L’e-commerce del vino Winelivery punta a una nuova raccolta di capitali da 3,5 milioni di euro. Obiettivo del nuovo piano di espansione: da un lato il potenziamento della catena di winebar fisici e dall’altro l’acquisizione di una media company (già identificata) e con cui sono in corso trattative (qui il comunicato stampa).
Una parte del capitale necessario per il piano di sviluppo di Winelivery è già stata raccolta, grazie a investimenti per 1,5 milioni da parte di già soci e player di alto profilo quali XEquity e la piattaforma di innovazione B2B Gellify, da anni lead investor dell’azienda.
Il nuovo round è strutturato come SAFE (Simple Agreement for Future Equity), che ricordiamo è un contratto che garantisce a un investitore il diritto di ottenere azioni in una data futura, se la startup vedrà l’ingresso di nuovi investitori. È stato storicamente utilizzato dalle migliori startup della Silicon Valley per raccogliere fondi da business angel. Nella pratica è come se l’investitore fosse titolare di un bond convertibile senior senza interesse, che al primo liquidity event (nuovo finanziamento, aumento di capitale, vendita quote o quotazione) viene convertito in quote della società con uno sconto sulla valutazione rispetto a quello che pagheranno i nuovi investitori.
Fabio Nalucci, fondatore di Gellify/FNDX, Lead Investor del SAFE, ha dichiarato: “Winelivery ha dimostrato la capacità di rendere profittevole il business del delivery che, dopo il periodo del Covid, è diventato meno attraente per gli investitori. In aggiunta a questo, il modello della catena dei locali fisici unito al delivery rende Winelivery una piattaforma di data monetization con grande potenziale futuro”.
Marco Campagnacci, presidente di XEquity, investitore nel SAFE, ha sottolineato: “Winelivery ci ha convinto perché è uscita dalla fase early stage e ha dimostrato capacità di crescita sostenibile e minori rischi complessivi. È un ottimo target per il nostro veicolo di investimento che mira a iniziative meno estreme”.
Fondata da Francesco Magro e Andrea Antinori nel 2016, Winelivery aveva chiuso il precedente aumento di capitale a giugno 2021, raccogliendo 2,5 milioni di euro in un round che aveva visto anche la partecipazione di Intesa Sanpaolo, che aveva in precedenza sottoscritto un finanziamento convertibile (si veda altro articolo di BeBeez). Il round era stato anticipato da un round bridge da 1,5 milioni di euro lanciato nel luglio 2019, che poteva essere sottoscritto appunto anche con convertible note, in vista di una quotazione della società nei due anni successivi (si veda altro articolo di BeBeez). A quel bridge round avevano partecipato vari investitori, tra i quali i soci preesistenti e anche Gellify, che attraverso la controllata GDI (Gellify Digital Investment) aveva acquisito una quota di minoranza dell’e-commerce del vino nel gennaio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
Winelivery in precedenza aveva chiuso con successo tre campagne di equity crowdfunding, tutte tramite CrowdFundMe: la prima era stata da 150 mila euro del maggio 2017, la seconda da 400 mila euro del gennaio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez) e la terza da oltre 1,2 milioni di euro nel gennaio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ultima campagna la startup era stata valutata pre-money 7,2 milioni, quindi ben più del doppio che nella seconda campagna quando era stata valutata 3,2 milioni di euro, mentre per la prima campagna la valutazione era stata di 1,2 milioni. Ricordiamo infine che nel giugno 2019 Winelivery aveva fatto il suo ingresso nel programma Elite di Borsa Italiana
Winelivery punta ora sull’espansione della linea di business Bar&Enoteca che attualmente conta quattro locali di proprietà già operativi (a Milano, Roma e Trani), tre in franchising (a Parma, Roma e Andria) e otto in allestimento. L’obiettivo è arrivare a fine piano (2027) con più di 80 punti vendita. Per questi locali i primi riscontri sono infatti buoni e l’azienda stima per quelli già operativi un fatturato annuo di 250-350mila euro. È inoltre riuscita a mantenere i volumi guadagnati nel periodo della pandemia e le previsioni sono di arrivare a un fatturato di 18 milioni nel 2027 (con un ebitda superiore ai 4 milioni) dai 7,8 attuali.
“Siamo riusciti a creare un brand di rilievo sul panorama italiano, diventando un caso di studio nel mondo digitale. Ora puntiamo a sfruttare il nostro marchio, la nostra community e la nostra tecnologia per fare la differenza anche nel mondo fisico con il progetto Bar&Enoteca”, ha detto Francesco Magro, ceo & founder di Winelivery, che investirà ulteriormente anche nella linea Data&Media, puntando a consolidare la propria digital marketing agency Wedia, che sfrutta le proprie community e i dati proprietari per aiutare le aziende clienti (del mondo wine&beverage o settori affini) ad aumentare l’efficienza delle campagne e prendere decisioni data driven. In questo caso, il piano di sviluppo passa dall’acquisizione di una media company, “già identificata e con cui sono in corso trattative”.
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