Metroweb Italia spa, partecipata al 46,2% da CDP Equity (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti), tramite FSI Investimenti spa, si fonderà con Enel Open Fiber spa, detenuta al 100% da Enel. L’operazione è stata approvata lo scorso 28 luglio dal Consiglio di amministrazione di Enel (si veda qui il comunicato stampa) e il 3 agosto dai Cda di CDP Equity e di FSI Investimenti (si veda qui il comunicato stampa). La riorganizzazione dell’azionariato di Metroweb era attesa da oltre un anno (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione prevede nell’ordine:
(i) un aumento di capitale da 714 milioni di euro di Open Fiber riservato a Enel e a CDP Equity, finalizzato a raccogliere le risorse necessarie per l’acquisto dell’intero capitale di Metroweb. A seguito dell’aumento di capitale, Enel e CDP Equity deterranno una partecipazione paritetica in EOF;
(ii) l’acquisto da parte di Open Fiber della totalità del capitale di Metroweb per un corrispettivo di 714 milioni di euro, sulla base di un enterprise value di Metroweb di 814 milioni di euro che considera l’acquisto da parte di Metroweb di tutte le partecipazioni di minoranza nelle proprie controllate;
(iii) la fusione per incorporazione di Metroweb in Open Fiber.
È inoltre previsto che Enel e CDP Equity concedano un’opzione a F2i sgr da esercitare entro il 15 ottobre 2016 per reinvestire per il 30% nella nuova realtà. A seguito dell’operazione, Nuova OpEn Fiber sarà controllata congiuntamente da Enel e CDP Equity (anche in caso di reinvestimento di F2i) e sarà pertanto consolidata da Enel. È previsto che l’operazione venga completata entro la fine del mese di novembre 2016.
Commentando l’operazione, l’amministratore delegato e direttore generale di Enel, Francesco Starace, ha dichiarato: “Con questa operazione compiamo un ulteriore decisivo passo avanti nella realizzazione di una infrastruttura importante per il Paese. L’acquisizione di Metroweb consente infatti di accelerare il nostro piano per lo sviluppo della banda ultralarga, nonché di ampliare il perimetro di cablaggio per includere le più importanti città italiane e contestualmente ridurre il profilo di rischio di questa iniziativa grazie alla partnership con CDP e, auspicabilmente, F2i. Mettendo insieme le competenze di OpEn Fiber con quelle di Metroweb, raggiungiamo l’obbiettivo di creare un’azienda con dimensioni, know-how tecnologico e capacità di realizzare il piano ambizioso che abbiamo per l’Italia.”
L’operazione ha l’obiettivo di accelerare lo sviluppo del progetto di realizzazione della rete in fibra ottica; ampliare il perimetro di cablaggio, sviluppando un’offerta commerciale che includa le più importanti città italiane e, quindi, che risulti di interesse per tutti gli operatori alternativi che apprezzano un progetto su scala nazionale (si ricorda che il gruppo Metroweb ha cablato la città di Milano e sta cablando le città di Bologna e Torino); sfruttare determinate competenze industriali e il know-how sviluppati dal gruppo Metroweb; migliorare il profilo finanziario del progetto e, quindi, le sue opportunità di finanziamento.
In vista del deal, Open Fiber ha aggiornato il proprio piano industriale, allargando il perimetro oggetto di cablaggio da 224 a 250 città situate nelle aree a successo di mercato e includendo le città italiane di maggiori dimensioni. Al riguardo, si segnala che la lettera d’intenti stipulata lo scorso marzo tra OpEn Fiber, Vodafone e Wind, finalizzata, attraverso una serie di passi successivi, a definire una partnership strategica e commerciale per lo sviluppo della rete di telecomunicazioni a banda ultralarga sul territorio nazionale, aveva già a oggetto 250 città.
Il piano industriale aggiornato di OpEn Fiber prevede, nell’arco di piano 2016-2030:
i) la copertura con fibra ad altissima velocità di circa 9,5 milioni di case (rispetto alle 7,5 milioni di case del piano precedente) nel periodo 2016-2021, contribuendo così a colmare il ritardo digitale dell’Italia;
ii) un incremento progressivo degli investimenti dedicati allo sviluppo della rete da circa 2,5 miliardi di euro a circa 3,7 miliardi di euro, di cui circa l’85% nel periodo 2016-2021. nel 2021, un ebitda pari a circa 300 milioni di euro e un ebitda margin pari a circa il 75%.
È previsto che il cablaggio delle prime 10 città previste nel piano industriale (Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Padova, Palermo, Perugia e Venezia) inizi a completarsi a partire dal secondo trimestre del 2017, progredendo via via fino alla conclusione dell’ultima città nel primo trimestre del 2019.