Enrico Preziosi ha ufficialmente messo in vendita il Genoa Calcio, anche in seguito alla protesta di una parte del pubblico genoano che da alcune settimane ha messo in atto uno sciopero del tifo non entrando allo stadio, in aperto contrasto con Preziosi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso si dice sia stata la cessione a gennaio del bomber Piatek, passato al Milan per 34 milioni di euro. Da allora il Genoa è sceso in classifica e ora è a rischio retrocessione.
Una nota diffusa nella serata di martedì 14 maggio ha annunciato: “Il Genoa Cricket and Football Club spa comunica che è stato conferito mandato ad Assietta spa, società di consulenza finanziaria specializzata in corporate finance, quale advisor per la cessione della società. A supporto del processo di vendita, l’advisor verrà altresì affiancato da un soggetto avente profilo e network internazionali” (si veda qui il comunicato stampa).
Assietta spa è la società di advisory che, come Assietta Private Equity sgr, società di gestione di una serie di fondi di private equity, fa capo al gruppo Exilles, espressione dei soci del noto studio di commercialisti milanesi Cornaglia & Associati, fondato da Marco Cornaglia.
Gli Ultrà del Genoa con una nota ufficiale hanno “preso atto con soddisfazione dell’avvenuta nomina dell’advisor, primo concreto tassello verso la vendita della società” e per questo “è stato deciso di convocare una nuova assemblea straordinaria per la giornata di giovedì 16 maggio alle ore 21 presso la Sala Chiamata del Porto di Genova, aperta a tutti i genoani, abbonati della Gradinata Nord” per prendere “una decisione riguardante il comportamento da tenere sabato” in occasione della partita cruciale contro il Cagliari.
Il bilancio 2018, recentemente approvato, ha fatto registrare una perdita in calo (circa 4 milioni) e l’anno in corso dovrebbe portare alla completa estinzione anticipata del debito rateizzato che il club aveva con l’Agenzia delle Entrate. Il club aveva chiuso il 2017 con 87,9 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 21,8 milioni e una perdita netta di 11,7 milioni, dopo aver perso 4 milioni nel 2016 e 10,5 milioni nel 2015. Sul fronte patrimoniale, a fine 2017 la società aveva 11,3 milioni di euro di debito finanziario netto e patrimonio netto negativo per 10,3 milioni (si veda qui l’analisi Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Il Genoa è di proprietà di Enrico Preziosi dal 2003 e periodicamente l’imprenditore negli ultimi anni ha parlato di vendita, per poi tornare sui suoi passi. Proprio per questo motivo, ora, secondo quanto risulta a BeBeez, l’advisor per gestire al meglio il processo di vendita avrebbe chiesto al management guidato dall’amministratore delegato Alessandro Zarbano di fornire non solo tutti i dati finanziari del caso, ma anche di spiegare esattamente che cosa aveva impedito in precedenza di concludere i deal.
L’ultimo giro di rumor in tema di vendita del club rossoblu risale al novembre 2017, quando si era parlato di un possibile ingresso nel capitale del gruppo Giochi Preziosi da parte del multi-family office MFO Partners, guidato da Carmine Villani, contestualmente all’acquisto di una quota del Genoa Calcio (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia, poi, quell’operazione non è stata mai conclusa e si era passati a un’ipotesi di quotazione in Borsa del gruppo Preziosi. Ipotesi che poi ha subito una frenata lo scorso marzo, perché il gruppo si era impegnato nella due diligence per l’acquisizione del maggior gruppo spagnolo del settore giocattoli, Famosa Toys sa. Se l’operazione andasse il porto, Giochi Preziosi aggiungerebbe al perimetro circa 200 milioni di euro di fatturato e oltre 20 milioni di ebitda. Contestualmente il gruppo sta lavorando anche l’acquisizione del noto produttore di peluche Trudi, dal gruppo Carisma (si veda altro articolo di BeBeez). Giochi Preziosi ha chiuso il 2018 con circa 500 milioni di euro di ricavi e un ebitda di 63 milioni. I multipli di valutazione dei gruppi quotati a livello internazionale variano in range tra le 10 e le 14 volte l’ebitda.
Il nome di Carmine Villani era già circolato come possibile interlocutore di Preziosi prim dell’estate 2017, ma in quanto ex managing director del fondo Gem, alleato della russa Vtb Bank, che a sua volta si era avvicinata al dossier di Giochi Preziosi così come si era parlato di un interesse da parte di un multifamily office londinese, tra i cui soci ci sarebbe Marc Lasry, imprenditore statunitense di origini marocchine, fondatore del fondo Avenue Capital. Il nome di Villani era circolato anche un paio di anni prima nel 2015 per una trattativa mai decollata, anzi smentita da Preziosi, per l’acquisto del Genoa Calcio e poi per quello del Parma.
Su chi possano essere i potenziali investitori nel Genoa oggi non ci sono nomi. Preziosi ha rivelato che gli advisor di Assietta “stanno vagliando due o tre manifestazioni di interesse e vedremo se si troverà quella giusta”.
Sul fronte dell’m&a del calcio si sa che per esempio sul dossier della Sampdoria si stanno sfidando l’hedge fund statunitense York Capital Management, affiancato indirettamente da Gianluca Vialli, e assistito sul piano finanziario per la due diligence da EY; mentre dall’altro lato c’è la britannica Ufp Aquilor Capital, che con un’offerta da 120 milioni di euro per conto di investitori sauditi ora sarebbe in pole position (si veda altro articolo di BeBeez). Intanto York Capital è in trattative anche per rilevare il Palermo Calcio. Il fondatore di York Capital, Jamie Dinan, non è nuovo a investimenti nello sport. In particolare nel luglio 2014 ha investito nei Milwaukee Bucks, squadra dell’NBA, insieme a Marc Lasry (quello del fondo Avenue Capital di cui si è detto sopra) e Wesley Robert Edens, fondatore di Fortress.