Niente da fare per Panini in Borsa. Sono infatti andate a monte le trattative per quotare a Wall Street il gruppo produttore delle iconiche figurine dei calciatori che si sarebbe potuto fondere con la Spac americana Slam Corp, la Spac americana promossa dall’hedge fund Antara Capital, insieme a uno dei più grandi campioni di baseball americano, Alex Rodriguez, noto con il soprannome di A-Rod, ritiratosi nel 2017. Slam si è quotata al Nasdaq lo scorso febbraio, dopo aver raccolto 575 milioni di dollari dagli investitori (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Voci sull’esistenza delle trattative si erano diffuse a metà luglio (si veda altro articolo di BeBeez) e si dice che nell’ambito dell’operazione Panini sarebbe stata valutata addirittura 3 miliardi di dollari. Ma appunto alla fine non se ne è fatto nulla. Secondo quanto riportato da Bloomberg nei giorni scorsi, infatti, la Spac si sarebbe ritirata perchè nel frattempo la rivale Fanatics Inc ha siglato un contratto in esclusiva con NBA (National Basketball Association, si veda qui Forbes), NFL (National Football League, si veda qui The Athletic) e MLB (Major League Baseball, si veda qui ESPN), storici clienti del gruppo italiano. Fanatics è una scaleup partecipata da un nutrito gruppo di fondi di private equity e venture capital. Fanatics ha raccolto 325 milioni di dollari lo scorso agosto (si veda qui il Wall Street Journal), sottoscritto dal noto rapper Usa Jay-Z e dalla sua società media Roc Nation, da SoftBank, Silver Lake, Eldridge, TWG Sports & Entertainment, Insight Partners e dalla stessa Major League Baseball, che si affiancano nel capitale ad altri nomi noti, quali Fidelity Investments, Franklin Templeton, Neuberger Berman e Thrive Capital, portando la valutazione di Fanatics a 18 miliardi di dollari, a pochi mesi di distanza dal round precedente dello scorso marzo quando la scaleup aveva raccolto 320 milioni di dollari arrivando a una valutazione di 12,8 miliardi. Il round ancora precedente, quello dell’agosto 2020, da 350 milioni, aveva portato a una valutazione di 6,2 miliardi.
I successi di Fanatics hanno peraltro mandato a monte anche i piani di un altro concorrente, che è Topps, fondata dall’ex ceo di Disney Michael Eisner, che a sua volta ha perso come Panini una serie di ricchi contratti con clienti storici e che come Panini stava trattando la quotazione a Wall Street attraverso la business combination con una Spac, Mudrick Capital Acquisition Corp II (si veda qui CNBC).
Tornando a Panini, ricordiamo che lo scorso febbraio l’advisor Lincoln International aveva iniziato a far circolare il dossier, battezzato Project Cavalier, contenente i numeri di bilancio 2020 del gruppo, che indicano ricavi per 800 milioni e un ebitda di circa 230 milioni, sulla base dei quali Panini si diceva potesse essere valutato oltre 2 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Lincoln International è lo stesso advisor al quale nell’autunno 2018 i soci (l’amministratore delegato Aldo Hugo Sallustro, il presidente Anna Baroni e Maria Francesca Baroni) avevano dato mandato per individuare potenziali investitori interessati a rilevare l’azienda. A gennaio 2019 si parlava di una short list a due, tra un fondo di private equity internazionale e un gruppo industriale statunitense (si veda altro articolo di BeBeez) e poi a luglio 2019 si diceva che il gruppo Usa fosse in pole position (si veda altro articolo di BeBeez). Allora si parlava di una valutazione di un miliardo di euro, poco più alta dei ricavi 2018. Di quell’offerta, però, non se ne è poi fatto nulla.
Il quasi miliardo di euro di fatturato del 2018 era stato raggiunto grazie ai Mondiali di calcio e rappresentava quasi il doppio dei 536 milioni di ricavi del 2017. Lo aveva anticipato come dato preliminare Antonio Allegra, direttore mercato Italia della Panini, a inizio gennaio 2019 durante la presentazione dell’album “Calciatori 2018-2019”, la celebre collezione dell’azienda modenese. E nel giugno 2019 Fabrizio Masinelli, tesoriere del gruppo Panini, aveva confermato a BeBeez che il numero definitivo si sarebbe avvicinato a quando detto (si veda altro articolo di BeBeez). I ricavi 2018 erano poi stati di 936 milioni. In ogni caso quella cifra aveva rappresentato davvero un grande balzo, se si pensa che il 2014, l’anno del Mondiale di calcio precedente, Panini aveva chiuso il bilancio con 758 milioni di ricavi e un ebitda di 198 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Il 2019 si è invece chiuso con 676 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 87,1milioni e un debito finanziario netto di 155,2 milioni (si veda qui l’analisi Leanus del bilancio consolidato della holding controllante ID4 Italia srl).
Panini è nata nel 1961, con la commercializzazione della prima collezione Calciatori, anche se i fratelli Panini avevano già nel 1945 la gestione di un chiosco nel corso Duomo di Modena e nel 1954 era nata l’Agenzia Distribuzione Giornali Fratelli Panini. Fino al 1988 l’azienda è sempre stata gestita dalla famiglia Panini, mentre quell’anno è stata ceduta al Gruppo Maxwell. Quattro anni dopo, nel 1992, la Panini è stata acquistata dall’allora Bain Gallo Cuneo e dal gruppo De Agostini, che due anni dopo la rivendono al Marvel Entertainment Group. A inizio ottobre 1999 l’azienda è tornata di proprietà italiana grazie al management buyout finanziato da Fineldo spa, la finanziaria della famiglia Merloni. Fineldo nel 2016 è poi uscita dal capitale di Panini, incassando 79,7 milioni di euro per la sua quota del 23% e, nell’ambito di un’operazione di leveraged buyout da 755 milioni di euro complessivi, la proprietà è passata tutta in mano agli attuali soci (si veda altro articolo di BeBeez).