Oggi il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio presenterà a Torino, presso le Officine Grandi Riparazioni, il Fondo Nazionale Innovazione e tutte le iniziative sul venture capital agli operatori del settore.
L’annuncio arriva dopo che nei giorni scorsi il ministro ha firmato la direttiva prevista dalla Legge di Bilancio 2019 che autorizza la cessione da parte di Invitalia, a prezzi di mercato, del 70% di Invitalia sgr (si veda il comunicato stampa). Il soggetto acquirente, che sarà Cassa Depositi e Prestiti, apporterà risorse aggiuntive almeno pari all’ammontare delle risorse pubbliche già in gestione alla sgr. Sono quindi partite le attività necessarie per favorire la proficua attuazione della direttiva che condurrà alla creazione del Fondo Nazionale Innovazione.
Sul Fondo Di Maio, in occasione del suo intervento allo StartupItalia! Open Summit 2018 lo scorso dicembre aveva anticipato che il Fondo Italiano Innovazione “prende tutti i vari soggetti di venture capital che sono stati creati presso gli enti pubblici in tutti questi anni, li mette insieme e comincia a ragionare come unico fondo di venture capital sul modello francese, misto pubblico-privato, e che vuole raggiungere due obiettivi: quello di tenere in Italia le idee innovative, le startup innovative che sono asset strategici di una nazione in questo momento storico; fare anche campagna acquisti negli altri Paesi, come altri in questi anni hanno fatto con noi, e andarci a prendere altre idee innovative. Ci sarà un miliardo di euro per partire. Coinvolgeremo tanti privati”.
La Legge di Bilancio ha infatti recuperato le norme relative al passaggio di controllo di Invitalia, inizialmente contenute nel Decreto Semplificazioni (si veda altro articolo di BeBeez) e successivamente eliminate (si veda altro articolo di BeBeez), così come era accaduto a quelle su blockchain e smart contract, poi invece recuperate nella legge di conversione dello stesso Decreto pochi giorni fa (si veda altro articolo di BeBeez).
Il comma 116 dell’art. 1 della Legge di Bilancio stabilisce infatti che “a fine di semplificare e rafforzare il settore del venture capital e il tessuto economico-produttivo del Paese, il Ministero dello sviluppo economico può autorizzare la cessione, a condizioni di mercato, da parte dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa spa. Invitalia, di una quota di partecipazione, anche di controllo, detenuta nella società di gestione del risparmio Invitalia Ventures sgr spa, Invitalia sgr, nonché di una quota di partecipazione in fondi da essa gestiti, per favorire la gestione sinergica delle risorse (…) già affidate a Invitalia sgr, e a condizione che dalla cessione derivi l’apporto di risorse aggiuntive da parte del soggetto acquirente“.
Il comma 117 stabilisce poi che “per le finalità e alle condizioni previste dal comma 116, è attribuito all’Istituto nazionale di promozione (cioé a Cassa Depositi e Prestiti, ndr) (…) il diritto di opzione per l’acquisto della quota di partecipazione azionaria in Invitalia sgr nonché della quota di partecipazione in fondi da essa gestiti”. Mentre il comma 119 precisa che “in caso di cessione della partecipazione di controllo, la restante partecipazione di Invitalia in Invitalia sgr può essere trasferita, mediante operazioni societarie senza oneri per la finanza pubblica, al Ministero dell’economia e delle finanze“.
Quanto alla gestione delle attività e delle risorse già affidate a Invitalia, il comma 118 stabilisce che questa “prosegue in capo al medesimo gestore, o ad altra società veicolo eventualmente costituita a seguito di operazioni di aggregazione del gestore con altri soggetti. I termini e le condizioni della gestione delle predette risorse possono in ogni caso essere ridefiniti, nel rispetto della normativa di riferimento, da una nuova convenzione sottoscritta tra il Ministero dello sviluppo economico, Invitalia e il soggetto gestore, in sostituzione delle disposizioni regolamentari e convenzionali che disciplinano tale gestione”.
A oggi Invitalia Venture sgr gestisce due fondi: Italia Venture I, con dotazione di 86,65 milioni di euro, fondo di venture capital che agisce in co-investimento con operatori privati nazionali e internazionali, e Italia Venture II (Fondo Imprese Sud), strumento di private equity, con una dotazione finanziaria di 150 milioni di euro istituito con la Legge di Bilancio 2018(commi 807-900), finanziato con risorse a valere sul Fondo per lo sviluppo e per la coesione, a cui potranno aggiungersi sottoscrizioni da parte di altri investitori (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’ultimo Fondo era stato creato per favorire, anche attraverso il capitale di rischio , la crescita dimensionale delle Pmi meridionali. A Invitalia era stato inoltre affidata la gestione di un fondo di reindustirializzazione, battezzato Italia Venture III, con una dotazione di 200 milioni di euro.
Il comma 121 della Legge di Bilancio 2019 modifica i pesi del coinvestimento pubblico-privato, precisando che l’investimento nel capitale di ciascuna impresa target da parte del Fondo Imprese Sud è finanziato anche da risorse apportate da investitori privati indipendenti, individuati attraverso una procedura aperta e trasparente, secondo le modalità definite nel regolamento di gestione del Fondo (prima era per il 50%),
Allo stesso modo il comma 121 toglie il limite di investimento da parte del Fondo Imprese Sud in fondi chiusi privati che realizzano investimenti nelle pmi con sede legale e attività produttiva nelle regioni target del Fondo (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), precisando che “l’investimento del Fondo non può’ superare la percentuale della consistenza complessiva dei predetti fondi, secondo le modalità definite nel regolamento di gestione del Fondo”.
Il comma 122 specifica che “le risorse per complessivi 200 milioni di euro di cui alla delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) n. 14 del 18 febbraio 2018, assegnate con decreto del MISE del 7 maggio pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 29 settembre 2018 a Invitalia, a valere sulle risorse del Piano operativo imprese e competitività FSC 2014-2020 , per la costituzione, unitamente a eventuali ulteriori risorse finanziarie proprie, di un apposito fondo di reindustrializzazione, denominato Italia Venture III, già affidato in gestione a Invitalia sgr con il medesimo decreto, sono assegnate al Ministero dello sviluppo economico che le utilizza per le finalità di cui al comma 116″ e quindi per “semplificare e rafforzare il settore del venture capital e il tessuto economico-produttivo del Paese”.