Ennesimo possibile investitore per il Genoa Calcio, che ora è in trattative con il fondo Usa 777 Partners, che ha sede a Miami (si veda qui Il Secolo XIX), così come GACP, fondo guidato da Joseph DaGrosa, che nelle scorse settimane si diceva fosse in contatto Enrico Preziosi, proprietario della squadra ligure, ma che poi aveva smentito (si veda qui Calciomercato).
L’esistenza della trattativa è stata confermata a suo modo dallo stesso Preziosi, che ha detto: “Cessione del Genoa ? Questo fa parte del cielo, magari. C’è sempre un momento in cui le cose iniziano e uno in cui le cose finiscono. Se le cose sono serie perché no… Qualcosa di concreto c’è” (si veda qui l’ANSA). Per la fine della trattativa tra Genoa e 777 Partners si dice che sia stata fissata una deadline a metà ottobre e che ci sia la disponibilità a versare un acconto entro fine settembre.
Fondato nel 2015 da Steven W. Pasko e Josh Wander, come ulteriore conseguenza del management buyout di SuttonPark Capital da PennantPark, in Europa 777 Partners è guidato da Andres Blazquez e ha già investito nel calcio europeo nel 2018, quando ha comprato il 6,28% del Siviglia tramite la società Sevillistas Unidos 2020. L’idea era accrescere man mano la presenza nel capitale, ma l’ascesa è stata frenata da dissidi tra le varie componenti del club. Anche per il Genoa sarebbero al vaglio due ipotesi: da un lato la cessione dell’intero capitale della squadra sin da subito e dall’altro una cessione graduale, con l’ingresso del fondo nel capitale al fianco di Enrico Preziosi.
In precedenza, ricordiamo che nell’ottobre 2020 il dossier del Genoa Calcio era stato studiato da Made in Italy Investimenti – Monferrato, management company con sede ad Acqui Terme (Alessandria), dedicata allo sviluppo del territorio e guidata da Andrea Bruzzone (si veda altro articolo di BeBeez). Di quell’offerta, però, non si è poi saputo più nulla.
L’annuncio di Bruzzone seguiva di pochi giorni quello di Gestio Capital, family office con base a Londra fondato da Matteo Manfredi, che aveva ritirato l’offerta di acquisto del Genoa da 105 milioni di euro complessivi presentata nell’agosto 2020 con una cordata italiana guidata da Manfredi e Andrea Radrizzani per il club rossoblu (si veda altro articolo di BeBeez). La cordata coinvolgeva inoltre in quota minoritaria anche un fondo statunitense di private equity e Aser Ventures, la holding sportiva di Radrizzani, proprietario del Leeds, che ha riportato il club inglese, allenato da Marcelo Bielsa, in Premier League dopo 16 anni.
Nel giugno 2019, invece, era stato il fondo statunitense York Capital a firmare una lettera d’intenti per il passaggio di proprietà del Genoa Calcio (si veda altro articolo di BeBeez), ma poi non se ne era fatto nulla. Enrico Preziosi aveva messo in vendita ufficialmente la società a metà maggio 2019, quando aveva dato mandato ad Assietta di gestire l’operazione. Il Genoa è di proprietà di Preziosi dal 2003 e periodicamente l’imprenditore negli ultimi anni ha parlato di vendita, per poi tornare sui suoi passi.
Guidato dall’amministratore delegato Alessandro Zarbano, il Genoa Calcio ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2020 con una perdita di 33,4 milioni di euro e un patrimonio netto positivo per 14,4 milioni (si veda qui il comunicato stampa), dopo che l’anno prima aveva registrato un utile netto di 10,2 milioni di euro di utile netto (si veda qui il comunicato stampa). Un risultato raggiunto però allora solo grazie alle plusvalenze realizzate tra il gennaio e l’estate 2019 con le cessioni di Piatek al Milan e di Romero alla Juventus: poco meno di 29 milioni per il polacco, 24 milioni per l’argentino. A queste si devono aggiungere i 7,8 milioni per Salcedo, i 6,9 milioni per Russo (da Inter e Sassuolo) e i 4 milioni per Radu. Ricordiamo che invece il 2018 si era chiuso con perdite per circa 4 milioni, che seguivano la perdita per 11,7 milioni del 2017, quella di 4 milioni del 2016 e quella di 10,5 milioni del 2015.