Utopia SIS, società di investimento specializzata in healthcare e biomedicale, promossa e partecipata dalla Fondazione Golinelli, dalla Fondazione Sardegna e dal vice presidente esecutivo Antonio Falcone, ha investito 2,5 milioni di euro in T One Therapeutics, spin off dell’INGM, l’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare, per sostenere la fase early stage di sviluppo preclinico della ricerca (si veda qui il comunicato stampa).
T One Therapeutics ha attribuito per la prima volta una funzione cruciale nella regolazione dell’attivazione dei linfociti T ad alcune sequenze del DNA umano (LINE1), per anni ritenute poco importanti e che invece i ricercatori di INGM hanno scoperto essere fondamentali nell’inibire la funzionalità dei linfociti T, cellule del sistema immunitario che sono il bersaglio farmacologico principale per l’immunoterapia dei tumori (terapia che negli ultimi 10 anni ha rivoluzionato il campo delle cure antitumorali).
Utopia è stata seguita dallo studio Lener in qualità di advisor legale dell’dell’operazione e da Giordano Calzoni che ha agito come advisor finanziario per la gestione della garanzia con MCC.
Anche in questa operazione si conferma la strada intrapresa da Utopia SIS e dal MedioCredito Centrale che rilascerà una garanzia sull’investimento.
Giorgio Barba Navaretti, presidente INGM ha dichiarato: “Per noi è un nuovo step chiave verso la ricerca preclinica. Siamo molto lieti di avviare questa partnership con il Fondo Utopia, con cui sono certo faremo un grande percorso di sviluppo di T-One”.
Dal canto suo Falcone, Vice Presidente Esecutivo di Utopia SIS, ha sottolineato: “Questo quarto investimento di Utopia intende sostenere lo sviluppo di una importante ricerca che sta conducendo un progetto molto interessante e di grandissimo impatto scientifico”.
Ricordiamo che lo scorso marzo Utopia aveva sottoscritto un aumento di capitale, corrispondente a una quota del 30%, di un altro spin off, quella volta del’Università di Modena e Reggio Emilia, cioè PerFormS srl, dedita alla ricerca per la cura della malattia cronica della psoriasi. Per Utopia si trattava del terzo investimento nell’healthcare e del secondo assistito dalla garanzia del Mediocredito Centrale. Il MCC era infatti già intervenuto alla fne dello scorso anno quando Utopia ha investito in Lighthouse Biotech, altro spinoff, in questo caso dell’Università di Udine, dedicato alla ricerca sule cellule tumorali con il supporto del Centro Oncologico di Aviano e l’ateneo olandese di Stichting KatholiekeUniversiteit di Nijmegendel (si veda altro articolo di BeBeez).
“A ben vedere non si tratta di un’innovazione, visto che lo statuto di MCC prevede la garanzia su investimenti in equity. Solo che nessuno finora le aveva richieste” aveva dichiarato a BeBeez in occasione dell’ingresso in Lighthouse lo stesso Falcone che, scendendo più nel dettaglio, aveva precisato “Certo una garanzia del genere non si può richiedere per qualsiasi investimento azionario. Occorre rispettare certe condizioni perché si tratta comunque di uno strumento di politica economica a sostegno dell’innovazione tecnologica made in Italy”. Quali sono queste condizioni? “Anzitutto devono essere investimenti in quote di minoranza di aziende realmente innovative, a fronte di aumenti di capitale e comunque da mantenere in portafoglio per periodi abbastanza lunghi, in genere almeno due anni”.
La prima operazione dii Utopia era stata effettuata nel giugno del 2021, quando insieme alla società farmaceutica italiana Alfasigma, all’Istituto David Chiossone (centro di eccellenza a livello nazionale nel campo della riabilitazione visiva) e a Club2021 (società che fa capo alla famiglia Taini). aveva investito 6 milioni in Novavido, startup che sviluppa protesi retiniche polimeriche accelerata da G-Factor, incubatore e acceleratore della Fondazione Golinelli (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infine che Utopia era nata nel 2017 in origine come un fondo di Principia sgr per investire in startup in fase pre-seed, seed capital e/o angel investing, del quale la Fondazione Golinelli era stato corner investor (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo, però, poi non era mai partito e alla fine si è convertito in una società indipendente.