Vidoser ha messo a punto un sistema che mette in
comunicazione i grandi brand con i microinfluencer, ovvero persone con un
discreto seguito sui social. Non si tratta quindi di grandi nomi, ma di utenti
medi, desiderosi di realizzare la propria passione ricevendo in cambio un
compenso.
Per ampliare il business, Vidoser
ha avviato una campagna di equity crowdfunding sul portale 200Crowd, che terminerà il 5 di maggio. L’obiettivo
minimo di raccolta è di 50mila euro. Siamo a 44mila euro.
ha due finalità. Da un lato, permette alle aziende di incontrare i
microinfluencer, dall’altro consente a quest’ultimi di creare delle storie
promozionali per i brand. Si tratta di video che vengono elaborati proprio attraverso
la piattaforma di Vidoser.
La startup ha realizzato una videocamera proprietaria: “E’ una
tecnologia avanzata che permette una migliore e più rapida creazione del video,
guidando l’utente nei vari passaggi della realizzazione. Inoltre, grazie alle
tecnologie di matching, il brand viene messo subito in contatto con il
microinfluencer più adatto a promuoverlo”, afferma Alessandro La Rosa, ceo di Vidoser
La piattaforma è piaciuta a Friendz, la digital company che
da competitor di Vidoser, agli inizi del 2019, si è trasformata in sua partner.
Friendz è un leader del settore che ha già organizzato
campagne di microinfluencer con oltre 200 brand affermati a livello
internazionale.
Questa alleanza permette a Vidoser
di entrare in contatto con le grandi imprese che fanno parte della rete
commerciale di Friendz, come Huawei,
Nestlè, Procter & Gamble, Nintendo, Enel.
Il primo scoglio da superare per un’impresa emergente è
proprio quello di farsi conoscere dalle grandi aziende. Grazie alla partnership
con Friendz, Vidoser ha raggiunto in breve tempo questo traguardo.
Ma non è tutto. Infatti, la
statup ha anche altri due partner.
società partner e più di 20 startup partecipate presente in tre nazioni
(Italia, Regno Unito e Albania) e Open Box, agenzia verticale di
InfluencerMarketing. Inoltre, agli inizi dell’anno, ha finalizzato la
partnership con Sixthcontinent, leader in Italia dei buoni acquisto. E nel
corso del 2019 potranno essere conclusi altri accordi strategici.
I soldi raccolti con la campagna
di equity crowdfunding saranno destinati, da una parte (40%) allo sviluppo del business,
del marketing e della community. Dall’altra (60%), serviranno a rinforzare le
risorse interne necessarie ad implementare la tecnologia.
Il processo ideato è semplice. Il brand che ha bisogno di avviare
una campagna di microinfluencer si rivolge a Vidoser
esponendo gli obiettivi che desidera raggiungere in termini di numero utenti,
condivisioni e visualizzazioni. L’azienda sceglie anche su quale social network
desidera siano pubblicati i video.
Sulla base di questi criteri, il sistema individua l’utente
più adeguato che, come corrispettivo per il video realizzato e pubblicato sulle
sue bacheche, riceverà dei buoni d’acquisto: “In media, chi utilizza la nostra
campagna ha a disposizione 1000 utenti che, con i loro video, generano in media
500.000 visualizzazioni. La
selezione degli utenti più adatti a promuovere quel particolare brand viene
effettuata automaticamente dal sistema”, continua La Rosa.
La scelta automatica del microinfluencer è possibile grazie
al continuo contatto fra gli utenti e l’applicazione. In pratica, gli utenti
rimangono sempre attivi sulla piattaforma, e questo consente al sistema di
delineare al meglio le loro caratteristiche per poi associarli ai brand.
Il mercato in cui opera Vidoser
è in espansione. Si calcola che le grandi aziende hanno già investito, , nel
2018, oltre 1 miliardo di dollari in influencer marketing, che si prevede
saliranno a 2,4 miliardi nel 2019 (fonte Mediakix).