di Sergio Governale
Attrarre capitali sauditi per sviluppare e valorizzare il patrimonio immobiliare statale e per riqualificare aree pubbliche anche sul piano del risparmio energetico e della riduzione dell’impatto sull’ambiente. È l’obiettivo di Invimit sgr, la società di gestione immobiliare interamente controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, che due giorni fa ribadito il suo impegno per attirare investimenti non solo italiani ma anche esteri, ospitando a Roma il secondo bilaterale italo-arabo intitolato “Strengthening Saudi-Italian cooperation for a common and sustainable development”, dopo quello tenutosi a inizio primavera a Riad (si veda qui il comunicato stampa). L’incontro, organizzato da The European House-Ambrosetti, ha visto la partecipazione di circa cento esponenti di aziende saudite e italiane, del presidente del Saudi Italian Business Council Kamel Almunajjed e di rappresentanti del Governo e del Fondo sovrano di investimento del Paese mediorientale.
Secondo l’amministratore delegato di Invimit sgr Giovanna Della Posta, i sauditi si sono detti molto interessati ai progetti delle aziende italiane, in particolare a quelli dei settori del turismo, del real estate, dell’industria farmaceutica e della sostenibilità, approfonditi martedì scorso dopo il viaggio strategico dei membri dell’Ambrosetti Club in Arabia Saudita, conclusosi il 23 marzo (si veda qui il comunicato stampa dell’epoca).
L’iniziativa, si legge in una nota, è stata l’occasione innanzitutto per stimolare un confronto sulle opportunità che potrebbero nascere dal dialogo tra i due Paesi e, inoltre, per rimarcare l’impegno di Invimit sgr ad attrarre anche i capitali stranieri per valorizzare il patrimonio immobiliare statale e, per questa via, ridurre il debito pubblico italiano. “L’incontro di oggi va inquadrato proprio in quest’ottica. L’Arabia Saudita, infatti, sta vivendo un momento di costante e rapido cambiamento, oltre a essere un partner di fiducia per l’Italia da oltre 90 anni. Sebbene le nostre relazioni bilaterali vantino una lunga e solida storia, il loro potenziale di crescita e il loro sviluppo rappresenta una sfida significativa e un treno da non perdere” si legge ancora nel comunicato.
“Come Invimit siamo particolarmente orgogliosi di aver contribuito a rendere possibile questo secondo momento di dialogo tra il nostro Paese e l’Arabia Saudita. Si tratta di una preziosa occasione non solo per parlare de visu di concrete opportunità di investimento, di interessi reciproci, ma soprattutto per lavorare e crescere insieme, anche sotto il profilo umano. Il gruppo di lavoro che abbiamo messo insieme rappresenta solo un esempio delle eccellenze che possiamo mettere a sistema sul versante sia governativo sia imprenditoriale. Concentrarsi sugli investimenti, sulla crescita economica e, in generale, su un domani migliore significa fare un ulteriore passo in avanti verso quel mondo senza confini e sostenibile che vogliamo lasciare alle prossime generazioni, alle nostre figlie e ai nostri figli”, ha commentato Della Posta.
Ricordiamo che Invimit sgr ha avviato alla fine di gennaio le attività idonee alla pre-commercializzazione di Piazza D’Armi a Milano, che genererà investimenti per oltre 500 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Si tratta di una proprietà di circa 388mila metri quadrati del Comparto 8 quater del Fondo i3-Sviluppo Italia, gestito dalla stessa Invimit nella parte occidentale della città. Il progetto prevede la realizzazione di un parco urbano sul 75% dell’area e lo sviluppo di circa 135mila metri quadrati di superficie lorda edificabile.
L’operazione di riqualificazione si inserisce nel più ampio programma di valorizzazione e dismissione del patrimonio pubblico realizzato da Invimit che, nell’ultimo triennio, ha venduto attività per un valore complessivo superiore a 350 milioni di euro.
La costituzione di un nuovo fondo, che riceverebbe l’area di Piazza D’Armi da parte del Comparto 8-quater, e la dismissione parziale della partecipazione pubblica in favore di uno o più investitori individuati con un’asta competitiva rappresentano un’innovazione nei processi di valorizzazione di asset pubblici. Il partecipante pubblico, infatti, accompagnerebbe l’investitore privato nel percorso di valorizzazione, condividendone rischi e obiettivi di rendimento.
“Il progetto pensato per Piazza D’Armi a Milano è all’avanguardia e in linea con la nostra vision di garantire sostenibilità ed efficienza. Operazioni di questo tipo rappresentano un’occasione per il sistema-Paese per ottimizzare la spesa pubblica, e quindi abbattere il debito pubblico, e per valorizzare zone delle nostre città che altrimenti sarebbero abbandonate e in uno stato di degrado. In questo modo portiamo ricchezza, lavoro e sicurezza nelle nostre città”, aveva spiegato nell’occasione il presidente di Invimit sgr Nuccio Altieri.
Fra le ultime operazioni, lo scorso mese di giugno l’sgr aveva messo in vendita 320 immobili tra abitazioni e uffici, di cui 20 asset cielo-terra, per un controvalore di circa 123 milioni di euro. La società, inoltre, aveva proposto in locazione anche 110 unità a destinazione terziaria-commerciale e direzionale con contratti di sei anni rinnovabili (si veda altro articolo di BeBeez).
A ottobre 2021 aveva messo in vendita circa 474 unità immobiliari tra abitazioni, negozi e uffici, di cui 21 asset cielo-terra, per un controvalore di oltre 155 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) e, nel mese di maggio, aveva pubblicato un avviso di consultazione preliminare di mercato per una nuova iniziativa nel campo delle residenze per anziani a cui erano state invitate a partecipare le compagnie di assicurazione operanti nei rami infortuni, malattia, altri danni ai beni, Rc generale e assistenza (si veda altro articolo di BeBeez). Ad aprile 2021, la società di gestione immobiliare aveva messo in vendita tre palazzi storici di Padova, per un valore di 31 milioni di euro: Palazzo delle Debite, Palazzo Rinaldi e Palazzo Dondi Dall’Orologio (si veda altro articolo di BeBeez). Di questi, Palazzo delle Debite fa parte del fondo i3 Dante, finalizzato alla riduzione del debito pubblico attraverso il trasferimento e la valorizzazione di portafogli di asset pre-identificati dalla sgr all’interno dei patrimoni in gestione e l’individuazione di soggetti terzi interessati all’investimento nelle quote del fondo medesimo.
A gennaio 2021 Invimit sgr aveva anche avviato la rigenerazione dell’ex Manifattura Tabacchi di Bari, di proprietà del Fondo i3 Università (si veda altro articolo di BeBeez).