Il Tribunale di Macerata ha respinto il piano concordatario proposto da Cesare Paciotti, storico marchio di calzature di lusso in crisi. Lo ha scritto nei giorni scorsi la stampa locale (si veda Cronache maceratesi.it), precisando che il collegio presieduto dal giudice Luigi Reale ha dichiarato “improcedibile” la proposta di concordato depositata dalla società di Civitanova Marche.
Cesare Paciotti aveva fatto domanda di concordato preventivo a fine dicembre 2013, a seguito della presentazione da parte di aziende marchigiane e non di un’istanza di fallimento, dove veniva reclamato il pagamento di scarpe e vestiti realizzati per conto del marchio civitanovese e mai pagati. A fine luglio 2014 il Tribunale aveva ammesso la società alla procedura, nominando come commissari giudiziali Paola Rossi e Luca Mira. Il Tribunale avrebbe poi dovuto dare la sua opinione sul piano concordatario entro la fine del 2014 (si veda altro articolo di BeBeez), ma i termini sono ripetutamente slittati per la necessità di acquisire ulteriore documentazione.
A fine maggio 2015 si era tenuta l’udienza dell’azienda presso il Tribunale di Macerata, a seguito della relazione scritta e depositata dai commissari giudiziali. In quell’occasione (si veda MF Fashion) era emerso che la percentuale di copertura del debito proposta nella richiesta del concordato per i creditori chirografari era del 42%, superiore alle iniziali previsioni del 35%. Tra i principali asset dell’azienda calzaturiera compaiono i marchi di proprietà Cesare Paciotti, Heroes, Cesare P e Paciotti 4US, il cui valore stimato è pari a 22 milioni di euro, superiore all’esposizione debitoria verso banche e fornitori (stimata in 20 milioni di euro). La proposta di concordato prevedeva la cessione di immobili, partecipazioni societarie, crediti e flussi finanziari, oltre ovviamente al pagamento dei creditori e dei debiti tributari pendenti.
Tocca ora ai legali tentare di risolvere la questione e assicurare un futuro al marchio, salvaguardando al tempo stesso gli interessi dei debitori e dei circa 150 dipendenti diretti.