
di Alessandro Albano
LVenture Group, la holding di partecipazioni di venture capital early stage quotata all’MTA di Borsa Italiana e fondata da Luigi Capello, ha chiuso i nove mesi del 2022 con un leggero aumento del valore del portafoglio di partecipazioni, nell’ordine dell’1,1% a 30,45 milioni di euro rispetto ai 30,1 milioni di fine dicembre 2021. Lo ha comunicato la società in occasione della pubblicazione dei conti al 30 settembre scorso, spiegando che gli effetti del contesto economico in diversi settori, “tra cui la logistica, il forte incremento dei prezzi delle materie prime e, soprattutto, l’inflazione unita al sensibile aumento dei tassi di interesse, ha inciso sulle performance di alcune startup in portafoglio con la conseguente necessità di effettuare delle svalutazioni non-cash per 2,8 milioni” (si veda qui il omunicato stampa).
Una valutazione inferiore se messa a confronto con il primo semestre, quando la holding ha registrato un fair value degli investimenti in salita del 2% su base annua a 30,7 milioni e ricavi di 3,5 milioni di euro, in crescita del 63% rispetto al giugno 2021 (si veda altro articolo di BeBeez e qui la relazione semestrale). In generale, dal 2013 sono stati 148,2 milioni di euro gli investimenti complessivi nelle startup in portafoglio, di cui 23,7 milioni effettuati da LVenture e 124,5 milioni effettuati da terzi co-investitori.
Malgrado le difficoltà macroeconomiche, la holding è riuscita a registrare risultati operativi in termini di ricavi e di marginalità migliori rispetto al settembre 2021 grazie anche ai 2,2 milioni di rivalutazioni del portafoglio. Tra queste si segnalano quelle di Insoore (piattaforma insurtech che digitalizza i processi di raccolta documentale e di gestione dei sinistri per le compagnie assicurative) che ha chiuso un aumento di capitale da 5 milioni con la partecipazione anche di Azimut (si veda altro articolo di BeBeez); Teta, (piattaforma che consente di creare app in maniera semplice e collaborativa); BeSafe Rate (software per albergatori e turisti che assicura i rimborsi in caso di cancellazione delle prenotazioni) che lo scorso maggio ha chiuso un altro round da 1,2 milioni di euro sottosscttto da CDP Venture Capital Sgr e da Prana Ventures SICAF (si veda altro articolo di BeBeez); e infine Futura (EdTech che utilizza l’intelligenza artificiale per migliorare ed evolvere il processo di studio e apprendimento), partecipata dall’Istituto Treccani, che la scorsa estate ha raccolto 7,6 milioni in un round sottoscritto dal fondo Boost Innovation di CDP Venture Capital sgr e dallo stesso Istituto tramite la controllata Treccani Scuola (si veda altro articolo di Bebeez).
I ricavi della società quotata si sono attestati a 5 milioni, in aumento del 45% rispetto a 3,4 milioni dei primi nove mesi del 2021 soprattutto, ha spiegato in nota LVenture, grazie alle attività di Open Innovation e ai ricavi da Coworking che sono riuscite ad incidere positivamente “a seguito della ripresa dell’attività economica post-pandemia”. Migliorato l’indebitamento finanziario, pari a 3,7 milioni contro i precedenti 4,5, mentre si allarga il dato negativo del margine operativo lordo, -1,2 milioni da una perdita di 100 mila euro al 30 settembre 2021, con perdita netta peggiorata a 1,6 milioni dai 400 mila del 2021.
Guardando il solo terzo trimestre, i Ricavi e proventi diversi sono aumentati del 23% a 1,6 milioni da 1,3 milioni dello stesos trimestre 2021, mentre il risultato netto della gestione investimenti resta negativo per 500 mila euro da un utile 1,2 milioni lo scorso anno. Dato in negativo ma in miglioramento per il margine operativo lordo, che da -1 milione del terzo trimestre del 2021 è passato ora a -800 mila. Notevole tuttavia lo scostamento dal budget per i tre trimestri del 2022, dove si prevedeva un Mol positivo per 1,8 milioni, che si confronta con una perdita operativa di 1,2 milioni.
Capello, Amministratore Delegato di LVenture Group ha così commentato: “I primi nove mesi del 2022, hanno confermato l’ottimo andamento dell’attività operativa con una crescita dei ricavi del 45% e il miglioramento della redditività operativa, grazie alle attività svolte a favore dei clienti Corporate che stanno mostrando un interesse crescente verso l’innovazione e le startup. Il valore del portafoglio del periodo è rimasto invariato a causa di alcune svalutazioni non-cash di startup colpite dall’effetto macroeconomico, tuttavia, lo stesso resta solido e con importanti opportunità di rivalutazione ed exit. Il mercato del Venture Capital in Italia si conferma vivace, nonostante l’importante flessione a livello internazionale ed europeo, causata dal mutato scenario economico. L’ingresso di nuovi primari investitori sul mercato, la crescente domanda di innovazione da parte delle imprese e il supporto governativo allo sviluppo del Venture Capital rafforzano le prospettive di crescita della società”.
Le considerazioni di Capello sono sintetizzate dal dato di raccolta complessiva del venture capital in Italia nei nove mesi del 2022, pari a 1,5 miliardi di euro, confermando così le previsioni di crescita degli investimenti, stimati per il 2022 in circa 2 miliardi. Un quadro piuttosto diverso da quello internazionale, dove il VC ha fatto segnare un’importante contrazione dei capitali investiti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-53%), con un -29% registrato in Europa, confermando la tendenza emersa già nel primo trimestre del 2022 (si veda qui il Report di BeBeez sul venture capital disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data).