Nel secondo trimestre dell’anno i fondi di private equity in Italia hanno chiuso 20 nuove operazioni, in calo dalle 24 del primo trimestre (si veda altro articolo di BeBeez), portando il Private Equity Monitor Index a quota 167 punti dai precedenti 200 punti. Tuttavia a livello di semestre il 2014, con 44 nuove operazioni, si chiude ben al di sopra della prima metà del 2013, quando erano stati chiusi 34 nuovi deal. Il calcolo è dell’Osservatorio Private Equity Monitor dell’Università di Castellanza e lo anticipa oggi MF-Milano Finanza.
Sul fronte dimensionale, l’analisi evidenzia un fatturato medio delle aziende target di circa 70 milioni di euro, in crescita rispetto ai 50 milioni del 2013.
Per quanto attiene gli operatori, poi, emerge una prevalenza di investitori internazionali: oltre il 50% dei deal di questa prima parte dell’anno è infatti riconducibile a operatori non domestici. Si segnalano, in particolare, tre operazioni condotte da operatori francesi: l’ingresso di L Capital in Vicini (azienda titolare del marchio Giuseppe Zanotti Design, si veda altro articolo di BeBeez); l’acquisizione di Megadyne effettuata dal fondo Astorg (si veda altro articolo di BeBeez) e quella di Italmatch Chemicals condotta dal fondo Ardian (si veda altro articolo di BeBeez). Da ricordare anche l’acquisizione di miniGears da parte del fondo tedesco Finatem (si veda altro articolo di Bebeez).
«Quest’ultima operazione», ha sottolineato Davide Proverbio di King&Wood Mallesons SJ Berwin, che ha guidato il team che ha assistito Finatem, «conferma l’interesse dei fondi per il tessuto industriale italiano, a condizione che le target abbiano un’elevata esposizione ai mercati esteri e un portafoglio clienti di qualità».