Il 2016 si è chiuso con risultati molto buoni per Sia, il gruppo italiano leader europeo nel settore delle infrastrutture e servizi tecnologici per banche e società finanziarie, che ha battuto nel 2016 i target previsti dal piano strategico in termini di ricavi e margini di profitto, nonostante gli oneri straordinari derivanti dalle acquisizioni, in primo luogo da quella delle attività di elaborazione dei pagamenti tramite carte di pagamento proprie in Italia, Germania e Austria rilevata da Unicredit Business Integrated Solutions (Ubis) per 500 milioni di euro e finanziata parte a debito e parte con risorse proprie (si veda altro articolo di BeBeez).
I ricavi del gruppo guidato dall’amministratore delegato Massimo Arrighetti nel 2016 sono saliti a 468,2 milioni di euro (da 449,4 milioni nel 2015). L’ebitda consolidato e normalizzato, che non tiene conto di eventi e operazioni straordinarie, ammonta a 142,6 milioni di euro (da 130,4), mentre al lordo delle operazioni straordinarie l’ebitda p stato di 124,9 milioni (da 123,9 milioni) e l’utile netto è stato di 70,3 milioni (da 69,8 milioni), con il debito finanziario netto che è salito a 392,4 milioni (da 108,7 di liquidità nel 2015) a seguito dell’acquisizione da Ubis (scarica qui il comunicato stampa).
Risultati che sono stati raggiunti grazie all’aumento delle transazioni di pagamento elettroniche (clearing di 12,2 miliardi di transazioni, +24% dal 2015; 4,3 miliardi di operazioni con carte, +9,4%; e 2,8 miliardi di operazioni di pagamento, +1,7%, relative a bonifici e incassi) e dei volumi di traffico sulla rete SIAnet, sulla quale la società ha gestito un traffico di oltre 654,3 terabyte di dati. Quanto al futuro sviluppo del business, è da segnalare che Eba Clearing ha affidato a Sia la realizzazione dell’infrastruttura paneuropea a supporto dei nuovi servizi di instant payment, che sarà operativa a novembre 2017.
Gli azionisti incasseranno un dividendo ordinario per l’esercizio 2016 di 44,55 milioni di euro corrispondenti a 0,26 euro per ciascuna delle 171.343.227 azioni, in leggero calo dai 49,69 milioni di euro pagati per l’esercizio 2015 e corrispondenti a 0,29 euro per azione.
Cdp Equity (l’ex Fondo Strategico Italiano) è il primo azionista di Sia con il 49,48%, seguito da F2i con il 17,05%, Orizzonte sgr (8,64%), Intesa Sanpaolo (3,97%), Unicredit (3,97%), Banco Bpm (2,52%),Banca Mediolanum (2,85%) e Deutsche Bank (2,58%).
Un anno fa Arrighetti, in occasione della presentazione dei dati di bilancio, aveva annunciato l’intenzione di quotare il gruppo entro fine 2016 (si veda altro articolo di BeBeez), ma poi ha deciso di prendere più tempo. A margine del convegno Ambrosetti di Cernobbio lo scorso settembre aveva dichiarato: “Abbiamo fatto un po’ di acquisti prima dell’estate e tutta la struttura è impegnata a portare a termine quelle operazioni. Per noi l’ipo è una opportunità e si fa quando serve”.