ReHouseIT, startup che realizza moduli multifunzionali per pareti prodotti con l’utilizzo della stampa 3D e ricavati da scarti della produzione industriale agroalimentare mediante una filiera tracciata attraverso la blockchain, ha incassato un round da 2 milioni di euro, che è stato sottoscritto da Eureka! Fund I – Technology Transfer, gestito da Eureka! Venture sgr; da Tech4Planet, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico sulla sostenibilità, nato su iniziativa di CDP Venture Capital sgr, in collaborazione con il Politecnico di Milano e il coinvolgimento dei Politecnici di Bari e di Torino, e supportato da Iren e Neva sgr; e da Nova Capital, il veicolo di investimento di venture capital di Paolo Merloni, patron di Ariston Thermo. Lo scrive MF Milano Finanza, precisando che, a valle dell’aumento di capitale, Nova Capital avrà il 5,42% ed Eureka! Venture sgr e Tech4Planet il 5,8% ciascuno.
ReHouseit utilizza sottoprodotti (materiali di scarto) provenienti da diverse filiere industriali italiane: dall’acciaio all’estrazione mineraria, agli scarti agroindustriali, come quelli polverosi che contengono una composizione di minerali utili a costruire i prodotti di ReHouseit. A questo punto vengono realizzate malte che possono essere estruse attraverso una stampante 3D per formare degli oggetti di design sia per esterni sia per interni.
La startup, fondata a Milano nel 2020 da Nicolò Verardi e Riccardo Frezzato, lo stesso anno nell’ambito della StartupCup Lombardia aveva vinto l’accesso al programma di accelerazione Joule Energizer (si veda altro articolo di BeBeez)