Continua il lavoro di sensibilizzazione degli investitori stranieri da parte di Aifi, l’Associazione Italiana dei fondi di private equity, venture capital e private debt, che venerdì 12 giugno era in trasferta a Londra nella sede di EY con una delegazione di fondi italiani, per sondare gli umori della City.
Lo scrive MF-Milano Finanza in edicola da sabato 13 giugno a cui il presidente di Aifi, Innocenzo Cipolletta ha spiegato: “La situazione economica sta migliorando in Italia, i tassi di interesse e gli spread di rendimento sono scesi”, così, nonostante tutte le difficoltà lamentate, “l’Italia resta il sesto produttore in termini di quota di valore aggiunto a livello mondiale» e che «il nostro export non è rappresentato soltanto dai settori tipici del made in Italy, ma anche da settori come meccanica ed elettronica (31%)”. Per questo Cipolletta agli investitori internazionali ha assicurato che “il momento giusto per investire in Italia è adesso”.
Peraltro questo concetto era già stato sottolineato più volte da Cipolletta anche l’anno scorso e adesso gli investitori esteri paiono aver recepito l’invito. I dati elaborati da PwC per Aifi mostrano infatti che nel 2014 i fondi di private equity hanno investito complessivamente 3,53 miliardi di euro di equity (poco di più dei 3,43 miliardi del 2013), dei quali ben 1,9 miliardi sono arrivati da fondi internazionali, con un aumento del 39% degli impegni rispetto agli 1,37 miliardi dell’anno precedente (si veda altro articolo di BeBeez).
Sul fronte della raccolta, considerando anche i fondi captive, si è raggiunta quota 1,48 miliardi nel 2014. E di questa somma, ben 922 milioni (68% contro il 26% del 2013) sono stati di provenienza estera.