Le famiglie Carraro e Arduini superano quota 90% di Carraro spa, costruttore italiano di sistemi di trasmissione per trattori e veicoli da cantiere. Il veicolo Fly srl, che ha lanciato l’opa sul gruppo, è infatti salito a circa 73 milioni di azioni, corrispondenti al 91,56% circa del capitale di Carraro (si veda qui il comunicato stampa).
Fly srl è controllata da Enrico e Tomaso Carraro, al 4,52%, dalla Finaid (controllata da Enrico e Tomaso Carraro al 49,74%) e al 45,74% da Julia Dora Koranyi Arduini (JDKA), moglie di Riccardo Arduini, imprenditore sudamericano già entrato da qualche anno a monte della catena di controllo del gruppo e membro del cda della stessa Carraro. Tutte persone che agiscono di concerto e che hanno apportato a Fly a fine marzo la maggior parte delle loro partecipazioni in Carraro, siglando un patto parasociale sulle quote rimanenti, di fatto blindando il 69,74%.
L’offerta era stata annunciata nel marzo scorso a 2,40 euro per azione, incluso il dividendo (si veda altro articolo di BeBeez). Il prezzo di opa fin dall’inizio era stato criticato da Albemarle Asset Management, boutique di investimento con sede a Londra, azionista di Carraro attraverso i suoi fondi di diritto irlandese con una quota superiore al 1% del capitale. A fine maggio Fly srl ha ceduto alle pressioni del mercato, incrementando il prezzo a 2,55 euro (si veda qui il comunicato stampa) sempre inclusivo del dividendo. L’opa, partita il 17 maggio scorso a un prezzo iniziale di 2,4 euro inclusivo del dividendo, riguardava al massimo 21,3 milioni di azioni ordinarie di Carraro, equivalenti al 26,76% del capitale sociale. La scadenza era stata prorogata tre volte e la soglia di efficacia era stata abbassata dal 95% all’85% (si veda altro articolo di BeBeez).
L’opa si è conclusa lo scorso 22 giugno, con Fly srl, che aveva raggiunto quota 86,77% del capitale di Carraro, grazie alla somma tra le azioni portate in adesione all’offerta, rappresentative del 12,61% circa del capitale sociale; le azioni acquistate indirettamente nel corso del periodo di adesione, rappresentative del 0,91% del capitale; le azioni già detenute dalle prima dell’offerta, sia da Fly sia dalle famiglie Carraro e Arduini, rappresentative del 69,94%; e le azioni proprie, rappresentative del 3,3% (si veda qui il comunicato stampa). Lo scorso giovedì 24 giugno, poi, Carraro ha comunicato ulteriori acquisiti di azioni su mercato da parte di Fly dopo la chiusura del periodo di adesione, che hanno portato appunto la quota in possesso di Fly a oltre il 90%, facendo quindi scattare l’obbligo di acquisto delle azioni residue a partire da domani e sino al 5 luglio.
Per il gruppo Carraro, che ha sede a Campodarsego (Padova), Il 2020 è stato impattato in maniera importante dal lockdown dovuto alla pandemia, con una perdita di 3,3 milioni di euro in peggioramento rispetto all’utile di 8,1 milioni del 2019, dopo aver fatturato a livello consolidato 478,7 milioni, il 13% in meno rispetto ai 548,2 milioni del 2019. Inoltre, l’ebitda è sceso del 23,7% a 32,6 milioni, mentre l’ebitda rettificato era calato da 43,9 a 37 milioni. Il debito finanziario netto, infine, era sceso a 143,8 milioni, in miglioramento dai 149,6 milioni al 30 giugno 2020, ma in peggioramento rispetto al debito di 123,6 milioni del 2019 (si veda qui il comunicato stampa).