COIMA , la sgr fondata da Manfredi Catella, quotata a Piazza Affari e specializzata nella gestione di fondi immobiliari per conto di investitori italiani e internazionali, lancerà tre nuovi veicoli con requisiti ESG pre-identificati e qualificati come investimenti sostenibili, perseguendo gli obiettivi EU di tassonomia ambientale. A darne notizia è stata ieri la stessa società in occasione della 11a edizione del COIMA Real Estate Forum, evento annuale tenutosi presso la Fondazione Riccardo Catella a Milano, dedicato ad analizzare e approfondire i trend e gli scenari economici, a livello domestico e internazionale, che quest’anno si è focalizzato sui contributi possibili alla transizione sostenibile delle città (si veda qui il comunicato stampa).
Più nello specifico, il primo nuovo fondo sarà denominato COIMA Opportunity III, con strategia value-add e focus su uffici e residenziale in vendita; il secondo, COIMA Evergreen, avrà un focus core-plus e target di creazione di un portafoglio commerciale carbon neutral; e il terzo, COIMA PRS Platform, punterà invece a creare una piattaforma di investimento espandibile nel residenziale in locazione.
L’interesse di Coima per gli edifici ecosostenibili si spiega con alcuni dati di mercato.
Infatti la domanda di uffici in Classe A negli ultimi 5 anni si è stabilizzata oltre il 70%. Un fattore che incide molto anche sul vacancy ratio che, se per Milano è del 10,4%, si riduce al 2,5% per gli edifici in Classe A e arriva a zero in Porta Nuova e nel CBD di Grado A.
L’Italia è purtroppo ancora molto lontana dagli altri principali paesi europei: se la percentuale di uffici in Classe A in Milano ha toccato il 14%, il dato è calato al 6% per la capitale, numeri ben lontani dalla media del 30% o dai picchi del 46% di Londra e del 43% di Barcellona.
Questo fa sì che per gli spazi ad alta efficienza energetica la domanda superi di gran lunga l’offerta
Di conseguenza il mattone sostenibile si presenta come un’asset class molto attraente, come dimostrano anche le dichiarazioni di alcuni presidenti di Casse professionali già quotista dei fondi di Coima.
“Per una Cassa come la nostra, che si occupa di tutelare il futuro dei professionisti” ha dichiarato per esempio Stefano Distilli, Presidente di Cassa Dottori Commercialisti “forme di investimento in fondi come
quello di COIMA, che hanno obiettivi di rigenerazione urbana e con un orizzonte di lungo termine, si
pongono in linea con gli impegni strategici finalizzati al perseguimento dei rendimenti prospettici
attesi adeguati a preservare e garantire la sostenibilità attuariale del nostro sistema previdenziale,
nonché a rendere ancora più concreto un concetto di sostenibilità a 360°, grazie all’impatto
rigenerativo, che può avere ricadute importanti per lo sviluppo e la crescita oltre che a livello generale
anche della libera professione”.
Presente al Forum anche il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che ha dichiarato: “La transizione sostenibile del modello urbano è un tema estremamente attuale perché siamo in una fase storica in cui l’accelerazione e il consolidamento dei trend strutturali dello sviluppo delle nostre città impongono una riflessione sulle strategie di investimento nella trasformazione del territorio”.
“Adesso è il momento propizio per lavorare insieme e acquisire una visione di lungo termine” ha aggiunto Giorgetti “integrando i diversi ambiti d’intervento necessari a definire il concetto di qualità della vita di cui abitazioni, città e sostenibilità rappresentano sempre più i capisaldi. Non a caso anche il Piano di Ripresa e Resilienza prevede un volume di risorse rilevanti,circa 10 miliardi di euro, dedicate alla rigenerazione urbana, irrealizzabile senza il contributo di tutti gli attori di questa grande filiera. A tal proposito però giocano un ruolo decisivo quelle imprese che, come COIMA, hanno fatto del rispetto dell’ambiente e della sensibilità ecologica un pilastro del proprio business in cui innovazione tecnologica, capacità manageriale e passione per l’architettura sono integrate”.
Il COIMA Real Estate Forum è stato anche un’occasione, per la società organizzatrice, per rendere note le sue previsioni sui trend di fine anno del real estate in Italia. A tal proposito è stata constatata la forte appetibilità del mercato immobiliare italiano, che nel 2022 dovrebbe superare gli 11 miliardi di euro di investimenti, andando ben oltre i 10 miliardi di euro raggiunti nel 2021 e comunque al di sopra rispetto al dato del 2020, che si era fermato a 8,7 miliardi di euro. Il totale per i primi nove mesi del 2022, sempre secondo le stime di COIMA, è risultato composto da 3,9 miliardi di euro per l’Office, 2,4 miliardi di euro sul mercato logistico, 1,1 miliardo di euro per gli hotel, 0,8 miliardi di euro per il residenziale e 0,6 miliardi di euro per il retail.
Nel primo semestre dell’anno, la maggior parte di questi fondi (73%) ha confermato una provenienza da investitori internazionali, una percentuale in linea con la media degli ultimi cinque anni.
I dati di COIMA sono tutto sommato in linea con quelli di pochi mesi fa di Assoimmobiliare per i primi sei mesi dell’anno (si veda altro articolo di BeBeez), secondo cui gli investimenti immobiliari registrati sono stati pari a 6,1 miliardi di euro, in aumento del 103% rispetto allo stesso periodo del 2021, con in particolare un boom della logistica (+140% a 1,8 miliardi di euro) e degli uffici (+133% a 2,1 miliardi), per i quali si è registrata quindi una compressione dei rendimenti, rispettivamente, attorno al 3% (a Milano e Roma) e al 3,85% (Milano). Mentre il residenziale, pure in crescita addirittura del 195%, si è limitato a 590 milioni di euro di investimenti, perché l’unico mercato veramente in boom è quello di Milano, dove si trovano più immobili che soddisfano la domanda di efficienza energetica, servizi e sostenibilità. E qui si torna al tema della rigenerazione urbana e della decarbonizzazione.