Cloetta, il produttore di caramelle al quale fa capo tra l’altro l’italiana Sperlari, ha collocato lunedì 9 settembre un bond da un miliardo di corone svedesi (110 milioni di euro), dopo aver rinegoziato le condizioni sui 3,3 miliardi di corone (380 milioni di euro) di linee di credito bancarie a fine agosto. Lo riporta oggi MF-Milano Finanza, precisando che il bond a scadenza 2018 con cedola variabile, collocato a un rendimento di 310 punti base sopra il tasso stibor (l’equivalente dell’euribor sull’euro), è l’ultimo tassello dell’operazione di rifinanziamento del debito del gruppo Cloetta annunciato lo scorso 30 agosto. L’operazione permetterà inoltre al gruppo controllato dai fondi Nordic Capital e CVC Capital Partners, di pagare dividendi agli azionisti non appena il debito netto sarà sceso a un livello di 4 volte l’ebitda, mentre resta valido il target a lungo termine di un rapporto di 2,5 volte.
Cloetta ha chiuso il 2012 con un fatturato di 4,9 miliardi di corone svedesi (560 milioni di euro), un ebitda di 597 milioni (69 milioni di euro) e un debito finanziario netto di 3 miliardi (cioè 4,9 volte l’ebitda, pari a 340 milioni di euro), mentre ha chiuso il semestre a fine giugno 2013 con ricavi netti per 2,26 miliardi di corone (da 2,3 miliardi del semestre 2012), un ebitda di 287 milioni (da 185 milioni) e un debito finanziario netto di 3,24 miliardi (da 3,2 miliardi).
L’attuale gruppo Cloetta è nato 18 mesi fa dalla fusione inversa tra la svedese Cloetta, già quotata all’OMX di Stoccolma, e l’olandese Leaf, in portafoglio ai due private equity dal 2005. A Cloetta fanno capo anche i marchi Sperlari, Saila, Dietor e Dietorelle, Galatine, Vantaggio e Dondi. Il mercato italiano pesa per il 15% sul giro d’affari globale, ma il fatturato della controllata italiana è ancora più importante, se si considerano i ricavi generati dai suoi prodotti all’estero e intercompany, per un totale di 177,3 milioni di euro nel 2012, pur in discesa dai 194,1 milioni del 2011. E il presidente e amministratore delegato di Cloetta Italia, Giorgio Boggero, lo scorso 29 giugno aveva detto a MF-Milano Finanza che nel 2012 la società italiana era riuscita “a mantenere, e in alcuni casi a far crescere, le quote di mercato”, specificando che “per quanto riguarda Sperlari, le quote sono passate da 38,3% a 39,6% nei prodotti da ricorrenza, torroni e torroncini in un mercato natalizio che vale in Italia circa 50 milioni».
Nordic Capital e CVC hanno annunciato il 21 maggio scorso (si veda altro articolo di BeBeez) di aver venduto sul mercato complessivamente 45 milioni di azioni a 17,60 corone per azione, per un totale di 792 milioni di corone, pari al 15,6% del capitale di Cloetta in un accelerated book building che li ha lasciati ora con il 22,3% del capitale in portafoglio (Nordic Capital possiede ora il 12,5% e CVC il 9,9%).