Venerdì 16 febbraio, nel giorno della presentazione dei conti 2023, il gruppo immobiliare francese Covivio, quotato a Parigi (dopo il delisting da Milano nel giugno 2023), controllato dalla Delfin della famiglia Del Vecchio, ha chiuso con appena sopra la parità con un +0,29% a 41,72 euro. La società ha chiuso il 2023 con un miliardo di ricavi consolidati e 648 milioni di ricavi di pertinenza del gruppo, in crescita del 2,4% a perimetro corrente e del 6,4% a perimetro costante. Inoltre la previsione è di un aumento degli utili dell’1% nel 2024, un dato importante se si considera che la società sta attualmente riducendo la leva finanziaria (piano di dismissione da 1,5 miliardi di euro nel periodo 2023-24). Inoltre la proposta di dividendo è di 3,30 euro per azione (contro i 3,75 euro del 2022) (si veda qui il comunicato stampa).
In particolare, i ricavi derivanti da immobili a uso ufficio sono saliti del 5,2% a 320,3 milioni di euro, quelli garantiti da immobili residenziali in Germania sono cresciuti del 3,9% a 185,1 milioni, mentre i ricavi dall’hotellerie sono saliti di ben il 12,7% a 139,9 milioni.
“La nostra crescita dei ricavi è frutto di diversi elementi, un fattore esterno legato all’inflazione e uno connesso all’aumento dei canoni di locazione su nuove locazioni e rinnovi. Per quanto riguarda gli uffici, i ricavi sono aumenti del 5% a perimetro costante un tasso di occupazione al 94,5%, che a Milano sfiora il 100% e immobili a uso residenziale con un’accelerazione della rinegoziazione dei canoni a +21%. Per quanto riguarda gli immobili a uso alberghiero, continuano le trattative con AccorInvest per consolidare gli immobili e le attività alberghiere detenuti congiuntamente. L’asset class hotel continua a essere veramente interessante e nei primi numeri del 2024 ben al di sopra dei valori registrati nel 2019, prima della pandemia. Anche il residenziale tedesco ha performato bene, registrando un +4% sui ricavi”, spiega a BeBeez Alexei Dal Pastro, amministratore delegato del Gruppo Covivio in Italia.
Gli accordi di vendita siglati ammontano a 900 milioni al 100% e a 720 milioni per la quota di pertinenza del gruppo. Si registra inoltre una riduzione dell’indebitamento netto di quasi 700 milioni rispetto all’anno precedente e un risultato netto ricorrente in crescita del 1%. Il risultato netto ricorrente (Epra Earnings rettificato) è in crescita del +1% a 435 milioni di euro (4,47 euro/azione) rispetto al target iniziale di 410 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Covivio per il 2024 punta, come accennato sopra, “a un Epra earnings adjusted di 440 milioni (+1% annuo). Inoltre “pagheremo il dividendo direttamente in cash, mantenendo l’opzione per il pagamento in azioni, con un payout ratio inferiore all’80%“, ha precisato l’ad. Il portafoglio del gruppo è pari a 15,1 miliardi e comprende per il 52% uffici (dei quali il 17% in Italia), per il 31% edifici residenziali in Germania (+1% annuo sul 2022) e per il 17% hotel (+1% sul 2022). “Nonostante sia un periodo particolare dal punto di vista macroeconomico, soprattutto con l’aumento dei tassi, siamo riusciti a trasmettere l’inflazione sui nostri contratti indicizzati e gli affitti che sono arrivati a scadenza sono stati rinegoziati con canoni crescenti”, ha spiegato Dal Pastro. La riduzione strutturale nella domanda di uffici, seguita al periodo della pandemia di Covid 19, “è un tema che esiste, ma gli edifici a soffrire di più sono quelli in zone periferiche e quelli datati. I nostri immobili stanno performando molto bene, grazie anche all’attenzione ai fattori Esg, segno della loro qualità”.
In Italia Covivio ha 3 miliardi di investimenti, largamente concentrati a Milano. Nel Paese si concentrano “100 dei 700 milioni delle nostre vendite nel 2023, soprattutto con i prodotti secondari. Abbiamo circa 9 mila metri quadri di contatti di affitto con una percentuale del 98,7% di occupazione, al top del Gruppo, ha continuato. “Il Paese ha subito anche in misura minore le conseguenze delle svalutazioni, dovute all’aumento dei tassi d’interesse, in media pari al 10%. In Germania e in Francia abbiamo avuto una penalizzazione oltre il 10%, in Italia è stata del 3%”.
“Milano resta il centro della nostra strategia in Italia. Da anni ci siamo concentrati su questo mercato. Gli sviluppi che stiamo portando avanti e che vedranno il completamento a metà 2024 è la nuova sede di L’Oreal a Romolo che ci consente di completare il progetto The Sign. Un vero e nuovo quartiere di fronte all’Università IULM. Mentre le sedi di Snam, Moncler e Corte Italia sono in una fase di lavori molto avanzata, come l’immobile Meridian di Rozzano. Con Ca’ del Chiostro a Padova abbiamo cominciato un intervento nel residenziale, con la riqualificazione dell’immobile e la vendita delle unità, da terminare per il 2025. Vogliamo che questo intervento sia una palestra per il futuro'”, ha precisato l’ad.
Inoltre, sui lavori per il Villaggio olimpico di Milano Cortina 2026, ottenuto grazie alla riqualificazione dello Scalo di Porta Romana (si veda altro articolo di BeBeez), “siamo in linea con l’obiettivo di consegna per il 2025”, ha dichiarato Dal Pastro. “Per la parte est stiamo lavorando sul fronte amministrativo con il deposito della documentazione per il piano integrato e speriamo nell’approvazione urbanistica entro la fine del 2024 e l’inizio del 2025. È una situazione complicata e speravamo di ottenere l’approvazione un pò prima, ma speriamo di accelerare in breve tempo. Nel frattempo stiamo lavorando sulle bonifiche e sulla definizione e la progettazione di tutte le aree comuni dell’area”.
Covivio aveva chiuso il 2022 con con ricavi in crescita (968,1 milioni di euro, di cui 633 milioni di pertinenza del gruppo, +5% sull’anno precedente e +12,7% a perimetro costante) e un aumento del risultato netto ricorrente (+4,8% a 430 milioni di euro). All’epoca, a scatenare le vendite (il titolo aveva chiuso nel giorno della presentazione dei risultati con un -4,11% a 59,55 euro) era stata la previsione di un rallentamento dell’attività per il 2023, a fronte di una prima avvisaglia nella seconda parte dell’anno in cui il valore degli immobili in portafoglio era sceso del 2,5%, dopo essere aumento di un 2,6% nel primo semestre. A perimetro costante, quindi, il patrimonio di Covivio si era attestato a fine 2022 a quota 26 miliardi, di cui 17,4 miliardi di pertinenza del gruppo, in leggero calo dai 26,7 miliardi del 2021 (17,7 miliardi di pertinenza del gruppo, si vedano altro articolo di BeBeez, qui il comunicato stampa di allora e qui la presentazione agli analisti).