E’ stato sottoscritto oggi l’annunciato aumento di capitale del Fondo Strategico Italiano, che passa da un miliardo a 4,35 miliardi e che vede l’ingresso di Banca d’Italia nella compagnie azionaria. Lo ha comunicato oggi il FSI con una nota.
Bankitalia ha sottoscritto la sua quota di aumento conferendo alla holding di investimento guidata da Maurizio Tamagnini la sua quota del 4,5% di Assicurazioni Generali detenuta in portafoglio e della quale doveva liberarsi per non incorrere in conflitti di interesse nel suo nuovo ruolo di autorità di vigilanza xx. Il conferimento è avvenuto valutando Generali 12,66 euro per azione contro i 13,14 euro della chiusura di oggi 22 marzo (+3,46% a Piazza Affari). Con il conferimento della partecipazione nel Leone, Banca d’Italia ha così affiancato la Cassa Depositi e Prestiti nel capitale del fondo, che ha anch’essa sottoscritto, ma in contanti. A valle dell’aumento, la Cdp si trova così a controllare il 77,7% del capitale del Fondo, Fintecna spa (interamente controllata da Cdp) il 2,3% e Banca d’Italia il 20%.
Nel dettaglio, la partecipazione posseduta da Banca d’Italia in Generali (69.777.535 azioni ordinarie) è stata valutata circa 884 milioni. Banca d’Italia è divenuta così titolare di circa 29 milioni di azioni ordinarie del FSI e di 58 milioni di azioni privilegiate. Quanto ai soci, la Cdp ha sottoscritto 248 milioni di nuove azioni per un controvalore di 2,52 miliardi di euro.
In base ai patti sottoscritti nei mesi scorsi, entro il 31 dicembre 2015 il Fondo cederà a terzi, a condizioni di mercato, la partecipazione in Generali. Saranno retrocesse a Banca d’Italia, sotto forma di dividendi delle azioni privilegiate, le eventuali plusvalenze calcolate come differenza tra il valore dell’azione a fine 2012 e il valore di conferimento. Completata la vendita della partecipazione in Generali, FSI procederà al rimborso a Banca d’Italia delle sole azioni privilegiate. Banca d’Italia resterà invece azionista stabile di minoranza di Fsi per la quota rappresentata dalle azioni ordinarie.
Nella gestione della partecipazione in Generali, il Fondo continuerà ad attenersi ai criteri finora seguiti da Banca d’Italia. In particolare, ai fini dell’elezione degli organi sociali, il voto sarà di norma espresso a favore della lista di minoranza presentata da qualificati gruppi di investitori istituzionali, con l’obiettivo di favorire l’attività di controllo che gli stessi possono esercitare.