Si terrà il prossimo 9 maggio in seconda convocazione l’assemblea di bilancio 2023 del del gruppo Villa d’Este (si veda qui il comunicato stampa), che ha iniziato questo 2024 con grande attività, annunciando una doppietta di operazioni, entrambe nella lussuosa Cernobbio, sulle rive del lago di Como: a febbraio l’acquisizione dell’Harry’s Bar e a fine aprile quella dell’Hotel Miralago, quattro stelle della famiglia Ambrosini, in riva al lago e nel centro della località turistica. Il tutto dopo essere salito al 100% della proprietà di Villa Belinzaghi, che confina con il celebre Grand Hotel Villa d’Este.
Greenberg Traurig Santa Maria ha assistito Villa d’Este spa per tutti gli aspetti contrattuali relativi all’ultima acquisizione, cioé la compravendita dell’hotel Miralago, il cui perfezionamento è previsto entro la fine del 2024. Villa d’Este spa è stata assistita da PwC TLS Avvocati e Commercialisti per gli aspetti fiscali della compravendita e dallo studio De Luca & Partners per gli aspetti giuslavoristici. La famiglia Ambrosini è stata infine assistita dallo Studio Rag. Antonio Capua e dallo Studio Avv. Massimo Moscheni per gli aspetti fiscali e legali dell’operazione (si veda qui il comunicato stampa).
L’Hotel Miralago è nato per volere di Manilio Ambrosini, che ha cominciato la sua carriera nel mondo alberghiero proprio a Villa d’Este. Dopo una prima esperienza come proprietario dell’Hotel Centrale a metà degli anni ’60, ha acquistato l’Hotel Miralago nel 1974. Le redini poi sono passate ai figli Massimo e Raffaella che nei primi anni 2000 hanno effettuato il passaggio dal tradizionale servizio di hotel con pensione completa, chiuso agli ospiti esterni, all’hotel di oggi con una formula più libera per i residenti, con un ristorante e un cocktail bar aperti agli ospiti esterni, e con uno sviluppo anche architettonico verso il lago grazie alla terrazza esterna sulla piazza. Costituito da 40 camere, ristorante e bar in un edificio di sei piani, l’Hotel Miralago risale agli anni ’30 del secolo scorso. In seguito è stato trasformato a più riprese fino all’aggiunta degli ultimi due piani nel 1991.
La gestione dell’hotel continuerà fino alla fine della stagione in corso sotto la guida della famiglia Ambrosini. Dopo la chiusura stagionale del 2024, inizierà un importante piano di ristrutturazione per adeguare la struttura ai più moderni standard dell’ospitalità ed elevarne il comfort.
Quanto all’Harry’s Bar, si diceva, è stato a sua volta ceduto lo scorso febbraio a Villa d’Este dai tre imprenditori comaschi, Francesco Ugoni, Giuseppe Mantero e Riccardo Marazzi, che lo avevano rilevato nel 2009. Il noto ristorante è stato fondato nel 1973 come american bar, quando Piero Sacchi e Paolo Rusconi lo aprirono scegliendo un nome che rimandava all’omonimo locale di Arrigo Cipriani a Venezia.
“A pochi mesi dall’acquisizione dell’Harry’s Bar di Cernobbio, siamo molto contenti di poter ora annoverare anche l’Hotel Miralago all’interno del nostro gruppo, edificio storico e simbolo di autentica ospitalità italiana, gestito da due generazioni dalla famiglia Ambrosini all’insegna della tradizione e del senso di accoglienza”, ha commentato Giuseppe Fontana, presidente del consiglio di amministrazione di Villa d’Este spa. E ha continuato: “La città di Cernobbio è per noi il luogo ideale dove crescere anche diversificando il nostro portfolio. Lavoriamo ogni giorno a Villa d’Este per far conoscere la destinazione nel mondo e per offrire un’ospitalità d’eccellenza. Siamo convinti che l’acquisto dell’Hotel Miralago aggiunga un tassello importante a questo progetto di crescita e sviluppo del nostro magnifico territorio”.
Con il nuovo ingresso, Villa d’Este arriva quindi a sette proprietà, che includono anche il 5 stelle Villa La Massa, sulle rive dell’Arno a Firenze, i due quattro stelle Palace Hotel e Hotel Barchetta Excelsior, nel centro di Como e affacciati sul lago. Oltre, come già accennato, all’Harry’s Bar a Cernobbio e ovviamente Villa d’Este. Quest’ultima, considerata una delle più belle espressioni di architettura della metà del Cinquecento, è stata trasformata in hotel di lusso nel 1873 ed è immersa in un parco di 10 ettari con alberi, statue secolari e fiori variopinti. Conta 152 tra camere e suite, suddivise tra l’Edificio del Cardinale e il Padiglione della Regina, e quattro le ville private all’interno della proprietà.
Il gruppo ha chiuso il bilancio 2022 con 78,5 milioni di euro di ricavi netti (di cui 56,8 milioni dal solo Grand Hotel Villa d’Este), un margine operativo lordo di 31,3 milioni e un utile netto di 19,1 milioni, a fronte di un debito finanziario netto di 31 milioni (si vedano qui il comunicato stampa, qui il bilancio 2022 e qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Il debito finanziario è aumentato di 25,6 milioni nel corso del 2022 soprattutto a seguito dell’acquisizione del residuo 88% delle quote della Reservimm srl, società proprietaria di Villa Belinzaghi, struttura limitrofa al complesso Villa d’Este, di cui la società deteneva già il 12% delle quote. Come spiegato dal bilancio, i mezzi finanziari per l’acquisizione sono stati reperiti anche presso il sistema del credito. In particolare, la società ha sottoscritto con Banca Popolare di Sondrio anticipi finanziari per un importo complessivo di 35 milioni di euro con scadenza 31 marzo 2023 di cui 9 milioni già rimborsati nel dicembre 2022. Gli anticipi prevedevano un tasso fisso del 2,31%. Nel mese di maggio 2022, la società ha anche acquistato anche la nuda proprietà dell’immobile di Piazza Belinzaghi 3 a Cernobbio, lasciando un vitalizio alla venditrice. Nel momento in cui si espanderà il diritto di proprietà acquistato, l’unione tra le varie proprietà consentirà di ampliare ulteriormente il novero dei servizi offerti dal Grand Hotel mantenendone il medesimo elevato livello.