Si è quotata al Nasdaq l’8 febbraio scorso, con una raccolta di 345 milioni di dollari, Centricus Acquisition Corp, la nuova Spac con sede nel Regno Unito sponsorizzata dall’advisor Centricus Heritage e promossa da Garth Ritchie, in precedenza a capo della divisione Corporate & investment bank di Deutsche Bank e oggi ceo di Centricus Heritage; e dall’armatore italo-monegasco Manfredi Lefebvre d’Ovidio, che lo scorso luglio 2020 ha venduto al Royal Caribbean la quota residua (33%) del capitale della compagnia di crociere di lusso Silversea, di cui Royal Caribbean già possedeva il 66%. Lefevbre d’Ovidio, che è stato per 20 anni executive chairman di SIlversea, ha poi reinvestito quanto incassato nel capitale 2,5% di Royal Carribean quotata al NYSE.
Ad accompagnare Lefevbre d’Ovidio e Ritchi nell’avventura della Spac sono sponsor della Spac azionista della Spac c’è anche Carlo Calabria, ex capo dell’m&a di Barclays per l’area Emea. Deutsche Bank è stato sole bookrunner,
La Spac, che punta a investire in società europee, ha collocato nel dettaglio 34,5 milioni di quote al prezzo di 10 dollari ciascuna, di cui 4,5 milioni relative all’opzione di over allottment che è già stata esercitata completamente. Ad ogni quota è associato inoltre un quarto di warrant (si veda qui l’ultimo filing alla SEC).
Prosegue, quindi, la serie di quotazioni di Spac promosse da sponsor europei ma quotate a Wall Street. Alcune, come quest’ultima, hanno anima italiana. Hanno infatti matrice italiana altre tre delle Spac che sono di recente sbarcate a Wall Street. C’è Investindustrial Acquisition Corp, quotata al NYSE; promossa da Investindustrial, fondato da Andrea Bonomi, che in novembre ha raccolto 402,5 milioni di dollari, compresa l’opzione di over-allottment, e che, in forza di un contratto di acquisto a termine siglato dallo sponsor su altre azioni per 250 milioni di dollari, raggiunge la potenza di fuoco di 652,5 milioni di dollari. C’è poi ScION Tech Growth I, promossa da ION Investment Management, il gruppo fondato da Andrea Pignataro specializzato in informazioni finanziarie (controlla tra l’altro Dealogic e il gruppo Acuris, editore di Mergermarket), che è si è quotata a metà dicembre, dopo aver raccolto 500 milioni di dollari dagli investitori, e che potrebbe raccogliere altri 75 milioni a valle dell’esercizio dell’opzione di over-allotment. Non solo. Anche in questo caso sarà sottoscritto un contratto di acquisto a termine in base al quale sponsor acquisterà altri azioni per 100-300 milioni di dollari, in modo tale da portare la Spac a raggiungere una potenza di fuoco massima di 875 milioni di dollari. Infine, Luca Giacometti, Alberto Recchi e Alberto Pontonio hanno quotato sempre a dicembre al NYSE la Spac Americas Technology Acquisition Corp, che ha raccolto 115 milioni di dollari, con il supporto dello sponsor Fifth Partners, una società di private equity con sede a Dallas, in Texas. Poco più di un anno fa Giacometti, Recchi e Pontonio avevano quotato Galileo Acquisition Corp, una Spac che allora aveva raccolto 138 milioni di dollari, anche con il supporto di Magnetar Capital, altro private equity Usa. Quest’ultima Spac ha già al suo attivo un primo tentativo di business combination, anche se non ufficiale, visto che è stata in trattative con la nota agenzia di modelle Elite Model World dell’imprenditore italiano Silvio Scaglia e della moglie Julia Hatt.