Mentre cercano la business combination per la loro prima Spac statunitense, la Galileo Acquisition Corp, quotata al NYSE nell’ottobre 2019, Luca Giacometti e i suoi soci Alberto Recchi e Alberto Pontonio non perdono tempo e ne quotano una seconda, sempre al NYSE. La nuova Spac, andata in quotazione la scorsa settimana, è stata battezzata Americas Technology Acquisition Corp. ed è dedicata alla ricerca di una società o più target attive nel settore tech, media e tlc (si veda qui il comunicato stampa e qui il file depositato alla Sec).
Sponsor della nuova Spac è ATAC Limited Partnership, controllata da ATAC Holdings LLC, che a sua volta fa capo a Fifth Partners, una società di private equity con sede a Dallas, in Texas. Ma Giacometti, Recchi e Pontonio figurano nel management team e sono a loro volta promotori dell’iniziativa.
Giacometti, peraltro, è un veterano delle Spac. E’ stato infatti tra i promotori delle Spac italiane Glenalta, Glenalta Food e Made in Italy 1 e della pre-booking company Ipo Challenger. Quanto a Recchi, ex Credit Suisse, ha fondato nel 2019 la merchant bank newyorkese Ampla Capital; mentre Pontonio ha un’esperienza di 25 anni nel settore finanziario ed è financial advisor di Raymond James.
I tre manager italiani hanno lanciato la nuova Spac insieme a Lisa Harris (presidente della Spac), fondatrice di Align Capital, società di private equity con sede a Austin in Texas, e a Jorge Marcos (ceo), che a sua volta ha oltre 10 anni di esperienza nel private equity con focus su energia e risorse naturali. has more than 10 years of experience in private equity focused on energy and natural resources.
Americas Technology Acquisition ha raccolto un totale di 115 milioni di dollari, di cui 100 milioni collocati in private placement e altri 15 milioni come risultato dell’esercizio dell’opzione di over allottement. In totale sono state collocate 11,5 milioni di azioni al prezzo di 10 dollari per azione. Ad ogni azione è associato mezzo warrant che dà diritto all’acquisto di un’azione ordinaria della Spac al prezzo di 11,50 dollari l’una.
L’anno scorso i tre manager italiani avevano invece lanciato Galileo con il supporto di Magnetar Capital, noto operatore di private equity statunitense attivo anche in Italia, raccogliendo 138 milioni di dollari dagli investitori. Quanto a Galileo, lo scorso novembre era entrata in trattative per acquisire la nota agenzia di modelle Elite Model World, ma poi le trattative sono finite senza nulla di fatto e ora Galileo sta cercando un nuovo target (si veda altro articolo di BeBeez). Per questo, comunque, la Spac ha ancora tempo poco meno di un anno e nel frattempo il mercato non pare preoccupato e il titolo oggi quota sopra il prezzo di ipo di 10 dollari, mentre a metà novembre era attorno a 9,9 dollari.
Le Spac hanno vissuto un vero e proprio boom negli Usa quest’anno, raccogliendo oltre 67 miliardi di dollari dagli investitori. Tra i veicoli appena andati in quotazione ci sono come noto anche due Spac che hanno promotori di matrice italiana: Investindustrial Acquisition Corp, promossa da Investindustrial, di cui è principal Andrea Bonomi, che ha raccolto 402,5 milioni di dollari, compresa l’opzione di over-allottment, e che, con il forward purchase agreement siglato dallo sponsor su altre azioni per 250 milioni di dollari, raggiunge la potenza di fuoco di 652,5 milioni di dollari (si veda altro articolo di BeBeez); e ScION Tech Growth I, promossa da ION Investment Management, fondato da Andrea Pignataro, che è si è quotata ieri dopo aver raccolto 500 milioni di dollari dagli investitori, che potrebbe raccoglierne altri 75 a valle dell’esercizio dell’opzione di over-allotment e che, con il forward purchase agreement siglato dallo sponsor su altre azioni per 100-300 milioni di dollari, potrebbe raggiungere una potenza di fuoco massima di 875 milioni di dollari (si veda altro articolo di BeBeez).