Il gruppo Snam sta studiando la cessione di una quota di minoranza della controllata Stogit, specializzata nelle attività di stoccaggio di gas. Lo scrive Reuters precisando che il gruppo energetico quotato a Piazza Affari ha affidato l’incarico di vagliare le varie opzioni a Goldman Sachs e Credit Suisse, sulla base di una valutazione dell’intera società sino a 6 miliardi di euro, applicando i multipli utilizzati nella recente operazione condotta da F2i su Ital Gas Storage (si veda altro articolo di BeBeez) e considerando una Regulated asset base (RAB) di 4 miliardi euro.
Da parte sua Snam ha rilasciato una dichiarazione sibillina, sottolineando che “data la grande importanza dello stoccaggio nell’attività di energy transition, la società sta valutando le opzioni per sviluppare e far crescere Stogi sia nel gas naturale sia nell’idrogeno in linea con quanto indicato nel business plan”. Ma appunto questo non vuol dire che Snam non sia interessata a coinvolgere un investitore finanziario in grado di dotare Stogit di ulteriori capitali per crescere.
A essere interessati al dossier sono ovviamente tutti i grandi investitori infrastrutturali internazionali, a partire dalle divisioni infrastrutture di Macquarie e KKR, che in Italia sono già ben presenti oggi nel settore tlc, rispettivamente in Open Fiber e FiberCop e con KKR che sta puntando come noto anche a TIM.
Snam, che ottiene la maggior parte del suo fatturato dal trasporto di gas, è comunque oggi tra i più grandi operatori europei di stoccaggio di gas con una capacità di stoccaggio di circa 17 miliardi di metri cubi. La società gestisce 9 impianti (Brugherio, Bordolano, Cortemaggiore, Fiume Treste, Minerbio, Ripalta, Sabbioncello, Sergnano e Settala) e svolge la propria attività attraverso un sistema integrato di infrastrutture, composto da giacimenti, impianti di trattamento gas, centrali di compressione e dispacciamento operativo.
Il sistema di stoccaggio consente di compensare le diverse esigenze tra fornitura e consumo del gas: mentre l’approvvigionamento, costituito dalle importazioni dall’estero e dalla produzione nazionale, ha un flusso sostanzialmente costante durante tutto l’anno, la domanda di gas è prevalentemente concentrata nel periodo invernale. Inoltre, l’attività di stoccaggio garantisce la disponibilità di quantità di gas strategico, con l’obiettivo di sopperire a eventuali interruzioni o riduzioni degli approvvigionamenti extra-UE, o di superare crisi temporanee del sistema gas.