JSW Steel USA, società siderurgica statunitense parte del gruppo indiano JSW Steel Ltd, ha ottenuto un maxi-finanziamento da 182 milioni di dollari (praticamente identico l’ammontare in euro) da Intesa Sanpaolo (Divisione IMI Corporate & Investment Banking) e Banco BPM, di cui 70 milioni coperti da garanzia SACE per promuovere lo sviluppo dell’export di tecnologia italiana e 112 milioni di corporate facility per il finanziamento e il rilancio dell’impianto metallurgico di Baytown in Texas (si veda qui il comunicato stampa).
Più nel dettaglio, i proventi dell’operazione hanno finanziato una serie di contratti commerciali stipulati da JSW Steel USA con gli impiantisti italiani Danieli, Sideridraulic e Tenova per la fornitura di macchinari, servizi e altre componenti metallurgiche. Danieli e Danieli Automation spa, entrambe subfornitori di Danieli Corporation e Danieli Taranis LLC, forniranno una linea di taglio, un laminatoio e un piano di raffreddamento; la Sideridraulic consegnerà un sistema di trattamento e raffreddamento delle acque; mentre Tenova invierà una macchina rettificatrice per il nuovo laminatoio con i relativi servizi di ingegneria, per un valore totale di oltre 100 milioni di dollari.
JSW Steel rappresenta il business di punta del gruppo indiano che coinvolge settori come energia, infrastrutture, cemento, vernici, sport e venture capital. L’azienda è cresciuta molto negli ultimi tre decenni, tanto da diventare la principale azienda siderurgica integrata del subcontinente asiatico con una capacità di 28,5 Milioni di tonnellate all’anno (Mtpa) in India e negli USA (comprese le capacità sotto controllo congiunto). La sua prossima fase di crescita in India porterà la sua capacità totale a 38.5 MTPA entro il 2025. L’unità di produzione della società a Vijayanagar, nello Stato del Karnataka, è il più grande impianto di produzione di acciaio monosito dell’India con una capacità di 12 Mtpa. JSW Steel è sempre stata all’avanguardia nella ricerca e nell’innovazione, detenendo anche una collaborazione strategica con il leader globale JFE Steel of Japan, che le consente di accedere a tecnologie nuove e all’avanguardia per produrre e offrire prodotti in acciaio speciali di alto valore ai propri clienti.
Come sopra menzionato, tra le aziende italiane coinvolte nell’operazione vi è la friulana Danieli, multinazionale italiana fondata nel 1914 e quotata alla Borsa di Milano. Leader mondiale nella progettazione, costruzione, vendita ed installazione di macchine ed impianti per l’industria siderurgica, il Gruppo conta oltre 9.000 dipendenti e opera attraverso stabilimenti produttivi e centri di assistenza clienti situati in tutto il mondo. A fine 2019 la società per sostenere lo sviluppo del busness in Cina aveva incassato da Cdp un finanziamento in valuta locale di oltre 94 milioni di renminbi, equivalenti a circa 12 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), che a sua volta aveva impiegato la liquidità proveniente dall’emissione da 1 miliardo di renmimbi (circa 130 milioni di euro) di Panda Bond, conclusa con successo il 31 luglio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto a Sideridraulic System spa, è un’azienda nata nel 1975, con sede a Cellatica (Brescia), attiva nella progettazione e realizzazione di impianti di trattamento e depurazione delle acque, impianti di filtrazione e abbattimento fumi ed impianti oleodinamici e di lubrificazione, in particolare nel settore siderurgico e municipale.
Tenova è invece una società del Gruppo Techint con sede principale a Castellanza (VA), partner a livello mondiale per soluzioni innovative, affidabili e sostenibili nel settore metallurgico e – attraverso i brand TAKRAF e DELKOR – anche in quello minerario. Tenova è forte dell’esperienza e delle competenze di oltre 2.000 professionisti che operano in 19 paesi nei 5 continenti, dove progettano e sviluppano tecnologie e servizi per aiutare le aziende a ridurre i costi, risparmiare energia, limitare l’impatto ambientale e migliorare le condizioni di lavoro dei propri dipendenti.
Sempre nel settore siderurgico, ricordiamo un’altra grande operazione strutturata però prima dell’estate da un corposo pool di banche composto da Intesa Sanpaolo, BNP Paribas, Credit Agricole CIB, Santander CIB e Unicredit, Banco BPM, MPS, Banca Popolare di Sondrio, BPER Banca, Cassa Depositi e Prestiti e Credit Agricole Italia. In quel caso era stato concesso a Marcegaglia Steel, holding industriale del gruppo Marcegaglia, guidato da Antonio ed Emma Marcegaglia, un prestito sindacato a 6 anni da 1 miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez). L’importo era così suddiviso: 700 milioni per il rifinanziamento delle linee a medio termine in scadenza tra il 2024 e il 2026, 200 milioni per sostenere gli investimenti e 100 milioni di credito revolving.