Salgono gli investimenti da parte di attori formali (venture capital, fondi di fondi, corporate venture capital ecc) nelle startup hi-tech italiane: siamo passati dai 107 milioni del 2017 ai 215 milioni di euro nel 2019. E’ aumentato anche il taglio medio degli investimenti da parte dei fondi di venture capital: se nel 2016 circa il 42% degli investimenti era superiore a un milione di euro, il consuntivo 2017 mostra come ora sia il 46% dei round a superare la rappresentativa soglia del milione. Tuttavia, il peso degli investitori formali in startup hi-tech resta ancora basso: attorno al 31%. Lo rileva il settimo Osservatorio Startup Hi-Tech stilato dalla School of Management del Politecnico di Milano (si veda qui il comunicato stampa).
Proprio perché gli attori formali scarseggiano, c’è parecchio spazio per quelli informali: venture incubator, family office, club deal, angel network, independent business angel, piattaforme di equity crowdfunding e aziende non dotate di fondo strutturato di corporate venture capital. I finanziamenti da attori informali sono cresciuti del 32% , attestandosi a quota 248 milioni di euro (contro i 188 milioni del 2018). In particolare, le piattaforme di equity crowdfunding hanno raccolto finanziamenti per 45 milioni di euro: +23% dal 2018. Il corporate venture capital ha erogato alle startup hi-tech finanziamenti per 60 milioni di euro nei primi tre trimestri del 2019.
“La strada per rendere il nostro ecosistema startup hi-tech favorevole non solo alla nascita, ma anche al finanziamento, sviluppo e crescita di startup è ancora lunga e tortuosa, ma tracciata. Si tratta ora di abilitare il passaggio da uno startup ecosystem a uno scaleup ecosystem, caratterizzato sempre più da round di dimensioni significative che consentano alle startup di scalare e crescere a livello internazionale, evitando un loro prematuro trasferimento in altri paesi per via di carenze strutturali nell’accesso al capitale di rischio e a competenze di supporto a livello nazionale. Limitare tali perdite potrà aiutarci ad accelerare il raggiungimento dell’obiettivo di 1 miliardo di euro di investimenti annui, avvicinando a piccoli passi l’Italia alla condizione ideale di startup nation in grado di trattenere e sostenere le proprie realtà imprenditoriali: una condizione tipica di alcuni ecosistemi imprenditoriali più maturi, che, dotati di un’infrastruttura e un approccio sistemico all’imprenditorialità, continuano a correre più rapidamente di noi”, ha concluso Antonio Ghezzi, Direttore dell’Osservatorio Startup Hi-tech del Politecnico di Milano.