
Roboze spa, scaleup fondata nel 2015 con sede a Bari, che realizza stampanti 3D ad altissima precisione, ha annunciato ieri la chiusura di un nuovo round di investimento, di cui non è stata rivelata la dimensione, che è stato sottoscritto da nomi noti della finanza e dell’industria (si veda qui il comunicato stampa).
Il pool di nuovi investitori comprende: Nova Capital, holding di partecipazioni finanziarie che fa capo a Paolo Merloni, executive chairman di Ariston; Lagfin, la holding che detiene la partecipazione della famiglia Garavaglia in Campari Group; Andrea Guerra, ex ceo di Luxottica ed ex presidente esecutivo di Eatly, attualmente ceo of LVMH Hospitality Excellence; Luigi De Vecchi, Chairman of Continental Europe for Corporate and Investment Banking in Citibank; Roberto Ferraresi, ceo di The Equity Club; Luca Giacometti, ceo di Galileo SPAC; Denis Faccioli, ceo di Tecres.
I nuovi investitori si affiancato ad altri nomi noti già presenti nel capitale della startup e cioé: Alfredo Altavilla, presidente di Ita Airways, e Boris Collardi, ex ceo di Julius Baer, entrambi entrati nel capitale della società lo scorso dicembre (si veda qui il comunicato stampa); Diego Piacentini, former senior VP di Amazon e oggi senior advisor di Exor e presidente di Exor Seeds; Federico Faggin, inventore del microprocessore; e il fondo RIF di cui è advisor di gestione Equiter spa, società di investimento partecipata da Intesa San Paolo e Compagnia di San Paolo. Equiter è infatti il principale advisor finanziario selezionato nel 2018 per la gestione dei 124 milioni di euro destinati dall’allora Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) alle azioni previste dall’Asse II del Piano Nazionale “Ricerca e Innovazione” 2014-2020. Roboze nel dicembre 2018 è stato il primo investimento del fondo RIF, che ha sottoscritto un round da 3 milioni di euro nella società (si veda qui il comunicato stampa di Equiter e qui quello di Roboze).
A proposito di questo ultimo round, il fondatore e ceo di Roboze, Alessio Lorusso, ha commentato: “Questo ulteriore fundraising accelererà la nostra crescita sul mercato americano e potenzierà tutti i nostri investimenti in Ricerca e Sviluppo, specie sulla creazione di nuovi super materiali e nel nostro centro R&D italiano, dove stiamo realizzando un nuovo laboratorio chimico. Siamo onorati di avere un parterre di investitori di questa caratura, che crede fortemente nella visione di questa azienda e nel cambio di paradigma produttivo che la nostra tecnologia sta offrendo alle imprese manifatturiere del mondo, sostituendo metalli e producendo parti senza spreco di materie prime”.
Roboze mira a ridisegnare la supply chain globale attraverso la sua tecnologia brevettata di stampa 3D ultra-precisa per super materiali. L’idea è creare un nuovo modello produttivo sostenibile e circolare, che riporti la produzione vicina al punto di utilizzo, riducendo i trasporti e le relative emissioni di CO2, consegnando parti just in time e on-demand ed evitando inutili sprechi.
Ricordiamo che Roboze la scorsa estate ha emesso un minibond da 3,8 milioni di euro, che è stato cartolarizzato e inserito nell’ultima tranche di emissioni del Puglia Basket Bond, l’iniziativa promossa nel 2020 dalla Regione Puglia con la garanzia della finanziaria regionale Puglia Sviluppo (si veda altro articolo di BeBeez). I proventi del minibond finanzieranno la produzione di macchine e materiali con performance estreme per la realizzazione di componenti strutturali destinati a settori quali aerospazio, difesa e motorsport. Il progetto prevede, insieme alle nuove tecnologie che verranno sviluppate, un’importantissima ricerca sui materiali.