
Giornata di passione ieri per il titolo di Tinexta (ex Tecnoinvestimenti) quotato sul segmento Star di Borsa Italiana e tra gli operatori leader in Italia nei servizi di sicurezza digitale (Digital trust), di informazione e gestione del credito (Credit Information & Management) e servizi per il marketing internazionale (Sales & Marketing Solutions). Dopo aver aperto in calo del 7,6% e toccato il minimo di 18,36 euro, l’azione ha chiuso la seduta borsistica lasciando sul terreno il 5,44%, a quota 18,96 euro.
Tinexta ha risentito della vendita di 3,8 milioni di azioni tramite accelerated bookbuilding (abb) da parte di Quaestio Capital Management sgr, per conto del fondo Quaestio Italian Growth Fund, che deteneva il 9,94% di Tinexta. Le azioni, pari a una quota dell’8,22% del capitale, sono state vendute al prezzo di 18,50 euro ciascuna, portando Quaestio a incassare 71,9 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Contestualmente, l’azionista ha assunto un impegno di lock-up di 90 giorni sulla restante quota di azioni in portafoglio, pari quindi a circa l’1,7%. Nell’operazione, Intermonte ha agito come sole bookrunner.
Tinexta, allora ancora con il nome di Tecnoinvestimenti, era sbarcata all’Aim Italia nel 2014 (si veda altro articolo di BeBeez), dopo un aumento di capitale da 22,8 milioni di euro a un prezzo di 3,40 euro ciascuna. In quell’occasione Tecno Holding, la holding delle principali Camere di Commercio nazionali, era scesa dal 100% al 78,86%. Successivamente nel 2016 Tecno Holding aveva ceduto il 22% del capitale con un’operazione di accelerated bookbuilding, sempre a 3,40 per azione, restando così al 56,86% (si veda qui il comunicato stampa di allora), e in quell’occasione il fondo di Quaestio aveva acquisito la sua partecipazione. Tecno Holding e Quaestio avevano poi sottoscritto pro-quota l’aumento di capitale di Tecnoinvestimenti da 50 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa di allora). Tinexta si è poi trasferita allo Star. Tra gli altri azionisti rilevanti di Tecnoinvestimenti c’era anche Cedacri, la società specializzata nella fornitura in outsourcing di servizi di IT per le banche, controllata da un gruppo di istituti di credito di piccole e medie dimensioni e partecipata al 27% dal fondo FSI. Nel 2018 Cedraci ha ceduto, in accelerated bookbuilding a 6,7 euro per azione, il 4,25% del capitale, restando con l’1,4% (si veda altro articolo di BeBeez).
Tinexta controlla anche la certification authority InfoCert, che questo mese ha stretto una partnership per l’identità digitale basata su blockchain con la piattaforma blockchain Algorand (si veda altro articolo di BeBeez). L’accordo è finalizzato all’implementazione degli Algorand Standard Assets (ASA) su DIZME, la piattaforma decentralizzata di identità digitale ideata da InfoCert e implementata tecnologicamente dalla sua partecipata eTuitus, spin-off dell’Università di Salerno.
Lo scorso ottobre Tinexta ha rilevato il 70% del ramo d’azienda di Corvallis che si occupa di IT e R&S e che pesa per circa 51 milioni di euro sul valore di produzione complessivo dell’azienda padovana (140 milioni di euro pro-forma nel 2019). Contestualmente, Tinexta ha anche acquisito: il 60% di Yoroi, tra i player più avanzati nel settore con i suoi marchi Cybaze, Emaze e @Mediaservice.net; e il 51% di Swascan, azienda innovativa che opera attraverso piattaforme cloud di security testing. Il closing delle acquisizioni è atteso all’inizio del 2021, ad eccezione dell’acquisizione della quota di maggioranza di Swascan, che dovrebbe essere perfezionata entro il 2020. Le quote di minoranza del capitale delle tre società (Corvallis: 30%; Yoroi: 40%; Swascan: 49%) potranno essere acquisite da Tinexta nel 2024, sulla base di diritti di opzione put/call (si veda altro articolo di BeBeez).
A fine ottobre Tinexta e Paolo Strocchi (fondatore del servicer FBS ceduto lo scorso anno a Banca Ifis, si veda altro articolo di BeBeez), tramite Sun-Up Holding spa hanno lanciato FBS Next spa, nuovo servicer delle Npe basato a Milano. Paolo Strocchi, con i figli Federico e Filippo, controlla direttamente e indirettamente il 70% della nuova entità, mentre Tinexta partecipa al capitale con il 30%, con un investimento di circa 2 milioni. Federico Strocchi è stato nominato amministratore delegato, mentre Filippo Strocchi è consigliere con deleghe alla gestione e alla innovazione. Michele Vietti ricopre la carica di vicepresidente. L’idea strategica di FBS Next è gestire in maniera sartoriale i portafogli di crediti bancari deteriorati tramite l’integrazione della grande capacità maturata dalla famiglia Strocchi negli ultimi 23 anni nel settore e la tecnologia, il know-how e l’esperienza di Innolva e Revaluta, entrambe facenti capo al Gruppo Tinexta (si veda qui il comunicato stampa).