di Paola Stringa
A2A e il fondo di investimento tecnologico israeliano SIBF hanno firmato un memorandum d’intesa che prevede la realizzazione di un polo congiunto dell’innovazione con base a Tel Aviv.
L’accordo favorisce inoltre la condivisione di know how nella valutazione delle reciproche opportunità di investimento in startup, sia italiane che israeliane, con focus sulla transizione ecologica (si veda qui il comunicato stampa).
Il memorandum rafforza inoltre le relazioni già esistenti fra A2A, la Israeli Innovation Authority, ossia il braccio operativo del governo israeliano nella ricerca e sviluppo e nel sostegno all’innovazione e la Missione Economica Israeliana in Italia.
La Israeli Innovation Authority, ha fondato sinora ben 22 incubatori per far crescere l’iniziativa e sostenerla anche finanziariamente.
Con questa operazione, coerente con il Piano Industriale, il Gruppo A2A compie un ulteriore passo avanti nella strategia di Open Innovation basata sulla sinergia tra scouting, progetti di sperimentazione, challenge, corporate entrepreneurship e il Corporate Venture Capital nato per promuovere gli investimenti in aziende strategiche in early stage.
Nicoletta Mastropietro, Direttore Digital & Innovation di A2A ha dichiarato: “L’innovazione ricopre un ruolo fondamentale per A2A ed è una leva trasversale a tutti i business del Gruppo. Il perimetro di attività su cui ci concentriamo è ampio e il programma di corporate venture capital che stiamo portando avanti dal 2019, ci fornisce un supporto fondamentale per avanzare nei nostri obiettivi di transizione green. La collaborazione con SIBF, attore di primissimo piano in ambito tech, crediamo rappresenti un ulteriore tassello importante per intercettare soluzioni innovative che indirizzino le sfide del nostro business”.
Or Ben Shoshan, Managing Partner di SIBF, ha aggiunto “Siamo soddisfatti di questo importante accordo con A2A che ci permette di creare una relazione fra i nostri reciproci ecosistemi di innovazione. Abbiamo scelto A2A perché è una delle aziende protagoniste in Italia nella la transizione energetica e l’economia circolare, un partner di rilievo per portare l’innovazione delle nostre startup”.
Che l’innovazione fosse un aspetto ormai determinante per il successo del gruppo, A2A lo aveva già esplicitato nella formalizzazione dell’accordo con Eureka Venture sgr in forza del quale ha investito nel fondo Eureka! Fund I – Technology Transfer a dicembre del 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo investe negli stadi iniziali di crescita delle startup, anche grazie alla partnership con 31 università e centri di ricerca scientifica del Paese.
Il programma di corporale venture capital del Gruppo è nato nel 2019 con la partecipazione di 360 Capital, società di gestione di fondi di venture capital con focus su Italia e Francia fondata da Fausto Boni, che ha chiuso il 2021 con 11 investimenti e 13 exit (si veda altro articolo di BeBeez)
A2A nel febbraio 2021 ha anche lanciato un nuovo portale dedicato all’open innovation e rivolto a startup, aziende, università, centri di ricerca e in generale a tutti gli attori dell’ecosistema di innovazione italiano e internazionale. Uno spazio virtuale in cui dare vita a progetti di sperimentazione e sviluppo congiunto di soluzioni tecnologiche per rispondere a sfide come la transizione energetica e l’economia circolare, la decarbonizzazione, la mobilità sostenibile, il ciclo idrico o la creazione delle città del futuro (si veda altro articolo di BeBeez).
All’interno della strategia si colloca anche l’investimento condotto a novembre dello scorso anno in tre startup europee: Energy Dome, con cui A2A ha stipulato a dicembre del 2021 un memorandum d’intesa per la realizzazione iniziale di batterie ad anidride carbonica per 100 MWh (si veda altro articolo di BeBeez), Enspired e Beem Energy, facendo salire così a a sette le aziende innovative presenti nel portafoglio di A2A. Le altre quattro sono Saxa Grès, produttrice di piastrelle in grès partendo dai rifiuti, di cui la utility lombarda ha una quota del 27,7%, rilevata a fine 2020, e altre tre startup, l’italiana Circular Materials, la svizzera Ades e la francese Siteflow, in cui A2A ha investito nel settembre del 2020, e attive rispettivamente nelle reti intelligenti, nel trattamento delle acque reflue industriali in ottica di economia circolare e nella digitalizzazione delle attività di cantiere nei grandi impianti di produzione.
Non è invece andata a buon fine la partnership con Ardian per la costruzione di un veicolo esclusivo congiunto per i futuri investimenti in Italia nella generazione di energia da fonti rinnovabili (si veda altro articolo di BeBeez). La collaborazione con Ardian era cominciata con un memorandum d’intesa nel 2020, per identificare potenziali aree di collaborazione per la produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili. Indipendentemente da questo progetto, A2A e Ardian hanno continuato a collaborare su altri fronti. In particolare lo scorso gennaio A2A ha annunciato il pagamento di 452 milioni di euro per diventare socio di Ardian in un portafoglio di parchi eolici in Italia.
Quanto a SIBF – Southern Israel Bridging Fund, è un primario fondo di venture capital israeliano dedicato alle tecnologie di frontiera con un solido track record internazionale, che investe in start-up hi-tech innovative e società tecnologiche in Israele e all’estero. SIBF lavora a stretto contatto con le società in portafoglio per sostenere la loro crescita grazie ad un network di partner ed alla vicinanza geografica che consente di monitorare meglio i processi, e con un approccio pratico a beneficio sia delle aziende che dei suoi investitori. Il fondo conta oggi in portafoglio 50 startup .