Poke House, catena di fast food specializzati sul poké californiano (un piatto a base di pesce crudo fresco e colorato), ha incassato un round di serie B da 20 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Lo ha guidato Eulero Capital, fondo di permanent capital nato nel giugno 2020, al suo secondo investimento dopo quello in Team 1994, holding di cui fa parte Area srl, società attiva nei servizi di gestione del credito per la pubblica amministrazione locale (si veda altro articolo di BeBeez).
Al round di Poke House hanno aderito anche FG2 Capital (holding milanese guidata a Fulvio Gregorace e Fabio Luigi Gallucci, che organizza club deal di coinvestimento in private equity e venture capital in Italia e Usa insieme ad alcuni family office) e Milano Investment Partners sgr (MIP), la società di gestione di cui è anchor investor Angelo Moratti, erede della famiglia di petrolieri della Saras.
Gli aspetti legali dell’operazione sono stati curati dai legali di Poke House con il supporto dello Studio Legance – Avvocati Associati. Gli aspetti finanziari per Poke House sono stati seguiti da FG2 Capital. Eulero Capital è stata assistita dallo Studio Gatti-Pavesi-Bianchi-Ludovici, da CIGP – Compagnie d’Investissements et de Gestion Privée e da The European House – Ambrosetti. MIP è stata supportata dallo studio legale Chiomenti.
Si tratta del secondo round in due anni per Poke House, dopo quello da 5 milioni di euro chiuso nel giugno del 2020. Quel round era stato guidato proprio da MIP, che insieme ad altri investitori aveva acquisito così il 25% della società (si veda altro articolo di BeBeez).
Poke House è stata fondata a Milano nel novembre 2018 da Matteo Pichi e Vittoria Zanetti (rispettivamente classe 1986 e 1991). Il locale si propone di portare un angolo di California nelle città attraverso un format giovane e innovativo: sia nell’offerta culinaria, con poke che si ispirano fedelmente alle ricette della West Coast, sia nello stile, con un design che colpisce per l’intensità dei colori, la semplicità degli arredi, i materiali naturali e la selezione di quadri che rievocano quelle atmosfere calde e accoglienti tipiche delle città californiane.
Tuttavia Poke House non è solo una catena di ristoranti nel senso tradizionale del termine, ma una foodtech company il cui modello di business ha una forte componente digitale, grazie al food delivery prima e allo sviluppo di una piattaforma CRM proprietaria. La società ha strutturato un approccio data driven che le consente di svilupparsi a un ritmo molto più elevato rispetto a quello di una classica catena di ristoranti. Inoltre, attraverso l’analisi continua e immediata dei dati, Poke House è in grado di ridurre il livello di rischio avendo la possibilità di cambiare strategia in modo più reattivo rispetto agli altri. Poke House conta 30 insegne tra Italia, Portogallo e Spagna, un team di più di 400 persone e un fatturato atteso nel 2021 superiore a 40 milioni. Malgrado la pandemia, la società è cresciuta, fino a raggiungere un valore d’impresa pari a 100 milioni contro i 20 all’epoca del primo round.
I proventi della seconda raccolta di capitali daranno ulteriore slancio al piano di espansione: è in programma l’apertura di 200 nuovi locali non solo nei Paesi già coperti, ma anche intercettando opportunità in altri mercati esteri, come Francia e Regno Unito, dove sono previste ulteriori aperture prima dell’estate. Poke House prevede un’espansione basata su una combinazione di più destination: dagli angoli più belli delle città europee agli shopping mall, passando per i chioschi all’aperto fino alle dark kitchen, con l’obiettivo di raggiungere qualsiasi tipo di cliente.
“Col tempo abbiamo imparato a conoscere i nostri clienti e fare tesoro dei loro feedback. Credo che questo, oltre al nostro approccio perennemente da start-up, ci ha permesso di conquistare e nel caso di MIP vedere confermata la fiducia degli investitor”, ha affermato Pichi.
Selim Giray, Partner di Milano Investment Partners sgr, ha commentato: “Malgrado il momento così difficile della ristorazione, dal 2020, q quando le nostre strade si sono incrociate, Poke House ha registrato una crescita straordinaria “.
Gianfranco Burei, socio fondatore di Eulero Capital, ha concluso: “Il modello di business di Poke House cavalca alcune tra le principali tendenze del settor (food-tech, healthy food, delivery, personalizzazione) e ha tutte le caratteristiche e le capacità per posizionare la società tra i top player a livello europeo”.
Ricordiamo che Eulero Capital fa capo, oltre che Gianfranco Burei, agli altri due partner fondatori Roberto d’Angelo, Filippo Bruno ed è partecipato da Futura Invest (joint venture tra Fondazione Cariplo, Fondazione Enasarco e H-Invest della famiglia Doris) e da importanti famiglie imprenditoriali italiane.