
LIFTT, “elevatore” di aziende fondato all’inizio del 2020 dalla Compagnia San Paolo e dal Politecnico di Torino, ha puntato in tutto 1 milione di euro su due (cioè Subphoton e CareGlance) delle quattro startup che qualche settimana fa il Ceo Giovanni Tesoriere aveva annunciato a Bebeez essere l’obiettivo di investimento per questi mesi di fine anno. Per l’inizio deL 2023 è invece atteso un nuovo aumento di capitale da 40 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Più nello specifico, LIFTT ha effettuato due nuovi investimenti che promuovono lo sviluppo in Italia della fotonica, una delle sei tecnologie ritenute strategiche dalla Commissione Europea per l’innovazione industriale, il benessere, la sicurezza dei cittadini e lo sviluppo sostenibile.
L’azienda ha quindi puntato 750.000 euro come investitore unico in Subphoton, una start-up che ha sviluppato l’applicazione della fotonica al cablaggio sottomarino per telecomunicazioni. A questo investimento iniziale, il Venture Capital farà seguire una successiva iniezione di liquidità a fine 2023 per allestire l’impianto produttivo a Milano. Il core business di Subphoton si concentra sull’infrastruttura fisica su cui si regge il mondo di internet, in gran parte sommersa negli oceani: 1,3 milioni di chilometri di cavi, pari a 32 volte il giro della Terra, attraverso i quali viaggia il 99% delle comunicazioni e delle transazioni digitali globali e che richiede performance costantemente migliorabili.
Fondata nel 2019 da professionisti con decennale esperienza nel campo dei sistemi sottomarini, Subphoton è guidata da Daniele Androni, che dispone di un team con una specifica expertise che le ha consentito di sviluppare amplificatori ottici ad alte prestazioni basati su due diverse tecnologie che permettono di aumentare il segnale che viaggia nei cavi al fondo degli abissi oceanici garantendo un’efficienza maggiore ed un aumento della quantità di dati trasmessa per singolo cavo.
LIFTT investirà, inoltre, 250.000 euro in CareGlance, “deeptech startup” che ha ideato e brevettato una proposta innovativa per l’OCT (Optical Coherence Tomography2), un settore caratterizzato da un elevato potenziale di applicazioni, dall’oftalmologia all’Industry 4.0, per un mercato che attualmente vale $1,2 miliardi con previsioni di crescita del 9,8%. Di recente sul mercato sono stati lanciati OCT di nuova generazione, con immagini tridimensionali di elevata risoluzione e un campo visivo più ampio: CareGlance ha sviluppato una nuova tecnologia ultraveloce e compatta denominata “Swept Source” (“sorgente sintonizzabile”) che permetterà di realizzare e commercializzare entro la fine dell’anno prossimo un dispositivo OCT “portatile”, affidabile e real-time. La tecnologia CareGlance consente inoltre di ridurre del 50% l’attuale costo industriale del laser rendendone più facile l’implementazione su larga scala.
Nata nel 2019, CareGlance è guidata dalla fondatrice Maria Chiara Ubaldi e ha già al suo attivo collaborazioni con realtà industriali del settore OCT per test diagnostici in ambito oftalmologico, oltre a disporre di un portfolio clienti strutturato. A fronte di una fase di prototipazione in stato avanzato, CareGlance sta costruendo collaborazioni con industrie che operano nel food e nel controllo qualità in real-time delle saldature in linea. I fondatori vantano una forte expertise nella fotonica industriale.
L’investimento di LIFTT consentirà di completare lo sviluppo e la validazione della tecnologia in ambito oftalmologico, mentre le applicazioni della tecnologia in ambito industriale sono in via di finanziamento e verranno svolte in parallelo. Le prime vendite del nuovo dispositivo sono attese per il 2023.
Ubaldi ha dichiarato: “LIFTT è tra i pochi venture capital in Italia a scommettere sulle aziende italiane del deep tech. Il sostegno a startup che si occupano di hardware è relativamente nuovo nel nostro paese, ed è un grande incentivo a un rilancio del ruolo italiano nel panorama internazionale della tecnologia avanzata”.
Androni ha aggiunto: “In LIFTT abbiamo trovato un partner che non solo crede nello sviluppo delle soluzioni di Subphoton ma che condivide la nostra idea di futuro e l’entusiasmo di proporre soluzioni concrete alle sfide che verranno poste alle prossime generazioni”.
Tesoriere ha concluso: “Investire nella tecnologia fotonica e sostenere la crescita delle start-up italiane che ne sviluppano le applicazioni significa investire direttamente sul futuro del nostro Paese: l’Italia, sia come ricerca sia come industria, ha un posizionamento internazionale di grande rilievo insieme a Germania, Regno Unito e Francia. Il nostro impegno, come primo Venture Capital italiano con un portfolio a trazione fotonica, è proprio quello di dare una prospettiva concreta a queste innovazioni che cambieranno in meglio il nostro futuro”.
LIFTT è nata da un’idea del presidente del Cnr Francesco Profumo, che intendeva creare un veicolo che facilitasse il trasferimento al mercato della tecnologia sviluppata negli atenei italiani. Partita inizialmente con la Compagnia Sanpaolo e il Politecnico in posizione paritetca nella Fondazione Links, al tempo della fondazione di Liftt azionista al 100%, le due istituzioni si sono gradualmente diluite di pari passo con i suiccessivi aumenti di capitale, che hanno visto nel tempo l’ingresso della Fondazione CRT nel 2021 (si veda altro articolo di BeBeez) e del gruppo Azimut, affiancato da alcuni imprenditori, business angel e family office, nell’ultimo round dello scorso febbraio con cui sono stati raccolti 12 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Oggi Fondazione Links detiene solo il 6,5% di Liftt, mentre Compagnia di Sanpaolo ha reinvestito nel 2022 salendo al 14,8%. Tuttavia è sempre più forte la presenza dell’”economia reale” nell’azonariato di LIFTT, fenomeno che dovrebbe accentuarsi con il prossimo round da 40 milioni, in programma come accennato in precedenza dall’inizio del 2023.
Alla fine dello scorso luglio, il veicolo strutturato in forma di holding e non di fondo aveva investito in 30 startup circa 31 milioni di euro. Non male per un track record di circa due anni e mezzo, la media è una startup al mese. Ma la holding torinese focalizzata sull’hi-tech made in Italy non intende certo rallentare, anzi. Il CEO Tesoriere, si è costruito al pari del presidente Stefano Buono una solida reputazione presso la Advanced Accelerator Applications, startup fondata dallo stesso Buono nel 2002 e specializzata in medicina nucleare, che a tre anni dalla quotazione al Nasdaq, nel 2015, è stata acquisita dalla Novartis per la bella cifra di 3,9 miliardi di dollari.
Fino a fine giugno le nuove aziende entrate in portafoglio sono state sette, cioè Picosats (microsatelliti), Lipogems (terapie delle malattie delle ossa), Mpulse (elettronica), Betaglue (terapie entitumorali), Habacus (fintech a supporto dei prestiti agli studenti), Rubber Conversion (riciclo della gomma) e Specto Photonics (deep tech). A esse si sono aggiunte in questi giorni appunto Sub Photon e CareGlance. In totale quindi sono stati effettuati 14 investimenti, tenendo conto anche dei follow on di Newcleo (nucleare di quarta generazione), Planet Smart City (sviluppo di realtà urbane a basso impatto ambientale), Letsell (sistemi avanzati di e-commerce) e della tedesca Mediaire (medicina preventiva), per un impegno complessivo di 13 milioni di euro. Per i prossimi mesi il programma è “investire ulteriori 11 milioni in quattro nuove startup, che riguarderanno realtà attive nell’IOT, nei medicale, neila robotica e nell’intelligenza artificiale, oltre a ulteriori follow on. Nei nuovi progetti investiremo in media sui 450 mila euro, cui si aggiungeranno i fondii dei nostri co-investitori” spiega Tesoriere, che tuttavia sottolinea il forte interesse per l’aerospaziale. Al punto di non escludere iniziative congiunte con l’acceleratore Takeoff specializzato sul settore e promosso da Cdp Venture Capital, che vi ha appena coinvolto il costruttore di lanciatori quotato in Borsa Avio (si veda altro articolo di BeBeez).