Omnia Technologies, (ex DT Holding), gruppo creato dal fondo Investindustrial per riunire in una piattaforma unica tecnologie di automazione e imbottigliamento per il settore del vino e delle bevande non alcoliche, dei prodotti lattiero-caseari e del farmaceutico, ha lanciato una nuova divisione dedicata all’high-speed beverage, focalizzata sulle tecnologie di soffiaggio, imbottigliamento, etichettatura e confezionamento, attraverso le acquisizioni di ACMI, SACMI Beverage e SACMI Labelling (si veda qui il comunicato stampa).
Queste ultime sono divisioni del gruppo SACMI, leader mondiale nella fornitura di tecnologie avanzate per i settori ceramica, plastica, food & beverage, metalli, packaging e materiali avanzati e la loro acquisizione si configura quindi come carve-out dal gruppo cooperativo che ha sede a Imola (Bologna) e ha chiuso il bilancio 2022 con 1,8 miliardi di euro di ricavi consolidati, un ebitda di 184,4 milioni e liquidità netta per 20,5 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Secondo quanto risulta a BeBeez, il mandato a vendere le due divisioni era stato dato lo scorso anno da SACMI all’advisor Cavour Finance e Omnia Technologies, affiancata da Intesa Sanpaolo (IMI Corporate & Investment Banking Division) in qualità di sole financial advisor, è entrata in trattativa esclusiva per l’acquisizione lo scorso settembre, battendo le offerte di due gruppi industriali statunitensi. Sempre a settembre dello scorso anno Cavour Finance ha curato per Omnia Technologies l’acquisizione di ACMI, già fornitore di SACMI per il completamento della sua linea di imbottigliamento. Il processo di vendita di ACMI è stato gestito invece da Pirola Corporate Finance per conto della famiglia Magri, che ha fondato e guidato ACMI fino a oggi e che reinvestirà in Omnia Technologies e manterrà un ruolo apicale alla guida del nuovo polo dell’high speed beverage, in coordinamento con il management del gruppo.
BonelliErede e Chiomenti hanno assistito sul piano legale Omnia Technologies, il Gruppo SACMI è stato assistito per gli aspetti legali dallo studio Tullio & Partners, mentre i soci di ACMI sono stati supportati dallo studio CastaldiPartners. Le due diligence fiscale e contabile sono state gestite da PwC; Alix Partners è stata incaricata per la IT & Cyber due diligence; WSP Italia ha seguito gli aspetti di EHSS due diligence, mentre Willis Tower Watson ha curato gli aspetti di W&I.
Andando nel dettaglio delle tre acquisizioni, ACMI, con sede a Fornovo di Taro (Parma), è un’azienda leader a livello mondiale nella progettazione e produzione di linee complete di confezionamento e imbottigliamento, principalmente per l’industria alimentare e delle bevande, dove agisce spesso da appaltatore principale e integratore di linea. Fondata nel 1984 dalla famiglia Magri, conta su un fatturato di circa 100 milioni di euro e un organico di 420 dipendenti, distribuiti in cinque stabilimenti produttivi nel Nord Italia e quattro filiali commerciali in Messico, Polonia, Regno Unito e Stati Uniti. Il portafoglio prodotti di ACMI comprende pallettizzatori e depallettizzatori, astucciatrici, avvolgitori, manipolatori, robot multifunzionali e sistemi di trasporto. Giacomo Magri, fondatore di ACMI, ha spiegato: “Il settore è stato caratterizzato da numerose operazioni di concentrazione promosse, con alterne vicende, da multinazionali estere. Crediamo che una eccellenza del Made In Italy come il gruppo Omnia possa affermarsi in questo scenario competitivo grazie alle nostre soluzioni ingegneristiche, all’expertise, alla capacità tecnica e alla presenza capillare sui mercati internazionali, portando benefici a tutto l’indotto”.
Quanto a SACMI Beverage e SACMI Labelling, sono oggi tra i più riconosciuti player del mercato, grazie agli importanti investimenti strategici intrapresi e al know-how sviluppato negli ultimi decenni da SACMI nei settori dell’imbottigliamento e dell’etichettatura per il settore dell’high-speed beverage. Con sede a Parma, SACMI Beverage fornisce macchine stand alone e linee complete di soffiaggio e imbottigliamento ad alta velocità per PET/rPET (plastica PET vergine/riciclata), lattine e bottiglie di vetro, oltre a proporre soluzioni per il settore lattiero-caseario, con la tecnologia form-fill-seal, e per il settore vinicolo, con le soluzioni bag-in-box. SACMI Beverage può contare su un fatturato di circa 110 milioni di euro, un organico di circa 160 dipendenti e un parco installato di oltre 600 macchine. Con sede a Verona e Nanhai (Cina), SACMI Labelling fornisce soluzioni di etichettatura automatica, adatte per contenitori in vetro, plastica e metallo per il settore dell’high-speed beverage, della birra, degli alimenti, del vino e dei detergenti. Fattura circa 70 milioni di euro, impiega 300 dipendenti e ha un parco installato di oltre 1.700 macchine. SACMI Beverage e SACMI Labelling condividono una rete globale di filiali in Francia, Spagna, Marocco, Nigeria, Singapore, Emirati Arabi, Brasile, Messico e Stati Uniti.
Ha dichiarato Andrea Stolfa, ceo di Omnia Technologies. “La creazione della nuova divisione high-speed beverage amplia in modo significativo il portafoglio di Omnia Technologies nel bottling & packaging, potenziando la sua capacità di offrire innovative soluzioni end-to-end, grazie anche all’integrazione con le tecnologie per la lavorazione delle bevande progettate e realizzate da TMCI Padovan e Della Toffola”.
In seguito alle tre nuove acquisizioni, per un fatturato aggregato quindi di 280 milioni, Omnia Technologies, con sede a Trevignano (Treviso), raggiunge ora un fatturato consolidato di circa 700 milioni di euro, di cui circa l’80% fuori dall’Italia, con 36 siti produttivi, 24 uffici commerciali in 16 paesi e un organico di più di 2.300 dipendenti, di cui più di 400 nel settore ricerca e sviluppo e ingegneria. Il gruppo, che è presente negli Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Spagna, Romania, Australia, Argentina, Cile e Messico, aveva chiuso il bilancio consolidato 2022 con 239,9 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di 13,1 milioni e un debito finanziario netto di 9,7 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Ma nel frattempo il gruppo è appunto cresciuto in maniera significativa, grazie alla serie di acquisizioni.
Ricordiamo che il progetto, battezzato Omnia Technologies a inizio 2023 (si veda altro articolo di BeBeez), ha preso il via dalla vecchia DT Holding: il fondo Investindustrial VII aveva infatti acquisito, nel settembre 2020, il 73,5% di DT Invest srl e della controllata Della Toffola spa, uno dei principali sviluppatori e produttori di impianti tecnologicamente avanzati per l’industria enologica, con Vittorio, Francesco e Luciano Della Toffola, gli ex azionisti unici, che avevano mantenuto il 26,5% del capitale (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente il fondo nel 2021 aveva prima rilevato Frilli, azienda italiana leader negli impianti per la distillazione, e poi aveva acquisito Bertolaso, Ape Impianti e Permeare, tutte e tre aziende produttrici di macchinari per la produzione di vino e bevande, con le famiglie venditrici e gli altri azionisti storici delle società acquisite che hanno reinvestito con il fondo(si veda altro articolo di BeBeez). E poi nel 2023 è stata la volta delle acquisizioni di Comas e Favotto (si veda altro articolo di BeBeez) e di TMCI Padovan e Omega (si veda altro articolo di BeBeez) e lo scorso febbraio sono state acquisite Win&Tech e Innotec (si veda altro articolo di BeBeez).
Ad aprile 2023 Omnia Technologies ha inoltre concluso un accordo di finanziamento in pool ESG-Linked da 110 milioni di euro con un gruppo di 10 tra le principali banche e operatori del credito italiani e internazionali. Tra questi ultimi si contano anche illimity Bank e il nuovo fondo di credito illimity Selective Credit o iSC gestito da illimity sgr (si veda altro articolo di BeBeez).