Finita con un nulla di fatto la trattativa con il Fondo Strategico d’Investimento la scorsa estate (si veda altro articolo di BeBeez), Cesare Ponti, presidente di Ponti spa che controlla al 48% (mentre il resto del capitale è in mano al fratello Franco e ai figli), ha optato invece per un finanziamento da parte di Invitalia.
L’annuncio è stato dato nei giorni scorsi (scarica qui il comunicato stampa), precisando che il gruppo produttore di aceto e Invitalia hanno firmato un contratto di sviluppo per l’ampliamento di 4 stabilimenti produttivi operanti nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, in Piemonte, Veneto e Lazio. L’investimento complessivo è di oltre 7,6 milioni di euro, di cui più di 3 milioni concessi da Invitalia con un finanziamento agevolato.
Nel dettaglio, il programma prevede l’ampliamento: dei due stabilimenti produttivi di Ghemme (Novara), dove verranno implementate le linee di confezionamento esistenti con innovativi sistemi di controllo (nel primo) e dove sarà realizzato un nuovo impianto di acetificazione ed una nuova linea di imbottigliamento di aceto in PET che sostituirà la tradizionale bottiglia in vetro (nel secondo); dello stabilimento a Dosson di Casier (Treviso), dove verrà implementato il sistema di etichettatura esistente della linea di imbottigliamento di aceto in PET con l’inserimento, nella linea produttiva, di una nuova confezionatrice a ciclo automatico; dello stabilimento in Anagni (Frosinone), dove verrà realizzato una nuova parte di fabbrica che ospiterà una nuova linea di imbottigliamento di aceto in PET.
Con 115 milioni di ricavi, un margine operativo lordo dell’11% e pochi debiti, i Ponti avevano aperto il capitale nel 1986 alla Star per aumentare la nostra distribuzione per poi riacquistare la quota nel 2002.