Rigoni di Asiago ha ottenuto un finanziamento a medio-lungo termine da 50 milioni di euro da Banco Bpm e Unicredit, con il supporto di Sace (Gruppo Cdp), in veste di garante (si veda qui il comunicato stampa). Il denaro raccolto servirà a finanziare un nuovo piano di sviluppo del gruppo incentrato sulla crescita del fatturato estero e sulla rimodulazione della posizione finanziaria. Rigoni di Asiago è stata assistita nell’operazione sotto il profilo legale dallo studio Orsingher Ortu Avvocati Associati, sotto quello finanziario da Alioscia Berto e sotto quello fiscale dallo studio Puri Bracco Lenzi e Associati. Le banche sono state supportate da Dentons.
Rigoni di Asiago è un produttore di miele, marmellate e creme spalmabili biologici con sede ad Asiago, in provincia di Vicenza. Alla tradizionale produzione di miele, l’azienda ha affiancato le marmellate Fiordifrutta, gli zuccheri derivanti dalla frutta DolceDì, la crema spalmabile Nocciolata e i succhi Tantifrutti. La società è controllata dal presidente e azionista di controllo Andrea Rigoni (57,3% del capitale) e partecipata per il restante 42,7% dal fondo svizzero Kharis Capital. Il fondo nel giugno 2018 aveva rilevato la quota del 35,55% della società dal Fondo Italiano di Investimento, prima gestito dall’omonima sgr e poi passato sotto la gestione di Neuberger Berman AIFM Ltd, una volta che le quote del fondo sono state sottoscritte in parte dai fondi Neuberger Berman e in parte dal veicolo quotato a Piazza Affari NB Aurora. Contestualmente il fondo aveva sottoscritto un aumento di capitale da 10 milioni, portando così appunto la sua quota al 42,7% (si veda altro articolo di BeBeez).
Il processo di vendita fece seguito alla valutazione di una possibile quotazione in Borsa e dopo che a fine febbraio 2017 Andrea Rigoni fece un’offerta per la quota in mano a Neuberger Berman, ma quell’offerta fu rifiutata perché non considerata congrua. Rigoni ha chiuso il bilancio consolidato 2017, con ricavi attorno ai 136 milioni di euro (dai 114,8 milioni del 2016), 17 milioni di ebitda (da 12,2 milioni) e 50 milioni di debito finanziario netto (da 43,4 milioni), compresi i 7 milioni di euro di minibond a scadenza luglio 2019 con cedola 6,25% emessi nel 2014 e quotati all’ExtraMot Pro.