È morto nella sera di lunedì 17 aprile Elserino Mario Piol, riconosciuto da tutti come il padre del venture capital italiano. Aveva 91 anni ed è stato uno dei grandi protagonisti dell’innovazione tecnologica italiana.
Con un passato in Olivetti, dove era entrato da ragazzo come programmatore, contribuendo poi alla fondazione di Omnitel (oggi Vodafone) e di Infostrada, sino a ricoprire poi il ruolo di vice presidente del gruppo dal 1988 al 1996, Piol alla fine degli anni ’90 si è consacrato come il vero guru del venture capital all’italiana, fondando la sua Pino Venture Partners insieme al socio Oliver Novick. Con i fondi Kiwi e Kiwi II investì in quegli anni tre miliardi di lire in Yoox e quattro miliardi in Tiscali, ma puntò anche su Vitaminic (una delle prime piattaforme di diffusione di musica in rete) e Venere.com (tra le prime piattaforme web a offrire servizi di prenotazione di hotel online), tutte startup che all’epoca hanno poi fatto faville, facendo fare ai fondi di Piol risultati straordinari (si veda qui il primo Report P101-BeBeez sulla storia del venture capital italiano dal 2000 al 2018).
Renato Soru, fondatore di Tiscali, in un’intervista a Tiscali Innovazione pubblicata ieri ha ricordato: “Ho conosciuto Piol grazie a BNP Paribas. Avevo da poco lanciato il servizio di accesso ad internet di Tiscali ed ero alla ricerca di investitori per finanziare lo sviluppo. L’incontro venne organizzato un sabato pomeriggio nel centro di Milano. Non conoscevo Piol ma pochi giorni prima avevo letto in un settimanale economico un articolo che parlava di lui. Arrivai al luogo dell’appuntamento e mentre suonavo il campanello casualmente arrivò anche lui. Lo riconobbi e mi presentai. Piol mi disse che gli piaceva quello che stavo facendo tranne una cosa. Gli chiesi un chiarimento e mi disse che non gli piaceva il fatto che Tiscali l’avessi fatta io e non lui. Non avrebbe potuto farmi un apprezzamento migliore e rimasi molto colpito dalla sua sincerità, perché ci stavamo incontrando per valutare un investimento e normalmente chi compra fa sempre finta che qualcosa del progetto non gli piaccia”.