E’ passata inosservata in Italia la trattativa oltreoceano tra la nota agenzia di modelle Elite Model Wolrd e la Spac Galileo Acquisition Corp, promossa l’anno scorso da Galileo Founders Holdings, controllata da Luca Giacometti (tra i promotori delle Spac italiane Glenalta, Glenalta Food e Made in Italy 1 e della pre-booking company Ipo Challenger) e Alberto Recchi (fondatore nel 2019 della merchant bak newyorkese Ampla Capital ed ex Credit Suisse) e partecipata per una minoranza da Magnetar Capital, noto operatore di private equity statunitense attivo anche in Italia.
A fine ottobre, infatti, si erano diffuse voci circa una possibile business combination con l’agenzia che possiede la più ampia e nota rete di modelle al mondo e che in questo modo si sarebbe trovata quotata a Wall Street (si veda Bloomberg), ma poi pare che le trattative siano finite senza nulla di fatto e che Galileo stia ora cercando un nuovo target (si veda Bloomberg). Per questo, comunque, la Spac ha ancora tempo sino al 22 novembre 2021, quando scadranno i due anni dalla quotazione al NYSE. E nel frattempo il mercato non pare preoccuparsi. Anzi. Dal momento in cui si è capito che la business combination con Elite è saltata, le quotazioni sono salite e ieri il titolo ha chiuso a 10,18 dollari per azione, sopra il prezzo di ipo di 10 dollari, mentre a metà novembre era attorno a 9,9 dollari.
Elte Model World rappresenta oggi oltre 3700 modelle e modelli in 52 paesi e di recente ha diversificato la sua attività, rappresentando anche influencer di social media. Il gruppo è guidato dalla ceo Julia Haart, ex direttore creativo di La Perla e moglie del presidente Silvio Scaglia, con cui condivide la proprietà di Elite. Scaglia a sua volta è stato proprietario di La Perla sino al 2018, quando l’ha ceduta all’olandese Tennor Holding (ex Sapinda) del finanziere Lars Windhorst (si veda altro articolo di BeBeez), che l’ha poi quotata a Euronext Growth (si veda altro articolo di BeBeez). Scaglia controlla Elite tramite il suo veicolo di investimento Pacific Global Management, lo stesso con il quale controllava La Perla e lo stesso con il quale ha investito a inizio anno nel CampZero active luxury resort, un resort a cinque stelle lusso a Champoluc in Val d’Aosta ai piedi del Monte Rosa, costruito tra il 2016 e il 2018 e operativo dal 2018 (si veda qui Milano Finanza).
Le Spac hanno vissuto un vero e proprio boom negli Usa quest’anno, raccogliendo oltre 67 miliardi di dollari dagli investitori. Tra i veicoli appena andati in quotazione ci sono come noto anche due Spac che hanno promotori di matrice italiana: Investindustrial Acquisition Corp, promossa da Investindustrial, di cui è principal Andrea Bonomi, che ha raccolto 402,5 milioni di dollari, compresa l’opzione di over-allottment, e che, con il forward purchase agreement siglato dallo sponsor su altre azioni per 250 milioni di dollari, raggiunge la potenza di fuoco di 652,5 milioni di dollari (si veda altro articolo di BeBeez); e ScION Tech Growth I, promossa da ION Investment Management, fondato da Andrea Pignataro, che è si è quotata ieri dopo aver raccolto 500 milioni di dollari dagli investitori, che potrebbe raccoglierne altri 75 a valle dell’esercizio dell’opzione di over-allotment e che, con il forward purchase agreement siglato dallo sponsor su altre azioni per 100-300 milioni di dollari, potrebbe raggiungere una potenza di fuoco massima di 875 milioni di dollari (si veda altro articolo di BeBeez).