La scaleup informatica israeliana Quantum Machines si è assicurata un round da 50 milioni di dollari, guidato da Red Dot Capital Partners e che ha visto la partecipazione anche dell’italiana Exor Seeds, il braccio di venture capital di Exor, la holding della famiglia Agnelli quotata a Piazza Affar. Al round hanno partecipato anche Claridge Israel, Samsung NEXT, Valor Equity Partners, Atreides Management, a cui si sono aggiunti alcuni degli investitori esistenti, tra i quali TLV Partners, Battery Ventures e 2i Ventures (Altshuler Shaham) (si veda qui il comunicato stampa). Yaniv Stern, managing partner di Red Dot Capital, entrerà a far parte del consiglio di amministrazione di Quantum Machines.
Quantum Machines è stata fondata a Tel Aviv nel 2018 da Itamar Sivan (ceo), Yonatan Cohen (cto) e Nissim Ofek (Chief Engineer) per realizzare infrastrutture per computer quantistici e la sua base di clienti oggi copre 15 paesi. In passato Quantum Machine aveva raccolto altri due round: uno nel marzo 2020 da 17,5 milioni di dollari e l’altro nel novembre 2018 da 5,5 milioni (si veda qui Crunchbase).
Exor sta puntando parecchio su Exor Seed. La casa madre Exor ha infatti incrementato di 122 milioni di euro il suo investimento nel capitale della controllata nel corso del primo semestre 2021, così come emerge dalla semestrale di Exor pubblicata ieri. E infatti il book value e il valore di mercato di Exor Seeds sono saliti entrambi a 273 milioni di euro a fine giugno 2021 dai 156 milioni di book value e i 114 milioni di valore di mercato a fine 2020.
Ricordiamo che nei giorni scorsi Exor Seed ha partecipato anche al round da 118 milioni di dollari di newcleo, startup con sedi in Gran Bretagna e Italia che punta a sviluppare una nuova generazione di reattori nucleari che contribuiscano a eliminare la dipendenza dai combustibili fossili (si veda altro articolo di BeBeez).
Inoltre, lo scorso agosto Exor Seeds ha investito circa 43 milioni di euro (3,9 miliardi di rupie) nella startup indiana MyTVS. Quest’ultima, che fa parte del gruppo TVS, una holding da 8,5 miliardi di dollari di fatturato, è una piattaforma online che riunisce i servizi post-vendita per automobili (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre nel settore auto, nel giugno scorso Gedi, gruppo editoriale controllato indirettamente da Exor, ha rilevato il 78% di AutoXY, uno tra i primi e principali motori di ricerca italiani specializzati nel mercato delle automobili, da Vertis Venture, il primo fondo di venture capital gestito da Vertis sgr dedicato agli investimenti seed nel Sud Italia. Il ceo di AutoXY Boris Cito e il cto Matteo Serafino hanno mantenuto rispettivamente il 20% e il 2% dell’azienda (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che Gedi è controllata indirettamente da Exor all’89,62% a seguito dell’opa dell’estate 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) ed è partecipata da Mercurio spa (col 5,19%) e da Cir (Compagnie Industriali Riunite, col 5,19%).
Inoltre Exor nel giugno scorso ha siglato una partnership con The World-Wide Investment Company Limited (WWICL), il family office più antico di Hong Kong, per investire insieme in medie imprese italiane di eccellenza dei beni di consumo che vogliano svilupparsi a livello globale (si veda altro articolo di BeBeez). Per farlo hanno costituito la newco NUO spa, posseduta al 50% da NUO Capital, società di investimento che fa capo a WWICL, e per il 50% da Exor, dotandola di un capitale di 300 milioni di euro.
Nel maggio scorso Exor e il gruppo Marcegaglia hanno inoltre partecipato al round di serie A da 105 milioni di dollari della scaleup svedese H2 Green Steel, a cui ha aderito anche un nutrito gruppo di investitori internazionali (si veda altro articolo di BeBeez).