Potrà avvenire a breve la business combination tra Archimede spa, la Spac tematica promossa da Andrea Battista, Gianpiero Rosmarini e Matteo Carbone, e Net Insurance spa, la compagnia assicurativa quotata all’Aim Italia, con la quale Archimede lo scorso aprile ha siglato una lettera d’intenti (si veda altro articolo di BeBeez), poco prima che Archimede raccogliesse 47 milioni di euro dagli investitori e sbarcasse a sua volta in quotazione all’Aim (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione attendeva infatti il via libera dell’Ivass, che è arrivato martedì 16 ottobre e oggi si terranno quindi i consigli di amministrazione delle due società per deliberare sui tempi e i modi del deal, che porterà all’assunzione da parte di Archimede di una partecipazione in Net Insurance pari al 30% del capitale meno una azione e alla fusione per incorporazione di Archimede in Net (si veda qui il comunicato stampa). Le assemblee sono poi in programma per novembre.
Come spiegato lo scorso giugno alla firma dell’accordo quadro tra Archimede e Net Insurance (si veda qui il comunicato stampa), Archimede pagherà 9,3 milioni di euro il 30% del capitale di Net Insurance meno un’azione, oltre a interessi pari al 9% su base annua calcolati a partire dal 1° gennaio 2018, mentre il rapporto di concambio relativo alla fusione è stato stabilito in 2,131 azioni ordinarie Net insurance per ogni singola azione ordinaria Archimede, il che corrisponde al rapporto tra il patrimonio netto di Archimede al lordo di tutti i costi e spese sopportati e cioé quindi a quanto raccolto dagli investitori,
I capitali raccolti serviranno a finanziare la costruzione della prima compagnia assicurativa insurtech del mercato italiano, partendo dalla base di Net Insurance spa, che ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto di 3,3 milioni, premi per 34,6 milioni e un roe dell’8,6%, con una quota di mercato nel business della cessione del quinto di circa il 27%. Ma l’intenzione è chiaramente quella di crescere e diversificare business verso altri rami danni. Prossimi alla firma ci sarebbero accordi per ampliare il canale distributivo, guardando a banche partner, ma non solo, oltre appunto a importanti investimenti in insurtech per spingere sull’innovazione.