E’ stato finalmente pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale l’atteso decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 13 gennaio 2022 n. 19 e che entrerà in vigore il prossimo 30 marzo, che riduce finalmente a 100 mila euro la soglia d’ingresso ai fondi di investimento alternativi (FIA) per gli investitori non professionali, prevista ora a 500 mila euro dal Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 5 marzo 2015, n. 30.
Il provvedimento era stato chiesto a gran voce negli ultimi anni sia dall’Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt (AIFI) sia dall’Associazione Italiana Private Banking (AIPB) e lo scorso settembre l’imminenza del varo del decreto era stata annunciata da Stefano Cappiello, Dirigente Generale del MEF, VI Direzione Sistema Bancario e Finanziario Dipartimento del Tesoro nonché presidente di AMCO, la società specializzata nella gestione di crediti deteriorati controllata dal Tesoro, proprio intervenendo all’evento di presentazione della ricerca su private banking e private capital del Politecnico di Milano, commissionata da AIPB (si veda altro articolo di BeBeez).
Il decreto ministeriale modifica quindi l’articolo 14 del decreto del 2015, prevedendo che i FIA italiani riservati possano ammettere come investitori anche:
a) investitori non professionali che sottoscrivono ovvero acquistano quote o azioni del FIA per un importo complessivo non inferiore a cinquecentomila euro (partecipazione minima iniziale non frazionabile);
b) investitori non professionali che nell’ambito della prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti sottoscrivono ovvero acquistano quote o azioni del FIA per un importo iniziale non inferiore a centomila euro a condizione che, per effetto della sottoscrizione o dell’acquisto, l’ammontare complessivo degli investimenti in FIA riservati non superi il 10 per cento del proprio portafoglio finanziario (partecipazione minima iniziale non frazionabile);
c) soggetti abilitati alla prestazione del servizio di gestione di portafogli che nell’ambito dello svolgimento di detto servizio sottoscrivono ovvero acquistano quote o azioni del FIA per un importo iniziale non inferiore a centomila euro per conto di investitori non professionali.
Il tema della partecipazione ai mercati dei capitali italiani, inclusi i private markets, da parte degli investitori privati, è stato affrontato ampiamente anche nel Libro Verde del governo su La competitività dei mercati finanziari italiani a supporto della crescita, presentato lo scorso 2 marzo con una tavola rotonda online, alla presenza del ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco e ora disponibile per consultazione sino al prossimo 25 marzo (si veda altro articolo di BeBeez). A questo proposito, infatti, il Libro Verde prevede la possibilità per i gestori attivi di investire, per conto di clienti retail e con le adeguate tutele, in mercati riservati ai professionali, prevedendo, al contempo, taluni presidi di tutela: ad esempio, che la sottoscrizione di tali prodotti sia affiancata alla contemporanea prestazione di servizi di investimento (quale la consulenza o la gestione di portafogli), contraddistinti da elevati presidi di tutela a favore della clientela non professionale e da rigorose regole di condotta.
Proprio in vista dell’entrata in vigore del provvedimento appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si legge ancora nel Libro Verde, è in corso di approfondimento la revisione delle modalità di rimborso delle quote dei FIA chiusi, in modo da garantire maggiore flessibilità nella definizione delle modalità di rimborso anticipato delle quote: lo scopo ultimo della proposta sarebbe quello di prevedere formule più flessibili e ibride di fondi chiusi, senza tuttavia snaturarli, al fine di renderli più “attraenti” e quindi incentivare gli investimenti nei fondi stessi. In sostanza, la modifica oggetto di studio sarebbe volta a conciliare due opposte esigenze: quella di garantire un investimento a lungo termine e più redditizio e quella di avere la possibilità di modalità di rimborso più flessibili.
La riduzione della soglia di ingresso per l’investimento in FIA prosegue peraltro lungo la linea già tracciata nel 2019, quando Consob nel suo ultimo Regolamento sull’equity crowdfunding (si veda altro articolo di BeBeez) ha recepito le ultime novità normative sul settore previste dalla Legge di Bilancio 2019 e in particolare l’ampliamento dell’attività dei portali al collocamento di strumenti di debito e per esercitare la delega per prevedere nuovi tipi di investitori diversi da quelli professionali e professionali su richiesta, che siano abilitati alla sottoscrizione di questi strumenti (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che già nel giugno 2020 Il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva pubblicato per consultazione una proposta di revisione delle soglie di ingresso nei FIA (fondi di investimento alternativi) italiani riservati, “per consentire l’accesso a queste forme di investimento alternativo ad una platea di clientela più ampia, con patrimoni di medie/grandi dimensioni, disponibile a investire nel medio/lungo periodo in illiquidi e in società non quotate, allo scopo di diversificare il proprio portafoglio finanziario, conseguire un rendimento apprezzabile, finanziare le imprese italiane e con esse la ripresa economica del Paese” (si veda altro articolo di BeBeez).
La mossa seguiva la richiesta di abbassare la soglia di accesso per gli investitori privati ai fondi chiusi riservati da 500 mila euro a 100-150 mila o la previsione di una categoria di investitori semi-professionali, avanzata come detto da AIFI e AIPB. In particolare, a fine marzo 2020 questa richiesta faceva parte dell’elenco di quelle sottoposte al governo da AIFI (si veda altro articolo di BeBeez) e che erano state anticipate a BeBeez dal suo direttore generale Anna Gervasoni (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio 2019 il tema era stato ampiamente discusso anche dal segretario generale di AIPB, Antonella Massari nel suo intervento al convegno organizzato da BeBeez su investimenti alternativi e mondo private (si veda altro articolo di BeBeez). La nuova misura, infatti, permetterà di convogliare una grande quantità di risparmio privato in investimenti in economia reale.