Exprivia investe in open innovation. Il gruppo ict quotato a Piazza Affari a inizio agosto ha infatti annunciato di aver acquistato per 300 mila euro il 20% della società senese QuestIT, specializzata in tecnologie e applicazioni di intelligenza artificiale, con un’opzione call per acquistare un ulteriore 10% di QuestIT entro i 24 mesi dalla sottoscrizione del contratto (si veda qui il comunicato stampa).
Exprivia ha comprato la quota da The Digital Box, azienda specializzata in soluzioni di digital & mobile marketing nata nel 2013, con sede a Gravina in Puglia (Bari) e guidata da Marco Landi, ex presidente mondiale ed ex coo di Apple.
“L’ingresso in QuestIT è previsto dalle linee strategiche del piano industriale presentato al mercato nel luglio 2018 ed è coerente con il programma di open innovation che ha aperto il gruppo alle sollecitazioni e agli sviluppi dell’ecosistema dell’innovazione”, ha spiegato Gianni Sebastiano, a capo delle strategie e investor relation di Exprivia.
QuestIT srl è nata nel 2007 come spin-off del gruppo di ricerca in Intelligenza Artificiale (AI) del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Siena. L’azienda realizza soluzioni di Intelligenza Artificiale basate su tecnologie cognitive e di apprendimento automatico, che consentono di estrarre valore dai dati migliorando così i processi e l’organizzazione. QuestIT ha sviluppato prodotti con tecnologie proprietarie all’avanguardia, tra cui una piattaforma di Natural Language Processing (NLP) e Natural Language Generation (NLG), sistemi di crawling, motori di Information Extraction e Data Mining riconosciuti a livello internazionale e oggetto di pubblicazioni scientifiche sulle più importanti riviste di settore. Queste tecnologie consentono alle macchine di comprendere il significato delle parole attraverso una profonda analisi semantica. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 830 mila euro e un ebitda negativo di 118 mila euro (si veda qui l’analisi Leanus, una volta registrati gratuitamente).
A dicembre 2017 Exprivia aveva comprato l’81% di Italtel nel contesto della patrimonializzazione della società per un totale di 113,8 milioni di euro, nell’ambito dell’accordo di ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 182-bis LF, con il restante 19% che era rimasto in capo a Cisco (si veda altro articolo di BeBeez). Per comprare la quota, Exprivia aveva impiegato risorse proprie per 8 milioni di euro e si era finanziata emettendo bond per 23 milioni di euro, sottoscritti da Anthilia Capital Partners sgr (per 8 milioni di euro), Banca Popolare di Bari (per 6,5 milioni), Mediobanca sgr (6 milioni), Consultinvest Asset Management (1,5 milioni) e Confidi Systema! (per un milione) (si veda altro articolo di BeBeez).
Exprivia ha chiuso il primo semestre 2019 con ricavi per 251,6 milioni di euro (in calo dai 286,9 milioni del primo semestre 2018), un ebitda di 10,4 milioni (da 8 milioni) e un debito finanziario netto di 249 milioni (da 214,6 mili0ni al 31 dicembre 2018) (si veda qui il comunicato stampa della semestrale).