Italgrani Usa macina di nuovo fatturato e redditività e studia acquisizioni. E’ in piena crescita, insomma, l’unico asset rimasto in vita del grande gruppo cerealicolo della famiglia di Franco Ambrosio, fallito nell’ottobre del 1999 e rilevato con un concordato fallimentare nel 2006 dall’ex presidente di Assolombarda e di Federchimica e attuale presidente nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Benito Benedini.
Negli anni Ottanta Italgrani fatturava circa un miliardo di euro l’anno e movimentava 3 milioni di tonnellate di merci, con servizi di stoccaggio in silos per 700 mila tonnellate tra Italia e Stati Uniti. Il gruppo commercializzava cereali con una quota del 12,2% nel mercato nazionale e del 45% del trading mondiale del grano duro. I ricavi erano generati per il 60% all’estero, con un 21% negli Usa, un 19% Nord Africa e il 15% Russia. Quanto a Italgrani Usa, nel 2006, anno in cui Benedini è effettivamente subentrato nel capitale della società, fatturava 197,5 milioni di dollari con un ebitda di 7,3 milioni.
“Oggi la nostra capacità produttiva è completamente satura e ci troviamo, nello stesso tempo, in un mercato in forte espansione. Il consumo di pasta in America sta aumentando di anno in anno. Oggi è la nazione con il maggior consumo al mondo, pari a 2 milioni di tonnellate annue”, spiega Benedini a BeBeez, che continua: “Per questo motivo, con la collaborazione di DVR Capital, stiamo vagliando diverse opportunità per l’acquisizione di società molitorie. Nello stesso tempo continuiamo gli investimenti nel molino di St.Louis per aumentarne la produttività, nei silos in Nord Dakota per aumentare la capacità di stoccaggio, e nella logistica, con l’ampliamento della linea ferroviaria a St.Louis e con l’avvio di un’attività di servizi incentrata sul trasporto, per conto terzi, di cereali con chiatte dedicate sul Mississippi, dal nostro stabilimento di Saint Louis fino al porto di New Orleans”.
L’anno scorso la società ha chiuso il bilancio con 371,4 milioni di ricavi e 22,5 milioni di ebitda, in crescita dai 352,8 milioni di fatturato e 18,2 milioni di ebitda del 2011, quando già i numeri erano risultati in crescita dal 2010. E nel 2011 la società di è dotata di nuova liquidità in vista di ulteriori investimenti con un’operazione di rifinanziamento strutturata, con il supporto di DVR Capital, la merchant bank indipendente fondata da Carlo Daveri* e partner italiano della boutique di consulenza statunitense Tegris, fondata da René-Pierre Azrìa, noto finanziere franco-newyorkese (ex Rotschild).
A fine 2010 Benedini aveva infatti ricevuto una serie di offerte per Italgrani Usa da parte di soggetti industriali interessati a rilevare l’intera attività. Per questo motivo aveva chiesto a DVR Capital di fare una valutazione della società e del mercato di riferimento, per capire se avesse senso vendere oppure no. “Consigliammo a Benedini di tenersi la società, perché ritenevamo che il mercato sarebbe cresciuto, portando Italgrani Usa a fare grandi risultati. Certo, però, bisognava fare degli investimenti”, spiega Carlo Daveri a BeBeez e continua: “La società stava comunque producendo parecchia cassa e i tassi di interesse sul dollaro erano molto bassi, quindi consigliammo a Benedini di finanziarsi a debito negli Usa, così da dotarsi di tutta la liquidità necessaria per nuovi investimenti e per eventuali acquisizioni”. Da allora la società ha investito 9 milioni di dollari per espandere i mulini a Saint Louis, 6 milioni per espandere la rete ferroviaria sempre a Saint Louis e altri 9 milioni per costruire un impianto fertilizzante in North Dakota. Ora, appunto, il prossimo passo potrebbe essere un’acquisizione.
*Carlo Daveri è un investment banker specializzato in corporate finance, mergers & acquisitions e private equity. Prima di fondare DVR Capital, Carlo era senior partner in Fineurop Soditic e forniva consulenza a diversi clienti sia in ambito nazionale sia per operazioni di m&a internazionali. Carlo ha iniziato la sua carriera negli uffici di Kidder Peabody a New York e successivamente è entrato a far parte del team di corporate finance di Deloitte a Londra. Carlo si è laureato in economia all’Università Cattolica di Milano.