360 Capital Partners, United Ventures sgr e Indaco sgr si aggiudicano i quasi 40 milioni di euro di Lombardia Venture (si veda altro articolo di BeBeez), il fondo di fondi finanziato verso la fine del 2022 dal programma regionale FESR 2021-2027 della Regione Lombardia, con fondi europei, costituito presso Finlombarda per sostenere l’accesso al capitale di rischio attraverso interventi di venture capital a favore di start-up e scale-up deep tech (si veda qui il decreto dirigenziale n. 14706 del 29 settembre 2023).
Le tre società che gestiscono rispettivamente i fondi di venture capital 360 Capital Italia Sicaf spa, United Ventures III e Indaco Ventures I riceveranno in particolare una dotazione complessiva di 39, 178 milioni di euro, di cui 10 milioni il primo fondo e 14,589 milioni euro ciascuno gli ultimi due. 360 Capital Partners aveva richiesto un commitment di 12 milioni di euro, mentre le altre due società di gestione avevano presentato entrambe domanda per 20 milioni ciascuna.
360 Capital Partners è la società di gestione di fondi di venture capital con focus su Italia e Francia fondata da Fausto Boni. che lo scorso marzo ha lanciato Poli360 II, il secondo veicolo di investimento con focus seed/early stage nell’ambito del trasferimento tecnologico e della digital transformation, in collaborazione con il Politecnico di Milano (si veda altro articolo di BeBeez) e che nel giugno 2022 ha annunciato il closing del suo nuovo fondo 360 Square II a 45 milioni di euro, che ha l’obiettivo di investire in società in fase pre-seed e seed (si veda altro articolo di BeBeez). United Ventures è invece un gestore italiano di venture capital specializzato negli investimenti in startup tecnologiche con sede a Milano, fondato da Massimiliano Magrini e Paolo Gesess, che proprio a luglio ha lanciato United Ventures III, il suo quarto fondo e il terzo early stage, con target di raccolta di 150 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Infine, Indaco sgr è stata fondata nel 2018 dall’ex management team di venture capital di Intesa Sanpaolo, al quale fa tuttora capo il 51% del capitale, mentre il restante 49%, con quote paritetiche, fa capo a Futura Invest (i cui principali azionisti sono Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo e Fondazione Enasarco) e Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez). La società gestisce inoltre altri tre fondi nati in Intesa Sanpaolo, cioè Atlante Seed, Atlante Venture Mezzogiorno e il veicolo TT Venture (in precedenza gestito da Quadrivio sgr). Alla guida dell’sgr ci sono i partner Davide Turco (amministratore delegato) ed Elizabeth Robinson (vicepresidente esecutivo).
Tornando a Lombardia Venture, le richieste non andate invece a buon fine per sono state, nell’ordine, quelle di Primo Ventures sgr con il fondo Primo Digital, che aveva richiesto un commitment di 13 milioni di euro, P101 sgr spa Euveca tramite Programma 101 Sicaf spa, che aveva richiesto 20 milioni, il Fondo Italiano d’Investimento sgr con FITEC II, che aveva richiesto 12,5 milioni, e la napoletana Vertis sgr attraverso Vertis Venture 5 scale up, che aveva richiesto 10 milioni.
Il decreto, firmato dal dirigente della Regione Lombardia Gessyca Golia, prevede che, qualora i tre fondi selezionati non dovessero completare l’iter previsto dall’avviso regionale per la stipula dell’accordo di finanziamento, Finlombarda procederà a contattare gli altri gestori in ordine di punteggio.
Lombardia Venture si rivolge a piccole e medie imprese, piccole imprese a media capitalizzazione oppure a mid-cap operanti nei settori deep tech dei settori life science e med tech, computing, blockchain, robotica, aerospazio, energia e clean tech, tecnologie industriali, nuovi materiali, chimica, intelligenza artificiale, big data, cybersecurity, deep learning, machine learning e biotech. Queste aziende, tutte ovviamente non quotate, devono essere state costituite, iscritte al Registro delle Imprese e attive da almeno dodici mesi, con sede legale e almeno una sede operativa in Lombardia e che si trovino nelle fasi di vita round A e B oppure round B+ e scale-up. La fase di vita round A e B, secondo il bando della Regione Lombardia, è quella di una start-up in cui l’avvio dell’attività imprenditoriale è completato e i capitali riguardano la fase del lancio e dello sviluppo delle vendite dei beni e servizi offerti. La fase round B+ e scale-up è invece quella di una start-up in cui le aziende hanno già un discreto livello di maturità e i capitali sono finalizzati ad aiutare le imprese a sviluppare nuovi beni e servizi, a espandersi in nuovi mercati o acquisire nuove aziende.
Gli investimenti non devono superare la soglia massima di 5 milioni di euro per destinatario finale, includendo l’investimento iniziale ed eventuali follow-on. In caso di investimenti di valore minore o uguale a 10 milioni per ciascun intervento ammissibile si interviene con un rapporto iniziale, esclusi pertanto eventuali follow-on realizzati oltre il periodo di investimento, del 50% tra le risorse di Lombardia Venture e le risorse degli altri sottoscrittori. In caso di investimenti di valore superiore a 10 milioni, la quota di investimento realizzata mediante l’utilizzo di risorse di Lombardia Venture sarà pari a 5 milioni e il resto sarà a carico dei fondi principali di venture capital delle società di gestione selezionate.
Sempre secondo il bando, gli investimenti devono avvenire entro il 30 giugno 2028 mediante sottoscrizione di equity di nuova emissione e quindi, per almeno il 50%, mediante l’iniezione di nuove risorse finanziarie nelle aziende destinatarie. È consentito l’acquisto di azioni o quote esistenti da un investitore o un azionista precedente, in percentuale inferiore al 50%, riferito al singolo investimento per ciascun destinatario finale. In via eccezionale è consentito ai fondi paralleli di sottoscrivere strumenti di quasi-equity emessi in fase di follow-on da imprese in cui il fondo parallelo ha già investito e solo a condizione che gli strumenti di quasi-equity sottoscritti siano convertiti in equity entro dodici mesi.