E’ nata Atlas sgr società di gestione che vede nel capitale Aurum (75,02%), affiancata da IBL Banca (19,99%) e Miro Ventures (4,99%). Il nuovo gestore è frutto dell’acquisizione del 100% di Main Capital sgr e di un aumento di capitale, interamente sottoscritto dai nuovi soci (si veda qui il comunicato stampa).
LBS Advisory & Investments e T8P Consulting hanno assistito i nuovi soci in tutte le fasi dell’operazione in qualità di advisor strategico e finanziario.
La nuova sgr gestirà fondi di Investimento alternativi (FIA) dedicati all’economia reale e, in particolare, al sostegno delle eccellenze di territorio, privilegiando investimenti caratterizzati da elevata sostenibilità ambientale o sociale. Atlas perseguirà inoltre un modello di crescita basata sulla valorizzazione di partnership strategiche. Con sede a Milano e presenze anche a Roma e Londra, Atlas sgr dispone di un team di professionisti di solido track record nella finanza strutturata, gestione del credito, in bonis e deteriorato, e immobiliare.
L’assemblea ordinaria di Atlas sgr ha nominato il nuovo cda che è composto da: Gennaro Olivieri (presidente); Pierfrancesco Barletta (vicepresidente); Luciano Maranzana (amministratore delegato già managing director di Innovative Finance); Serena Angelini e Giovanni Boccuzzi. La sgr ha già ottenuto l’autorizzazione da Banca d’Italia.
Come prima accennato, la nuova sgr nasce sulla base di Main Capital sgr, nata nel maggio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez) e autorizzata da Banca d’Italia nel giugno 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Fondatore della sgr è stato Vincenzo Macaione, che aveva coinvolto nell’impresa la Cordifin (holding della famiglia Cordioli, imprenditori dell’alluminio, zinco e ramcon), Massimo Bernardo De Dominicis e WM Capital, società quotata all’allora AIM Italia, specializzata nel business format franchising, e un gruppo di imprenditori e professionisti, tra i quali anche i fratelli Homar e Walter Serradimigni con la loro holding W&H srl, imprenditori emiliani già fondatori di Surfaces Technological Abrasives (oggi controllata da Astorg Partners e partecipata da Xenon Private Equity); la famiglia Basile, proprietaria del polo dei vigilantes KSM-Ivri, tramite la Zube Consulting; e investitori privati. Tra i fondatori c’era anche Invest Banca, che poi a inizio marzo ha ceduto ad alcuni dei soci l’intera sua partecipazione (si veda altro articolo di BeBeez).
Aurum srl, è un veicolo appositamente costituito, di cui la società di consulenza LBS detiene il 37,32%, e che è inoltre partecipato da Alexis de Dietrich (attraverso la Circinus srl al 37.32%); da Renato Giovannini (tramite la Giovannini Corporate Finance al 20,36%) e da Negentropy Capital Partners Limited per il restante 5%.
LBS, fondata nel 2019, assiste le aziende nella ridefinizione del loro posizionamento strategico e nelle operazioni straordinarie. Inoltre, LBS investe direttamente sia in startup innovative, prevalentemente in fase early stage, sia in quote di minoranza di aziende attive in settori strategici per l’Italia.
Quanto a Miro Ventures, ricordiamo che il venture capital è nel capitale di Yolo, startup attiva nei servizi digitali di intermediazione assicurativa, che si è quotata lo scorso agosto all’Euronext Growth Milan (si veda altro articolo di BeBeez).
Per IBL Banca l’operazione si inserisce nella strategia di diversificazione del business tramite investimenti in settori dalle elevate potenzialità di sviluppo ed è un’opportunità per creare sinergie nel mercato dei crediti NPE in cui la controllata Banca Capasso è già operativa con attività di investimento diretto. Ricordiamo che l’acquisizione di Banca Capasso è avvenuta il 18 novembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). Fondata nel 1912, Banca Capasso al 30 giugno 2020 registrava un Tier 1 ratio al 47,66%, con oltre 32 milioni di euro di fondi propri e crediti alla clientela per circa 60 milioni di euro.
IBL Banca è la capogruppo del Gruppo Bancario IBL Banca ed è presente su tutto il territorio nazionale con 120 punti tra filiali e agenti e con una rete di partner che comprendono network bancari, mediatori creditizi e intermediari finanziari. Nata nel 1927 con il nome di Istituto Nazionale di Credito agli Impiegati, si è trasformata in banca nel 2004 ed in gruppo bancario nel 2008. Specializzata nei finanziamenti tramite cessione del quinto, il gruppo nel tempo ha ampliato la sua offerta anche con prodotti di raccolta e assicurativi. Oggi conta oltre 800 dipendenti e comprende, oltre a Banca Capasso, anche Banca di Sconto, IBL Real Estate, IBL Servicing e Moneytec, specializzata in piattaforme blockchain. Il gruppo comprende anche IBL Assicura, che svolge attività di collocamento di polizze.
Moneytec è stata acquisita, per il 60% del capitale, lo scorso ottobre. L’investimento in Moneytec permette al gruppo bancario da un lato di creare un polo IT innovativo in grado di rendere le procedure più efficienti sul piano economico e gestionale, sviluppando nuove soluzioni a beneficio di clientela, strutture della banca, società controllate e operatori terzi. Dall’altro, Moneytec fornirà servizi a imprese terze, in una logica extra captive, contribuendo alla diversificazione del gruppo in nuove aree di business. In questo modo il Gruppo IBL Banca è entrato nel settore della tecnologica applicata all’ambito finanziario, che riveste un’importanza crescente ai fini di efficienza e sicurezza (si veda qui altro articolo di BeBeez).
IBL Banca, tra i leader di mercato nel credito contro cessione del quinto, è molto attiva sul fronte dei non performing loan. A ottobre 2020 la banca ha sottoscritto una partnership con Prelios Innovation (società del Gruppo Prelios focalizzata sul fintech) finalizzata all’adozione di BlinkS, la piattaforma digitale sviluppata dal Gruppo Prelios per negoziare crediti deteriorati (si veda altro articolo di BeBeez).
In tema di Npl, IBL Banca stava studiando una partnership con Banca Ifis che puntava al recupero degli crediti non performing attraverso l’erogazione di prestiti in cessione del quinto ma poi l’operazione è saltata contestualmente all’acquisizione da parte di Banca Ifis, a fine novembre del 2020 , del 70,77% di Farbanca, l’istituto di credito italiano dedicato alle farmacie (si veda altro articolo di BeBeez).
IBL Banca aveva tentato di quotarsi a Piazza Affari dal 2015, ma aveva poi ritirato l’offerta per attendere un momento di mercato più favorevole (si veda qui il commento nella relazione al bilancio 2015). Prima del tentativo di quotazione era entrata nel mirino di fondi di private equity internazionali (si veda altro articolo di BeBeez), che in quel periodo erano particolarmente attenti al settore del credito al consumo (si veda altro articolo di BeBeez). Anche dopo il ritiro dell’ipo si è parlato per qualche tempo di trattative con i fondi, ma poi non c’è stato alcun deal e tuttora la banca fa capo a Delta 6 Partecipazioni della famiglia Giordano e alla Sant’Anna della famiglia d’Amelio, entrambe con il 50%.
IBL Banca ha chiuso il 2021 con un utile lordo consolidato a 79,3 milioni di euro, in crescita di circa il 33% rispetto al 2020. In parallelo l’utile netto consolidato si è attestato a 58,4 milioni di euro (+37% circa rispetto al 2020). A livello consolidato, gli impieghi per finanziamenti alla clientela con CQS (Cessione del Quinto dello Stipendio o della Pensione) e anticipo TFS (Trattamento di Fine Servizio), storicamente il core business di IBL Banca, hanno raggiunto a fine 2021 i 3,2 miliardi di euro (+ 4,5% rispetto al 2020). Cresce nel periodo anche la raccolta diretta da clientela retail che si attesta a 2,4 miliardi di euro (+13,6%) grazie ad una mirata strategia sui conti remunerati che sono risultati stabilmente tra quelli con i migliori rendimenti del settore. Il CET1 è al 16%.
Ma il business di IBL non si limita al solo credito. La banca è infatti azionista al 26,6% di Net Insurance, insurtech quotata sul segmento Star di Euronext Milan sulle cui azioni ordinarie e warrant lo scorso 30 settembre Poste Vita, interamente posseduta da Poste Italiane, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria. Net Insurance si era quotata nel 2018 a seguito dell business combination con la Spac Archimede, promossa da Andrea Battista, oggi ceo della stessa Net Insurance (si veda altro articolo di BeBeez).