rima con innovazione. Per ora. Ma il futuro è alle porte e l’Italia vuole
giocare un ruolo da protagonista, con Everyware, la startup che sta già
portando la trasformazione digitale nel mondo del commercio al dettaglio e
della sua catena del valore. «Everyware – Spiega Michelangelo Chasseur CEO della società (nella foto) – ha sviluppato una
piattaforma software, accessibile via web, che fornisce al cliente, attraverso
una serie di sensori posizionati all’interno dei propri edifici o spazi chiusi,
i dati di localizzazione, movimento dei propri utenti o di asset materiali».
Una tecnologia che può aiutare a migliorare l’esperienza di acquisto di un
consumatore così come la scelta dei prodotti da mettere sullo scaffale, la
logistica in un magazzino ma anche la qualità della vita e la sicurezza in
ospedali ed aeroporti prevedendo anche situazione di pericolo. «La piattaforma
Everyware – continua Chasseur – rappresenta una soluzione IoT tra le più
tecnologicamente avanzate per monitorare il comportamento delle persone e delle
cose. Il tutto nel rispetto delle più severe norme sulla privacy. Argomento
molto sentito dopo la vicenda sull’utilizzo dei dati di Facebook». Il focus è
quindi sul mercato IOT, ovvero Internet delle Cose.
«A livello mondiale – sottolinea
Brunello Binetti founding partner della
società – stiamo parlando di 883miliardi di dollari entro il 2020. Se ci
limitiamo ai servizi relativi al tracciamento di cose e persone, che è una
parte di questo business, scendiamo a circa 30 miliardi di euro. E in Italia,
siamo tra i paesi più in ritardo in questo ambito». Anche per recuperare la
distanza Il Governo, nel corso del 2017, ha messo sul piatto 13 miliardi di
euro di incentivi fiscali, attraverso il Piano industria 4.0. E buona parte
della crescita del PIL del mercato interno nell’anno appena passato è arrivato
proprio da questo settore.
Everyware
collabora con diverse Università e
Centri di Ricerca a livello nazionale, tra cui in particolare l’Università
degli Studi della Valle d’Aosta, con cui ha creato il centro di ricerca HERA
Research Unit. Nel 2016 è stata nominata tra le aziende vincitrici del
premio “Gaetano Marzotto”, una delle principali competizioni per start up
innovative a livello nazionale, ricevendo un premio di 50mila euro. Nel 2017 è
stata ammessa al bando Intraprendo di Regione Lombardia, presentato con
l’endorsement dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, con cui, sempre nel
2017 ha vinto il premio innovazione digitale in sanità di SMAU Milano 2017.
soluzioni di Everyware si contestualizzano nell’ambito dei servizi LBS (Location
Based Services), e non prevedono l’utilizzo di un hardware proprietario, selezionato
invece tra i migliori prodotti sul mercato. «Il servizio viene erogato in cloud
– spiega Binetti – a fronte di un canone
ricorrente. La nostra società si caratterizza quindi per un forte visibile dei
ricavi e ad alta marginalità». Le informazioni raccolte in forma anonima e
aggregata da Everyware sul comportamento delle persone, e delle merci, possono essere
successivamente elaborate e adeguatamente valorizzate: i Big data ai fini di marketing
e scelte di carattere commerciale e strategico sono un’altra delle linee di
crescita future del business.
Everyware
non è un business plan ma una realtà
concreta con fatturato e tassi di crescita significativi. I principali clienti Operatori
di riferimento nel campo della grande distribuzione, catene di negozi,
industria, ospedali. In questo contesto prevede di raggiungere un
Ebitda positivo già alla fine del 2019, con un raddoppio di fatturato anno su
anno. Obiettivo possibile anche grazie alle risorse in corso di raccolta sul
portale di Equity Crowdfunding Opstart. Sinora sono già stati raccolti 92mila
euro pari al 46% dell’obiettivo ovvero 200mila euro. Ma Everyware ha già
ottenuto un importante riconoscimento da parte del mercato avendo già
effettuato due round di finanziamento da parte di operatori di carattere
strategico per un valore complessivo di 400mila euro e valutazioni pre-money
crescenti. La società si presenta ora al mercato con una valutazione di poco
inferiore ai 3 milioni di euro mettendo quindi sul mercato una percentuale
minima del 7%.
del circolante, sviluppo commerciale e di nuove tecnologie. Risorse nelle mani
di un team di valore: composto da esperti provenienti dall’ Information Tecnology
per la maggior parte con pluriennale esperienza in aziende del calibro di PTC, SAP-BusinessObjects,
Intel, British Telecom, Wind,. «Con questa iniziativa – conclude Binetti – ci
poniamo l’obiettivo di diventare il punto di riferimento in Italia e successivamente
in Europa nel mercato dei servizi di tracciabilità e come partner di rifermento
per l’utilizzo e la valorizzazione dei big data».
chiara: data la natura del business e del valore economico previsionale che
potrà assumere nel futuro la società, per gli Investitori saranno prevedibili
diversi scenari e strategie di disinvestimento. Si ipotizza che un’operazione
di Exit potrà realizzarsi a partire dalla fine del 2020. Qualora entro la fine
del 2021 non si presentasse una opportuna occasione di exit, è prevista, a
valle dell’approvazione del bilancio dell’esercizio 2021, la distribuzione
dell’utile netto.
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