Fonti vicine alla transazione sostengono che la cinese Cindat Capital Management sta unendosi agli acquirenti di QHotels Group attribuendo alla catena Britannica un valore di più di 500 milioni di sterline (660 milioni di dollari). Si veda dealstreetasia. Stando alle stesse fonti, Cindat, che è concentrata su operazioni immobiliari all’estero, sta negoziando una acquisizione congiunta di QHotels insieme alla britannica Aprirose. Aprirose, che in precedenza stave tentando l’acquisizione usando solo le sue forze adesso pensa di limitare la sua partecipazione al 50% del capitale di QHotels con la pechinese Cindat che deterrà il restante 50. Gli acquirenti contano di raggiungere un accordo con i proprietari di QHotels (Bain Capital Credit e Canyon Partners) nelle prossime settimane. QHotels gestisce catering per hotel Quattro stelle, per weekend golfistici oltre che per alcune Spa. Di più: organizza anche matrimoni e conference. QHotels, fondata nel 2003, ha un portafoglio di 26 proprietà che sono anche hotel distribuite nel Regno Unito. Stando a quanto riportato sul suo sito. Bain Capital Credit and Canyon Partners hanno investito in QHotels nel 2014, come risultato dell’aver rilevato un portafoglio di mutui durante il processo di liquidazione della Irish Bank Resolution Corp. Rappresentanti di Aprirose e Bain hanno declinato l’invito rivolto loro a rilasciare un commento, così come un funzionario presso la sede a Pechino di Cindat ha dichiarato di non essere pronto a rilasciare un commento. Le acquisizioni di hotel da parte di aziende cinesi sono diventate meno frequenti da quando il governo cinese ha rilasciato nuove regole per gli investimenti esteri lo scorso mese. Regole secondo le quali sono stati ristretti gli spazi per acquisizioni all’estero che includono l’immobiliare, il cinema e lo sport, incoraggiando invece le acquisizioni in agricoltura e esplorazioni petrolifere. Qualunque deal nel settore alberghiero, andrebbe ad aggiungersi ai 4,2 miliardi di dollari già spesi quest’anno da aziende cinesi nel settore, dato che più o meno duplica quello dello scorso anno secondo dati di Bloomberg. Val la pena di ricordare che Cindat, partecipata da China Cinda Asset Management Co., l’anno scorso ha raggiunto accordi per acquisire il 70% di sette hotel a Manhattan da Hersha Hospitality Trust per 571 milioni di dollari. Nei suoi piani ci sarebbe inoltre l’intenzione di diversificare nella logistica e nello student housing in mercati sviluppati quali gli USA, il Regno Unito e l’Australia, così ha dichiarato il Chief Executive Greg Peng in una intervista rilasciata a marzo scorso.
Lo sviluppatore immobiliare nel settore retail Phoenix Mills Ltd sta ricomprandosi la partecipazione precedentemente ceduta a vari investitori in quattro progetti relativi al lancio di un mall per circa 13,5 miliardi di rupie diventandone il solo azionista. Si veda dealstreetasia. Una volta pagata l’ultima tranche di 34 milioni di rupie a uno dei suoi investitori (IL&FS Investment Managers Ltd) per il rimanente 6% di un mall situato a Kurla, un sobborgo di Mumbai entro il 30 settembre, sarà completato il processo volto a far uscire dalle combinazioni tutti gli altri azionisti. Così ha dichiarato Shishir Srivastava, joint managing director, presso Phoenix Mills. Phoenix Mills, che aveva partecipazioni tra il 24 e il 70% in questi asset e aveva raccolto capitali di terzi tra il 2006 e il 2007, si è via via ricomprata le partecipazioni detenute da terzi nei suoi SPV (special purpose vehicles). Dopo questi riacquisti la società ha ancora partecipazioni detenute da terzi nei mall di Chennai e Bengaluru. Il consulente immobiliare CBRE South Asia Pvt India Retail Market View report in Agosto citò il fatto importante che l’India aveva preso il posto della Cina in testa alla classifica relativa agli sviluppi immobiliari in corso nel 2017.