
Dan Friedkin, neoproprietario dell’86,6% circa dell’AS Roma a valle dell’opa dell’ottobre scorso (si veda altro articolo di BeBeez), ha deciso di realizzare per il club un nuovo stadio più piccolo, da circa 40 mila posti. Si tratta di un netto ridimensionamento rispetto alle idee del precedente proprietario della squadra di calcio James Pallotta, il cui progetto prevedeva un impianto da 60 mila posti. Lo ha riferito nei giorni scorsi MF Milano Finanza, secondo il quale il nuovo progetto dello stadio comporterà anche costi inferiori: attorno a qualche centinaio di milioni, contro i 600-650 del primo progetto.
Il nuovo progetto dello stadio della Roma inoltre non include centri commerciali, residenze e hotel. Questa variazione ha bloccato le trattative con Radovan Vitek, l’imprenditore titolare di CPI Property Group (CPIPG, società lussemburghese attiva nel real estate a livello europeo) che ha comprato le società che furono di Luca Parnasi. Tra esse rientra Eurnova, proprietaria del terreni di Tor Vergata sui quali doveva sorgere il nuovo impianto della Roma. La società rischia il fallimento dopo che nel febbraio scorso per Varia Aedifica, altra società del gruppo Parnasi, è stata depositata istanza di fallimento (si veda altro articolo di BeBeez). Se sarà accolta, il rischio è l’innesco di un pericoloso effetto domino che potrebbe coinvolgere anche le altre società del gruppo, inclusa Eurnova .
Tornando al nuovo stadio della Roma, Eurnova e Vitek non hanno preso bene il cambio del progetto e sono pronti ad azioni legali contro Friedkin. Il quale punta a ottenere tutti gli atti formali per la costruzione dello stadio dal Comune di Roma prima dell’autunno, quando ci saranno le elezioni amministrative, capitalizzando così sulla bontà dei suoi rapporti con l’attuale sindaco di Roma Virginia Raggi. Friedkin ora sta pensando di spostare lo stadio sui terreni di proprietà comunale di Pietralata-Sdo (Sistema Direzionale Orientale), nei pressi della stazione di Roma Tiburtina. Occorrerebbe però una modifica alla destinazione d’uso dei terreni, al momento riservati a uffici. L’alternativa a Pietralata può essere comunque un’area situata a Tor Vergata anche se è logisticamente fuori dal Raccordo e meno comoda. Meno probabili le opzioni Ostiense e, soprattutto, quella relativa allo stadio Flaminio, dove mancano gli spazi per la realizzazione di un impianto moderno e delle opere collaterali, a partire dai parcheggi.
Friedkin è il re della Toyota negli Stati Uniti e grande appassionato di cinema e sport: indicato dalla rivista Forbes come 504mo uomo più ricco al mondo (patrimonio personale stimato in 4,2 miliardi di dollari), è a capo del consorzio privato di imprese e investimenti The Friedkin Group, nato nel 1969 da un’idea del padre Thomas. Dopo la sua morte, Dan è a capo della holding di famiglia che gestisce 12 società, a partire dalla partnership con la Toyota per vendere negli Stati Uniti i propri prodotti: esclusiva in Texas, Arkansas, Louisiana, Mississippi e Oklahoma con ben 154 rivenditori. Negli ultimi anni l’impresa è cresciuta costantemente, allargando i propri investimenti a resort di lusso, intrattenimento, eventi di golf e safari in Africa.
Sposato e padre di quattro figli, Friedkin ha una licenza di pilota d’aereo che gli ha assegnato il raro privilegio, comune solo ad altri nove piloti civili, di prendere parte alla formazione dei voli acrobatici dell’Air Force. Si è laureato alla Georgetown University di Washington, e ha conseguito un master presso la Rice University. Si è occupato anche di cinema come produttore esecutivo di ‘The Square”, vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 2017, il film su Paul Getty, e ‘The Mule” di Clint Eastwood. Qualche anno fa ha tentato l’acquisto della squadra di basket Nba degli Houston Rockets.
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