Gli azionisti e le banche finanziatrici di Giochi Preziosi hanno finalmente trovato un’intesa e hanno depositato in Tribunale domanda di omologa dell’accordo di ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 182 bis della Legge Fallimentare. Le trattative erano in corso da circa un anno e lo scorso 23 aprile gli azionisti (il fondo Clessidra alleato con Unicredit-HVB e il fondo Hamilton Lane nella holding Lauro Ventidue con il 38%, Idea Capital Funds con il 5%, Intesa Sanpaolo con il 14,25% e la Fingiochi di Enrico Preziosi con il 42,1%) avevano presentato alle banche (in prima linea Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Credit Agricole) esposte verso il gruppo per circa 340 milioni, una proposta, che prevedeva che gli istituti finanziatori convertissero parte dei loro crediti (tra 50 e 90 milioni) in equity e che Fingiochi convertisse a capitale il suo finanziamento soci da 55 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione, che consentirà una significativa riduzione dell’indebitamento finanziario, ha anche rimodulato le tranches di debito e le scadenze definite nel 2008. A completamento della ristrutturazione, la struttura del debito finanziario sarà la seguente: un term loan con scadenza finale 30 giugno 2018 per 206 milioni: un finanziamento PIK convertibile in strumenti partecipativi con scadenza finale 30 giugno 2018 per circa 44 milioni; una linea revolving per 30 milioni necessaria a finanziare la stagionalità operativa; linee bilaterali per oltre 60 milioni necessarie anch’esse a finanziare la stagionalità operativa. Resta poi in essere, non essendo stato interessato all’accordo di ristrutturazione, il contratto di finanziamento separato in capo alla controllata King Jouet, relativo al finanziamento delle attività della stessa società e delle sue società controllate.
Giochi Preziosi si è avvalso degli advisors Bain, Rothschild e Linklaters rispettivamente per il supporto industriale, finanziario e legale. Il pool di banche coinvolte nel progetto di finanziamento, invece, sono state assistite da Lazard e Clifford Chance, rispettivamente in qualità di advisor finanziari e legali.