Le storiche Cartiere Paolo Pigna (Cpp) cercano nuovi investitori che portino capitali freschi per riequilibrare la situazione finanziaria. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza, citando il verbale dell’assemblea straordinaria che si è svolta pochi giorni fa a Bergamo per deliberare sui destini dell’azienda che poche ore prima aveva licenziato il bilancio 2014 chiuso con ricavi per 38,8 milioni nel 2014 (da 47,2 nel 2013) e un altro rosso per 2,8 milioni dopo i 3,6 milioni di perdita di un anno prima, perdite che hanno quindi eroso oltre un terzo del capitale. Il risultato finale, peraltro, sarebbe stato peggiore senza la plusvalenza di 687 mila euro maturata dalla vendita di Pigna Romania Impex.
Giorgio Jannone, deputato di Forza Italia, aveva messo mano al portafoglio in maniera importante nel 2011 in occasione di un aumento di capitale da 9,8 milioni di euro, che lo aveva portato a salire nell’azionariato della società sino all’82,8% (mentre la quota del 15,9% è degli eredi di Carlo Pesenti Pigna) a fronte del quale le banche finanziatrici avevano acconsentito a confermare gli affidamenti fino ad allora in vigore, ma di fatto congelati., anche in quell’occasione a seguito di una situazione di forte tensione finanziaria (anche nel 2011 si era registrata una perdita di 11 milioni).
Ora però la società è di nuovo in forte difficoltà. Così, risulta dal verbale, Jannone ha chiuso l’aumento di capitale di 4,5 milioni deliberato un anno fa, che invece è stato sottoscritto solo dallo stesso Jannone per 836 mila euro. Dopodiché Jannone ha poi dovuto coprire la perdita 2014 prima azzerando il capitale di 836 mila euro e poi versando i residui 1,9 milioni. Infine ha ricapitalizzato la società per 500 mila euro. A questo punto Jannone ha detto stop e ha dichiarato ufficialmente aperte la ricerca di nuovi investitori.
“La presente delibera di aumento rientra nell’ambito di un’operazione di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario e commerciale”, si legge nel verbale. Inoltre, “sono in corso trattative con alcuni importanti investitori italiani e stranieri che hanno formalmente sottoscritto accordi di riservatezza e che stanno procedendo con l’analisi dei dati aziendali”.