di Francesca Vercesi
Telepass, il gruppo dei sistemi di pagamento automatico del pedaggio autostradale controllato al 51% da Atlantia e partecipato al 49% da Partners Group (si veda altro articolo di BeBeez), ha comprato la società francese Eurotoll dal gruppo spagnolo Abertis, a sua volta controllato (al 50% più una azione) dal gruppo italiano delle infrastrutture facente capo alla famiglia Benetton, a seguito dell’accettazione da parte di Abertis di un’offerta vincolante, la quale aveva la sua volta lanciato un’asta competitiva negli scorsi mesi. L’operazione è stata effettuata congiuntamente a FAI Service, partner globale per le aziende di autotrasporto presieduta da Fabrizio Palenzona (si veda qui il comunicato stampa).
Con questa operazione Telepass si rafforza ulteriormente nel mercato europeo dei servizi di pedaggio per i mezzi pesanti e raggiunge un fatturato di oltre un miliardo di euro.
Dal 2006 Eurotoll fornisce soluzioni di pedaggio elettronico in Europa tra autostrade, ponti, gallerie, parcheggi per autoarticolati. Emittente autorizzata in Francia, Belgio e Austria, Eurotoll ha progressivamente esteso la copertura geografica in 16 Paesi europei, Italia compresa, attraverso una rete di oltre 92 mila chilometri di strade a pagamento, 10 mila clienti attivi e la gestione di oltre 150 mila unità di bordo (Obu) satellitari: “con questa operazione iniziamo a focalizzarci maggiormente sul nostro posizionamento europeo che rimane una delle nostre priorità strategiche. Ora lo potremo fare anche grazie alla valorizzazione dell’esperienza maturata nel settore da Eurotoll e dalle sue persone”, dice Gabriele Benedetto, amministratore delegato di Telepass.
La strategia di Telepass è molto chiara. Il gruppo intende applicare l’innovazione tecnologica e di prodotto in vari ambiti della mobilità. A questo scopo sono previsti investimenti per 100 milioni di euro fino al 2023 e che ha già visto il gruppo acquisire nel 2021 il 100% di Wise Emotions, startup che si occupa dello sviluppo di prodotti digitali mobile driven (si veda altro articolo di BeBeez), e prima ancora, nel giugno 2020, Wash Out, startup che offre servizi di lavaggio e sanificazione di auto e moto a domicilio senza acqua, prenotabile attraverso le app Telepass (si veda altro articolo di BeBeez). L’acquisizione di Wash Out seguiva la partecipazione di Telepass al round di finanziamento da un milione di euro chiuso da Washout nel febbraio 2019, a seguito della stipula di un accordo che permetteva ai clienti della app Telepass Pay di usufruire dei servizi di Wash Out (si veda altro articolo di BeBeez).
Risalendo ancora nel tempo, nel 2017, Telepass aveva rilevato il 70% di Urbi, startup che ha sviluppato un’applicazione che aiuta gli utenti a individuare i mezzi di trasporto in sharing più vicini. Sempre in ottica di collaborazione con startup innovative, Telepass dal 2018 è partner ufficiale e sponsor di Helbiz, la società americana che ha lanciato in Europa il monopattino in sharing, fondata dall’imprenditore seriale italiano Salvatore Palella e sbarcata al Nasdaq lo scorso 13 agosto, a seguito della business combination con la Spac GreenVision Acquisition Corp (si veda altro articolo di BeBeez). Grazie a questo accordo, Helbiz ha integrato la sua piattaforma nell’applicazione mobile Telepass Pay per fornire le sue soluzioni di mobilità alla clientela Telepass.
Nel 2021 è continuata la crescita della base clienti con riferimento sia agli apparati attivi Telepass (+4%) sia alle sottoscrizioni di Telepass Pay (+18%). L’acquisizione di Eurotoll si inserisce in questo trend contribuendo in prospettiva ad aumentare il valore di Telepass in vista della quotazione a Piazza Affari attesa per il 2024. Ricordiamo che dall’aprile 2020 il gruppo è partecipato al 49% da Partner Group, quota per la quale il private equity svizzero ha pagato 1,056 miliardi di euro, in linea con la valutazione attesa di circa 2 miliardi per l’intera società (si veda altro articolo di BeBeez).

Oggi, dando uno sguardo al bilancio 2021 di Atlantia (si veda qui il relativo comunicato stampa), si vede che l’utile netto di 1,2 miliardi di euro è dovuto in larga parte proprio alla plusvalenza da cessione del 49% di Telepass. E, ancora, il patrimonio netto di pertinenza del gruppo, pari a 8.140 milioni di euro, presenta un incremento di 1.950 milioni di euro rispetto 31 dicembre 2020 (6.190 milioni di euro) legato sempre per la plusvalenza (964 milioni di euro) derivante dalla cessione del 49% di Telepass , oltre che all’emissione di un prestito obbligazionario ibrido (364 milioni di euro) da parte di Abertis Infraestructuras Finance, nonché per l’utile complessivo dell’esercizio di pertinenza del gruppo pari a 631 milioni di euro.
Nel 2021 il gruppo Telepass ha generato ricavi operativi per 268 milioni di euro (composti da 206 milioni di euro per servizi di telepedaggio, 35 milioni di euro per servizi di assistenza, soccorso stradale e distribuzione di polizze assicurative e 24 milioni di euro per servizi di mobilità) con un aumento di 34 milioni di euro (+15%) rispetto al 2020, per l’espansione generale dei volumi delle linee di business del gruppo. L’ebitda del gruppo è pari a 121 milioni di euro, con un aumento di 3 milioni di euro (+3%) rispetto al 2020 in quanto l’incremento dei ricavi operativi è quasi interamente compensato dai costi per i maggiori volumi realizzati (costi di distribuzione e commercializzazione) e dai maggiori costi dei sistemi tecnologici e della struttura organizzativa (principalmente IT e incremento organici), nonché dalla sanzione inflitta lo scorso anno dalla Authority della Concorrenza e del Mercato (2 milioni di euro).