SIT group, azienda padovana specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di componenti per gli apparecchi a gas a uso domestico, arriverà in Borsa all’Aim entro fine luglio.
Lo ha annunciato ieri la società in occasione della presentazione agli investitori del progetto di business combination con Industrial Stars of Italy 2, la seconda Spac promossa da Attilio Arietti e Giovanni Cavallini, che nel maggio del 2016 aveva raccolto 50,5 milioni di euro e che aveva annuncaito l’operazione lo scorso febbraio (si veda qui altro articolo di BeBeez). Per febbraio 2018 è invece atteso il passaggio sul listino principale (scarica qui il comunicato stampa).
Le assemblee della Spac e di SIT che dovranno deliberare formalmente la business combination si terranno il prossimo 5 maggio e gli azionisti della Spac avranno tempo sino al successivo 23 maggio per esercitare eventualmente il diritto di recesso.
SIT oggi è controllata al 99,62% da SIT Technologies spa, a sua volta controllata interamente da Federico de’ Stefani, figlio di uno dei fondatori, che nel 2014 ha rilevato con una operazione di leverage buyout, il 56,7% del capitale sociale da altri membri della famiglia de’ Stefani, spendendo 116 milioni di euro e facendosi finanziare per 180 milioni, con Blackrock che ha sottoscritto un bond da 60 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Il restante 0,38% delle azioni di SIT è di proprietà di alcuni manager della società e verrà riacquistato dalla stessa prima dell’efficacia dell’integrazione con la Spac.
L’immissione di nuovi capitali da parte della Spac e dell’azionista di controllo, il miglioramento della struttura finanziaria e l’importante generazione di cassa apriranno a SIT Group ulteriori opportunità di crescita attraverso linee interne ed esterne. La fusione con la Spac determinerà, inoltre, una significativa riduzione degli oneri finanziari a seguito del contestuale rifinanziamento del debito per 135 milioni, con un risparmio stimabile in circa 15 milioni di euro.
SIT è stata valorizzata 302,69 milioni di euro o 6,75 volte l’ebitda rettificato del 2016 che è stato di 44,84 milioni, a fronte di 288,1 milioni di ricavi. Tenuto conto del fatto che a fine 2016 il debito finanziario netto rettificato era di 138,22 milioni e che sarà convertito a capitale un finanziamento soci da 8 milioni di euro (in aggiunta all’aumento di capitale da 14 milioni già sottoscritto dai soci nel 2016), l’equity value di SIT Group prima dell’integrazione con la Spac è di 172,47 milioni.
Considerando poi l’apporto di nuovi capitali di 52,9 milioni da parte della Spac, in caso di recesso nullo, la nuova SIT group sbarcherà sul mercato con una capitalizzazione di 225,38 milioni di euro e un flottante attorno al 25%.
Indstars 2 è stata assistita dallo Studio Legale Gatti Pavesi e Bianchi, da Oaklins Arietti, Mazars, Baker Tilly Revisa e KPMG. SIT è stata assistita dallo Studio Chiomenti, da Buttignon, Zotti, Milan & Co. e da EY. UBI Banca agisce quale Nomad e Specialist di Indstars 2.